mercoledì 30 aprile 2014
L'incanto dei giardini giapponesi
Tranquillità, calma e serenità sono i sentimenti a cui un giardino giapponese si ispira.
I primi nascono nei santuari scintoisti, dallo stretto rapporto tra ideologia, spiritualità, meditazione e amore per la natura.
Per secoli si sono sviluppati sotto l'influenza dei giardini cinesi, ma a poco a poco cominciarono a sviluppare propri stili, basati sulla cultura giapponese.
Al loro interno ricreano paesaggi ideali in miniatura, spesso in un modo altamente astratto e stilizzato. Un microcosmo fatto di pietre, acqua, ponti e elementi naturali, un paesaggio idealizzato e simbolico influenzato dall'idea buddhista di paradiso.
L'elemento a cui tutto ruota intorno è l'equilibrio tra le parti, sia nelle forme che nei colori.
È il principio dello Yin e dello Yang in cui ogni cosa e' controbilanciata dal suo opposto.
La primavera è sicuramente un periodo perfetto per visitare un giardino giapponese, dove ricercare un po' di pace e tranquillità.
In queste foto ci sono alcuni tra i più famosi che si trovano in Giappone, ma anche quelli ricreati nelle nostre città occidentali non sono meno belli.
Rikugien Gardens
Kyoto Garden
Himeji Castle Gardens
Genkyu-en Garden
Himeji gardens
Koishikawa Korakuen Gardens
Kounji temple pond garden
Kanazawa Kenrokuen Garden
Hiroshima's Shukkeien Garden
Niwa Garden
Avanti tutta con l’euroscetticismo. In Gran Bretagna l’UKIP di Farage primo partito
Ci siamo sinceramente e onestamente rotti le scatole di questa Europa e di questo detestabile europeismo, posticcio e ipocrita, con il quale i partiti cosiddetti tradizionali (di destra e di sinistra) hanno svenduto la sovranità dei paesi europei a un sistema euroburocratico e finanziario di impronta germanocentrica, che nulla ha a che vedere con l’Europa intesa come popolo europeo. Ecco perché oggi – a ridosso delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo – riscuotono grandi consensi i partiti euroscettici e quelli che predicano l’uscita se non proprio dall’Europa (UKIP), quanto meno dall’euro.
La questione politica è assai complessa e coinvolge sia aspetti economici che sociali.
La recessione economica, la sostanziale abolizione delle barriere che favoriscono l’immigrazione clandestina, il trattato di Schengen, il cronico difetto di legittimazione popolare dei vertici europei, le assurde politiche di austerità che hanno piegato molti paesi europei (tra cui l’Italia, ma in particolar modo la Grecia), la costante erosione della sovranità nazionale, tutti questi elementi hanno reso l’Europa più un peso insopportabile, che un’occasione di progresso comune.
L’Europa è miseramente fallita.
E’ solo un’oligarchia di poteri e interessi che niente ha a che vedere con i popoli europei.
I vincoli assurdi nei quali i paesi della vecchia Europa sono costretti, vincoli che hanno costretto gli Stati nazionali a politiche economiche austere e recessive, sono diventati l’ottimo humus nel quale gli euroscettici hanno prolificato e dal quale rivendicano il legittimo diritto a dire una verità incontestabile:
quest’Europa è morta, è fallita, è da cancellare.
Si ritorni agli Stati nazionali, all’indipendenza sovrana e monetaria. Basta con una moneta straniera, con una BCE che non risponde a nessuno, con una Commissione Europea non eletta dai cittadini. (ricordate le parole di Attalì?), "Attali: "Una piccola pandemia permetterà di instaurare un Governo Mondiale!"
Basta con un’entità sovranazionale che non persegue il bene dei ma solo gli interessi di una ristretta casta di lobbisti finanziari.
Ecco perché Nigel Farage e il suo partito l’UKIP, in Gran Bretagna (nazione che non è mai stata particolarmente innamorata dell’Europa), oggi rischiano di fare il botto (il partito si attesta al 31%, davanti ai laburisti e ai conservatori).
E così pure Marine Le Pen in Francia con il Front National. Entrambi questi partiti hanno abilmente interpretato la stanchezza dei loro rispettivi concittadini, e la loro delusione per le suicide politiche dei loro governi.
Discorso a parte, purtroppo, merita l’Italia, dove l’europeismo è diventata una religione istituzionale talmente ortodossa e conservatrice, che persino i partiti che si proclamano euroscettici lo sono in modo estremamente moderato e ambiguo.
