lunedì 24 novembre 2014
I segreti dei numeri famosi: da Chanel n° 5 al Boeing 747, perché si chiamano così
La storia della più nota highway statunitense che collega Chicago a Los Angeles è degna di nota.
Fino ai primi del '900 le strade americane non avevano nome e spesso si chiamavano con il nome di uno sponsor (club automobilistici, imprese private e enti per il turismo).
Nel 1917 il Wisconsin fu il primo stato a vietare la denominazione commerciale delle strade.
Per sostituire questo sistema confuso, il Wisconsin creò un sistema numerico di definizione delle strade, presto adottato in tutti gli States.
Qualche anno dopo sarà il Kentucky a chiedere che la sua statale sia la 66 (invece della 62 prevista) perché più facile da ricordare.
Il 66 non fu solo memorizzabile, ma divenne anche... memorabile. Percorrere i suoi 3.860 km significa attraversare 8 Stati e 3 fusi orari. E viaggiare nel “sogno americano”.
Questa strada ha segnato la storia degli Usa: migrazioni, l’industria dei trasporti, il boom economico del dopo guerra, l’epoca hippy.
Nel 1931 la Fiat su impulso del progettista Oreste Lardone produce il prototipo di un'auto 4 posti con propulsore bicilindrico di 500 cm³: è la 500 Topolino (per il muso somigliante a quello del fumetto Disney), che vedrà la luce solo 5 anni dopo e in seguito a una serie di modifiche.
Nel 1957 arriva la "Nuova 500": il nome è in parte un omaggio alla vecchia Topolino, in parte sottintende alla cilindrata (479 cm³) e al prezzo: 479 mila lire (cioè 13 mensilità dello stipendio di un operaio).
Nel 1972 il CEPT (Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni) propone che tutte le nazioni europee si dotino di un unico numero per le emergenze, il 112.
Nel 2004, l'Unione europea stabilisce che, entro il 2008, il 112 deve essere esteso a tutta l'UE.
La scelta di questo numero, che in alcuni paesi è già legato a un servizio di emergenza, sarebbe di ordine pratico: per scongiurare l'uso di 3 cifre uguali, che in Gran Bretagna (999) è spesso causa di errori.
In Italia il 112 in realtà nasce nel 1981 come numero per contattare i carabinieri, in alternativa al 113 a cui dal 1968 risponde la polizia di stato. Ma all'inizio il numero avrebbe dovuto essere un altro: il 212121.
Negli anni '40, la Boeing assegna a ogni tipo di aereo una serie di numeri diversa: 300 e 400 rappresentano gli aerei militari, 500 i motori a turbina, 600 i razzi e missili.
Al trasporto pubblico resta così la serie 700. L'idea di usare un numero col 7 finale per definire ogni modello è una scelta di stile. E al Jumbo-jet, che inaugura i voli commerciali negli anni '70, toccherà il numero 747, per ordine di produzione.
Nonostante sia il primo profumo lanciato da Coco Chanel, è subito "5" perché la stilista sceglie come bouquet la boccetta numero 5 di essenza che le propone il chimico Ernest Beaux.
Ma non è l'unico motivo: Chanel aveva con il 5 un rapporto fortunato, come ammetterà lei stessa in un'intervista.
La Porsche ha sempre marchiato le sue auto con le 3 cifre iniziali del progetto uscito dalla fabbrica (in ordine di apparizione). Quando nel 1964 la Porsche 911 fu presentata a Parigi, era contraddistinta dalla sigla 901. Ma la Peugeot fece valere un'esclusiva legale nell'uso delle sigle a tre numeri con lo zero in mezzo e così l'autovettura tedesca puntò sul 911.
Numero e macchina entrarono presto nel mito
Chi è stato il primo a ricorrere alle liste di 10 cose per mettere in fila i concetti e presentarli al pubblico, che oggi va di molto di moda sul web? Gli autori del David Letterman Show, il più popolare talk show serale della tv americana.
Lo fanno da circa 30 anni: una top ten comica in ogni puntata.
Ma il web potrebbe averla anche mutuata dai titoli dei libri best seller, a cominciare da "10 cose (divertenti) da fare prima di morire" di Suor Karol A. Jackowski, pubblicato nel 1989.
Tratto da: http://www.focus.it/
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