lunedì 20 ottobre 2014

Perché si dice: Per un punto Martin perse la cappa

ll celebre modo di dire – anche se ora forse meno noto di un tempo – si usa per sottolineare come i particolari ai quali a volte si dà poca importanza, in realtà si possano rivelare fondamentali.
 La frase latina da cui trae origine il detto è «Uno pro puncto caruit Martinus Asello». 

Vuole la tradizione che Martino fosse l’abate del monastero di Asello.
 L’abate decise di far apporre sull’ingresso della costruzione monastica un cartello caritatevole: «Porta patens esto. Nulli claudatur honesto», che significa: ” La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto“. Però, per un errore dello scrivano o dello stesso Martino, venne scritto: «Porta patens esto nulli. Claudatur honesto», e cioè ” La porta non rimanga aperta per nessuno. Sia chiusa all’uomo onesto.
 L’enormítà di tale errore, che pure consisteva soltanto nello spostamento di un punto, arrivò alle orecchie del Papa, che fece rimuovere l’abate dal suo ruolo. 
Egli perse cosi la “cappa” ovvero il mantello che era simbolo del ruolo ricoperto nel monastero.

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