giovedì 22 maggio 2014
I piumini dei pioppi
Sfatiamo un luogo comune: i piumini dei pioppi (i “batuffoli bianchi”, che tecnicamente prendono il nome di pappi) non sono la causa dell’allergia che, ogni anno a primavera, infesta i nasi di milioni di persone.
I colpevoli sono, al contrario, i pollini che in questo periodo vengono rilasciati in grande quantità, soprattutto attraverso la grande fioritura delle graminacee.
I pappi altro non sono che il frutto del pioppo e il loro scopo è, naturalmente, di trasportare i semi dell’albero il più lontano possibile sfruttando la forza del vento, così da favorire lo sviluppo della pianta su larga scala.
Un sistema ingegnoso, visto che non ha necessità di essere impollinato dagli insetti.
Dopotutto, non c’è ragione per cui i pappi debbano portare allergia: sono composti da cellulosa (la stessa sostanza che compone il cotone), che è completamente anallergica.
Proprio per la sostanza di cui sono composti, i pappi risultano facilmente infiammabili: basta una piccola fiamma per far bruciare, a catena e rapidamente, tutti i contenitori di semi adiacenti. Un’ultima cosa. I piumini saranno pure fastidiosi, ma la loro presenza è senz’altro da sopportare, visto che permettono la nascita di una pianta che l’uomo usa in modo intensivo: per le opere di falegnameria, per la costruzioni di tavoli e compensati, per gli imballaggi, ecc. Ma occorre naturalmente un certo giudizio nel piantarli.
I comuni li usano spesso come abbellimento, senza considerare l’effetto che producono in primavera e il fatto che, a tratti, dovrebbero essere sostituiti da qualche altra pianta non meno utile.
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