giovedì 3 aprile 2014

La pecora segue sempre il capo branco


In greco la pecora ha un nome che rivela molte cose. Viene detta pròbaton, che deriva dal verbo il cui significato è “procedere”, cioè «animale che cammina in avanti».
 E’ un nome straordinario: l’animale non ha altra scelta, né altra funzione, che quella di procedere in avanti. 
E’ tutto ciò che sa fare!
E l’arguzia dei Greci non si esaurisce qui, poiché essi rendono l’animale neutro e lo chiamano «la cosa che va avanti». Questa espressione illustra l’aspetto più negativo della pecora, che segue l’ariete campo branco dovunque esso vada
Un detto comune afferma che se un lupo o un cane inseguono un ariete fino a farlo cadere in un precipizio, anche duecento o trecento pecore salteranno dietro di lui giù dal dirupo.
L’eterno fanciullo, di Marie-Louise von Franz 
La pecora viene usata nel libro come analogia per descrivere il comportamento umano nel suo insieme, cioè per rappresentare quella che viene chiamata psicologia di massa.
Il succo è questo: fino a quando un uomo agisce da solo è completamente indipendente e cosciente delle sue scelte. Ma se l’uomo entra in un gruppo, soprattutto se esteso, si sentirà spinto a comportarsi come un’unica entità con tutta la folla. La sua capacità di giudizio e i suoi impulsi saranno sostituiti da quelli della folla.

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