sabato 7 giugno 2014

Pandora - Mitologia greca



Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo, il vaso era un dono fatto a Pandora da Zeus, che però le aveva ordinato di lasciarlo sempre chiuso.
Poiché Prometeo aveva rubato agli dei il fuoco per darlo agli uomini, giaceva incatenato alla montagna e subiva il castigo dell’aquila, Zeus meditava una vendetta anche per gli uomini che Prometeo aveva aiutato.
Chiese a suo figlio Efesto di costruire un essere ad immagine e somiglianza delle dee olimpiche, da regalare agli uomini.
Venne così creata una donna, che tutti gli Dei coprirono di regali: Ad Afrodite le donò la bellezza, Hermes la curiosità, Era la capacità di generare figli agli uomini e così via.
Per questo Zeus la chiamò Pandora, ovvero “Tutti i doni”, e le donò uno strano vaso chiuso, proibendole di aprirlo.
Ermes, che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità, venne incaricato di condurre Pandora dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Questi, nonostante l'avvertimento del fratello di non accettare doni dagli dei sposò Pandora, da cui ebbe Pirra.
Passarono gli anni e Pandora era sempre morsa dalla curiosità di sapere che cosa Zeus avesse riposto dentro quel vaso così ben chiuso.
Un giorno Pandora prese il vaso, e forzò il coperchio con forza.
Di colpo si staccò e il vaso si illuminò: venne percorso da un tremolìo e con un grido, Pandora lo allontanò dal suo viso. Cominciò ad uscire un fumo acre e denso, accompagnato da un terrificante rombo di tuono.
Tra le volute nere come l’abisso si intravedevano facce sfigurate e urlanti: erano tutti i mali del mondo che Zeus aveva rinchiuso nel vaso affinché non colpissero gli uomini.
Un castigo terribile ma Zeus, nella sua lungimiranza, aveva chiuso nel vaso anche la Speranza, che da quel momento dà coraggio e forza all'uomo, e gli permette di affrontare i mali della vita. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza.
Con il mito del vaso di Pandora la teodicea greca assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell'uomo: per questo motivo il personaggio di Pandora non è dissimile da quello di Eva nel mito della Genesi.

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