martedì 10 giugno 2014

Tetiaroa, dove lusso, ecologia e ambiente si fondono armoniosamente

“Tetiaroa è bella oltre la mia capacità di descrivere. 
Si potrebbe dire che Tetiaroa è la tintura dei mari del sud.” 
- Marlon Brando.


L’atollo polinesiano di Tetiaroa, a nord di Tahiti, ha un posto speciale nella storia e nella cultura polinesiana: luogo sacro, rituale, e tapu (taboo) dove gli dei e gli antenati si diceva fossero scesi sulla terra per visitare il marae (templi). 
Rifugio esclusivo e privilegiato dei Tahitiani liberi, per secoli, fu anche il preferito dai principi di Tahiti.
 Un luogo di straordinaria bellezza, tranquillità e ringiovanimento nonché di rara biodiversità e santuario naturale per gli uccelli e vita marina.


Furono le stelle a guidare per millenni gli esploratori nella Polinesia Francese.
 I primi arrivarono dal Sud-Est asiatico 4.000 anni fa, in canoe. Molto più tardi seguirono gli europei, il più famoso, il capitano Cook, per primo arrivo’ nel 1769. Il suo secondo, il capitano Bligh, tornò anni dopo ma fu rovesciato dall’ equipaggio, come racconta”Gli ammutinati del Bounty”.


Fu proprio durante le riprese del film “Gli ammutinati del Bounty” che Marlo Brando vide la prima volta Tetiaroa e fu subito colpito dall’isola paradisiaca, che scelse come suo santaurio personale. 
Nel 1967 la acquisto’ e vi si stabilì definitivamente con la moglie Tarita, polinesiana ed i loro figli.


Brando aveva una visione ed un desiderio: preservare la bellezza naturale di Tetiaroa, la sorprendente biodiversità e la ricchezza culturale, ma anche aiutarle a fiorire. 
Aveva grandi progetti per Tetiaroa come modello di sostenibilità in cui far partire nuove le idee. Aveva anche costruito e gestiva il piccolo albergo Tetiaroa Village, con una piccola Stazione di ricerca marina che pero’ non fu mai usata come sperava. 
Nel 1999 chiese a Richard Bailey di aiutarlo a concepire un piano per realizzare il suo sogno di creare innanzitutto un resort carbon-neutral con tecnologie innovative per un ambiente di lusso autosufficiente e per la ricerca scientifica, impiegando i residenti a tempo pieno.


L’eredità di quel partenariato è The Brando, il nuovo eco-resort di lusso all-inclusive che aprirà a luglio 2014 sulla bellezza mozzafiato dell’atollo privato raggiungibile solo dal piccolo aereo della struttura. Unico nel concetto e nella portata, che unisce purezza ambientale, lusso e fascino polinesiano in un’esperienza eccezionale, The Brando è il progetto portato avanti dai suoi figli per realizzare il suo desiderio: un piccolo albergo ecologico preservando la straordinaria natura del luogo, che possa anche diventare un vero e proprio “laboratorio” di energia rinnovabile completamente carbon-neutral. Il progetto prevede inoltre l’investimento nella ricerca marina e un’area di allevamento per un centinaio di tartarughe in pericolo.




