mercoledì 26 novembre 2014

Jellyfish Barge: la serra galleggiante off-grid che produce cibo


In un pianeta dove le risorse sono sempre più scarse, come verrà prodotto il cibo di cui le comunità hanno bisogno, dove reperiremo l’acqua necessaria e dove troveremo nuove aree destinate alle coltivazioni? 
Un team multidisciplinare di architetti e botanici propone una rivoluzionaria risposta a queste domande. 
Jellyfish Barge è una serra agricola galleggiante che produce cibo senza consumare suolo, acqua dolce e energia.
 Pensata per comunità vulnerabili alla scarsità di acqua e di cibo, la struttura è costruita con tecnologie semplici e con materiali riciclati e a basso costo. 
Il prototipo funzionante è installato dall’ottobre 2014, nel canale Navicelli, tra Pisa e Livorno.

 Jellyfish Barge è un’iniziativa della start-up Pnat, progettato da Antonio Girardi e Cristiana Favretto (Studiomobile), e sviluppato da un team multidisciplinare coordinato dal professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (Linv).
 La struttura, costruita con materiali a basso costo, assemblati con tecnologie semplici e facilmente realizzabili, è composta da un basamento in legno di circa 70 mq che galleggia su dei fusti in plastica riciclati, e da una serra in vetro sorretta da una struttura reticolare.
 L’acqua dolce viene fornita da dei dissalatori solari disposti lungo il perimetro, ideati dallo scienziato ambientale Paolo Franceschetti. Questi sono in grado di produrre fino a 150 litri al giorno di acqua dolce e pulita da acqua salata, salmastra o inquinata.
 La distillazione solare è un fenomeno naturale: nei mari, l’energia del sole fa evaporare l’acqua, che poi ricade come acqua piovana. In Jellyfish Barge il sistema di dissalazione replica questo fenomeno naturale in piccola scala, risucchiando l’aria umida e facendola condensare in dei fusti a contatto con la superficie fredda del mare. 
La poca energia necessaria a far funzionare le ventole e le pompe viene fornita da sistemi che sfruttano le energie rinnovabili, integrati nella struttura.
 La serra incorpora un innovativo sistema di coltivazione idroponica. L’idroponia è una tecnica di coltivazione fuori terra che garantisce un risparmio di acqua fino al 70% rispetto alle culture tradizionali, grazie al riuso continuo dell’acqua.




Jellyfish Barge in più utilizza circa il 15% di acqua di mare che viene mescolata con l’acqua distillata, garantendo un’efficienza idrica ancora maggiore. 
Il complesso funzionamento del sistema colturale è garantito da un impianto di automazione con monitoraggio e controllo remoto.

 Jellyfish Barge è stata pensata per sostenere circa due nuclei familiari, quindi è appositamente di dimensioni contenute per rendere semplice e fattibile la sua costruzione anche in condizioni di ristrettezze economiche. 
È modulare, per cui un singolo elemento è completamente autonomo, mentre più serre affiancate possono garantire la sicurezza alimentare per un’intera comunità.
 La forma ottagonale della piattaforma consente di affiancare diversi moduli collegandoli con semplici basamenti galleggianti a base quadrata, che possono diventare mercati e luoghi di incontro di una piccola comunità sull’acqua. 

http://magazine.greenplanner.it

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