lunedì 19 maggio 2014

Le sculture degli Aborigeni del Santuario di William Ricketts


Nascoste nella lussureggiante foresta pluviale australiana, giacciono delle misteriose figure che si confondono tra foglie e tronchi d’albero.
 Esse sembrano a volte scrutare, altre volte a sorvegliare, altre volte  invece sembrano invitare a entrare. 
Sono le fantastiche sculture in ceramica del William Ricketts Sanctuary, conservate nella foresta di Mount Dandenong, città e montagna nello stato di Victoria, Australia.






William Ricketts fu un ceramista e scultore nato a Richmond, nel 1898. 
Non ricevette mai nessuna formazione nelle arti che apprese, ma la sua abilità e la sua visione gli conquistarono ben presto i favori del pubblico.
 Il suo soggetto preferito erano gli Aborigeni: il rispetto per quel popolo e per la loro connessione con la madre terra australiana è rispecchiato in queste opere che ne personificano la grandezza.
Ricketts auspicava un’Australia moderna che abbracciasse la spiritualità e il rispetto per il mondo naturale degli aborigeni.
 Dal 1934 si stabilì permanentemente a Mount Dandenong; ma dal 1949 al 1960 effettuò numerosi viaggi nell’Australia centrale per vivere con le tribù aborigene dei Pitjantjatjara a degli Arrernte. Ricketts fu notevolmente influenzato dalla loro cultura spirituale, e l’influsso ricevuto fu trasfuso nelle sue opere, che si mostrarono in forma di sculture che si integravano perfettamente nel paesaggio circostante come parte integrante di esso. 
Ricketts stesso si sentiva come adottato dai Pitjantjatjara.


Lo scultore ha lasciato molte opere realizzate a questo modo: tra queste, quelle costruite nel santuario degli uccelli di Pitchi Ritchi, presso Alice Springs, Australia centrale. Ma il suo capolavoro è proprio quello in cui sono custodite le sculture che osservate in queste foto: il Potter’s Sanctuary, successivamente riconosciuto come Williams Ricketts Sanctuary. 
Un lavoro di cinquanta anni culminato nella realizzazione di 92 sculture di ceramica che si fondono con tronchi, rocce e piante.
La foresta di eucalipto che lui scelse per trasformarla in questo luogo unico è oggi l’espressione del sogno di un individuo che desiderava un rapporto spirituale con la sua terra. 
Vecchi saggi, così come figure di bambini, sono i custodi di questo posto: nei loro occhi, l’essenza della cultura aborigena e la conoscenza di chi vive con la natura. 
Gli indigeni stessi con cui passò tanti anni fecero da modelli per queste statue. 
Ricketts visse qui fino alla sua morte, nel 1993.
Il governo di Victoria comprò il santuario nel 1960 e ne fece un parco pubblico. 



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