The Brando riflette la cultura polinesiana, lo stile di vita e le sue tradizioni.
 Le 35 ville appartate, con piscina e spiaggia privata di sabbia bianca frequentate da tartarughe marine e uccelli esotici, sono arredate in modo accogliente, con uno spazio per mangiare all’aperto (servizio in camera disponibile 24 ore al giorno, per gustare un pasto ogni volta che si vuole).
 Graziosi giardini ed ampie finestre per godere il sole, i panorami e la brezza della laguna e sentirsi sempre vicino alla natura senza rinunciare al comfort. 
Con la soddisfazione di sapere che tutto è progettato con fonti energetiche pulite e rinnovabili.
 La cucina è affidata a Guy Martin del rinomato ristorante Le Grand Véfour di Parigi: ogni giorno a base di frutta e verdura biologici (del resort) e pesci e crostacei dalle acque polinesiane. 
Il ristorante sul mare offre un menù vario di ispirazione polinesiana accanto a una cucina classica francese.
 Il Fine Dining Restaurant, intimo ed elegante, è circondato da un fossato che da la sensazione di galleggiare su una laguna ed il menu si ispira al Le Grand Véfour.
 Al Laguna-View Bar ci si siede a livello degli alberi, mentre al Bar di Bob sulla spiaggia, si fa amicizia: prende il nome dall’assistente di Brando sui set, in ricordo proprio delle loro lunghe chiacchierate. 
Sulle rive di un laghetto rilassante nel Motu Onetahi, la Varua Polynesian Spa è un paradiso naturale di serenità dove provare i migliori trattamenti olistici ispirati da antiche tradizioni polinesiane accoppiati con tecniche moderne. 
Il centro benessere include bagni di vapore, sala relax, rifugio yoga e una suite spa per le coppie.
 Una grande varietà di attività al The Brando: vela, pagaia, kayak e kite surf o paddleboard bird watching ed escursioni lungo le spiagge o in bicicletta. 
Tahuna Iti, è un’isola di uccelli, fra cui pappagalli, ma la maggior parte marini, tra cui il Noddy e la grande fregata. 
Ogni sera attraversano il mare per dormire nella fitta vegetazione, che comprende piante autoctone molto rare.
 Immersioni e snorkeling regalano incontri con giardini di corallo, tartarughe marine, mante, squali di barriera e un emozionante caleidoscopio di pesci tropicali.
 Alla Biblioteca si possono leggere libri sulla Polinesia francese, partecipare a lezioni e dimostrazioni sulla cultura polinesiana o ascoltare dai ricercatori la loro attività sull’atollo.




The Brando è stato progettato per fondersi armoniosamente con l’ambiente creando il minimo impatto. 
I materiali da costruzione utilizzati sono di origine locale o certificata, rinnovabile, o che incorporano componenti riciclati.
 Uso di combustibili fossili ridotto al minimo, così come e il gas naturale limitato alla cottura. 
Un sistema di condizionamento d’avanguardia (SWAC) sfrutta il freddo delle profondità oceaniche per fornire a basso consumo energetico il raffrescamento ad alta efficienza degli edifici.
 L’energia solare, prodotta da pannelli installati lungo la pista di atterraggio, fornisce la metà del fabbisogno energetico del resort e l’acqua calda.
 Una centrale termoelettrica a biocarburante fornirà l’altra metà del fabbisogno energetico del resort, alimentata da olio di cocco, per sostenere l’economia locale.
 Batterie all’avanguardia realizzate con materiali altamente riciclabili garantiscono una gestione agevole e flessibile delle varie fonti di energia rinnovabile. 
Tecniche innovative, visibili in prima persona, permettono di coltivare ortaggi e frutta su questa isola sabbia e corallo ed un innovativo sistema di gestione delle acque reflue per l’irrigazione garantirà acqua a bassa energia, oltre ad un recupero robusto dei rifiuti e un programma di compostaggio.
 Una stazione di ricerca scientifica sull’isola aiuterà a imparare di più sulla protezione degli atolli tropicali per preservarne la diversità animale e vegetale contro l’assalto della civiltà moderna, con l’obiettivo di diventare la prima al mondo con certificazione LEED Platinum.
 Per mantenere la fauna fiorente, l’aria pulita, e la laguna incontaminata è stato fissato un obiettivo per ridurre o eliminare le emissioni legati ai viaggi, mettendo a disposizione degli ospiti biciclette e veicoli alimentati dal sole.
 Seguiranno programmi per il trasporto tra le isole, e per i voli internazionali.
 L’EcoStation, la pietra miliare del progetto che Brando non potè completare, raccoglierà scienziati e ricercatori dal mondo non solo per preservare Tetiaroa, ma per aiutare le isole tropicali ovunque a trovare il proprio sviluppo sostenibile.

 Tetiaroa puo’ toccare la coscienza della gente su quanto le isole tropicali siano preziose e fragili.
 E’ l’isola che si sogna come un bambino quando ha chiuso il libro dei racconti, con spiagge di sabbia bianca, palme da cocco, uccelli colorati e laguna scintillante.
 E’ un’isola che si chiama Desiderio.


Maria Lucia Ceretto (Miles Magazine)

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