In ogni caso, l’euroscetticismo e la voglia di uscire dall’euro è un vento di novità nell’acqua stagnante della religione europeista.
La verità è che l’Europa - e non mi stanco di ripeterlo – non è più un progetto di unificazione dei popoli, ma è solo un progetto di sistematica distruzione della cultura e dell’identità europea.
E forse – e dico forse – sarebbe stato meglio che il progetto europeo si fosse fermato al libero scambio di merci e servizi.
Al vecchio e ragionevole MEC.
Cosa non si farebbe per raggranellare qualche voto alle elezioni europee
La "signora" in questione si è tanto abituata a considerare il popolo italiano un idiota decerebrato, che non ha perso il vizietto anche ora che non è più ministro.
Ora si presenterà alle Europee per rappresentarci hahahahahah
Ma se quando era in carica ne ha detto di ogni su questo popolo definito(razzista,ignorante,incivile ecc ecc,)
Perché lo vuole rappresentare in Europa?
Io la risposta ce l'ho lascio a voi dedurre quale!!!
COMICA: KYENGE IMPARA AD UTILIZZARE PHOTOSHOP E PRESENTA NUOVA FOTO
Dopo due giorni – il tempo di imparare ad utilizzare photoshop – la Kyenge presenta una nuova foto. Quella che definisce ‘originale’.
Si tratta, dice, di ‘una foto scattata nel 1990, durante un’udienza concessa dal Papa agli studenti dell’ultimo anno‘.
Detto che la cosa più ‘burina’ e squallida era l’avere postata una foto con il Papa il giorno della sua Canonizzazione, è inutile che Kashetu si arrampichi sugli specchi, la prima foto è un fotomontaggio, anche fatto male.
Non vi è alcun dubbio su questo.
Il dubbio è semmai sui ‘motivi’ del ritocco.
Perché lungi dal risolvere la questione, diremmo che questa ‘nuova’ foto, non fa altro che far nascere altre domande.
Se aveva una foto così chiara, perché presentarne una taroccata con un GPII con tre mani?
Inoltre, lo sfondo delle due foto è completamente diverso, le posizioni dei presenti sono completamente diverse.
Forse Kyenge ha avuto più di una udienza?
Ce lo spieghi.
E ci spieghi perché ha taroccato la prima foto: c’era forse qualcuno che non doveva apparire?
Il ‘proprietario’ della mano?
Risponda la candidata Kyenge: perché ha taroccato la prima foto? Dice l’Ansa, (un tempo gloriosa agenzia,) che la circostanza della foto è confermata anche da una compagna dell’epoca della Kyenge. Dobbiamo ridere?
Ora si presenterà alle Europee per rappresentarci hahahahahah
Ma se quando era in carica ne ha detto di ogni su questo popolo definito(razzista,ignorante,incivile ecc ecc,)
Perché lo vuole rappresentare in Europa?
Io la risposta ce l'ho lascio a voi dedurre quale!!!
COMICA: KYENGE IMPARA AD UTILIZZARE PHOTOSHOP E PRESENTA NUOVA FOTO
Dopo due giorni – il tempo di imparare ad utilizzare photoshop – la Kyenge presenta una nuova foto. Quella che definisce ‘originale’.
Si tratta, dice, di ‘una foto scattata nel 1990, durante un’udienza concessa dal Papa agli studenti dell’ultimo anno‘.
Detto che la cosa più ‘burina’ e squallida era l’avere postata una foto con il Papa il giorno della sua Canonizzazione, è inutile che Kashetu si arrampichi sugli specchi, la prima foto è un fotomontaggio, anche fatto male.
Non vi è alcun dubbio su questo.
Il dubbio è semmai sui ‘motivi’ del ritocco.
Perché lungi dal risolvere la questione, diremmo che questa ‘nuova’ foto, non fa altro che far nascere altre domande.
Se aveva una foto così chiara, perché presentarne una taroccata con un GPII con tre mani?
Inoltre, lo sfondo delle due foto è completamente diverso, le posizioni dei presenti sono completamente diverse.
Forse Kyenge ha avuto più di una udienza?
Ce lo spieghi.
E ci spieghi perché ha taroccato la prima foto: c’era forse qualcuno che non doveva apparire?
Il ‘proprietario’ della mano?
Risponda la candidata Kyenge: perché ha taroccato la prima foto? Dice l’Ansa, (un tempo gloriosa agenzia,) che la circostanza della foto è confermata anche da una compagna dell’epoca della Kyenge. Dobbiamo ridere?