lunedì 26 maggio 2014

Antichi manufatti cinesi rivelano un composto raro di ossido di ferro.


In alcune tazze da tè cinesi, risalenti a circa mille anni fa, sono state ritrovate tracce di un ossido di ferro di forma particolarmente rara: si tratta di un composto, conosciuto come ossido di ferro di fase epsilon e scoperto soltanto di recente, particolarmente difficile da ricreare in laboratorio, anche con le tecniche più avanzate. 
 Autore della scoperta, pubblicata sul magazine Nature – Scientific Reports, è un gruppo di scienziati internazionali provenienti da Cina, Francia e Svizzera e Stati Uniti, che hanno svolto esperimenti e analisi presso il Lawrence Berkeley National Laboratory, lo Stanford National Accelerator Laboratory e il Centre d’Elaboration de Matériaux et d’Etudes Structruales in Francia.


Le ciotole al centro della scoperta sono le tazze della fornace di Jian, riconoscibili per il loro rivestimento nero lucente e le superfici a pattern comunemente detti “a pelliccia di lepre” o “a macchie d'olio”. 
Furono prodotte durante la dinastia Song nella provincia del Fujian nella Cina sud-est, all'incirca tra il 960 e il 1279 d.C., e oggi i loro esemplari superstiti possono avere grande valore commerciale.

 Per realizzarle, gli antichi artigiani usavano argilla ad alto contenuto ferroso rivestita con una mescola di argilla, calcare e cenere di legna.
 Portando con i forni la loro temperatura fino a 1.300°C, si poteva indurire l'argilla, sciogliere il rivestimento e creare l'effetto delle bollicine di ossigeno al suo interno, spingendo gli ioni di ferro in superficie. 
Ma mano che lo strato esterno si raffreddava, il flusso di ferro fuso colava ai lati della ceramica e si cristallizzava in ossidi di ferro dalle peculiari conformazioni.


Finora, sulla base delle colorazioni, si è ritenuto che le tazze “a pelliccia di lepre” contenessero ematite, mentre quelle a macchia d'olio la magnetite. 
Con la nuova scoperta gli scienziati si sono ritrovati di fronte a qualcosa di inatteso: se i pattern delle ciotole a pelliccia di lepre hanno dimostrato di contenere piccole quantità di ossido di ferro fase epsilon mescolato con l'ematite, quelli delle tazze a macchia d'olio hanno mostrato grandi quantità di questo oscuro materiale. 

Identificato per la prima volta nel 1934, l'ossido di ferro fase epsilon è stato caratterizzato solo nell'ultimo decennio.
 Grazie alla sua magnetizzazione fortemente persistente, potrebbe aprire la strada all'impiego di magneti migliori e meno costosi all'interno di sistemi di data storage. Finora, tuttavia, era stato possibile produrre in laboratorio soltanto minuscoli cristalli del materiale, contaminato peraltro con ematite.
 Fino alla svolta delle tazze cinesi, un esplosione di ossido di ferro fase epsilon purissimo, che potrebbero contenere la chiave per future tecniche di sintesi.

 Fonte : www.chimici.info

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