mercoledì 12 marzo 2014

Roma :Parco Savello, il giardino degli aranci

Il giardino degli aranci è un luogo romantico senza tempo ne spazio, varcato il cancello si lasciano alle spalle le preoccupazioni, gli impegni che scandiscono inesorabili le nostre giornate. 
Una volta entrato puoi liberare la mente, passeggiando per il parco oppure godendoti uno dei panorami più belli della Capitale.


Parco Savello, più noto come Giardino degli Aranci, è un piccolo terrazzo sull' Aventino che affaccia sul Tevere.
 Da questo angolo, tra i più amati e frequentati della città, si gode una delle viste più belle di Roma. 
Il parco si estende nell'area dell'antico fortilizio eretto dalla famiglia dei Savelli tra il 1285 e il 1287 presso la chiesa di Santa Sabina sull'Aventino, su un preesistente castello fatto costruire dai Crescenzi nel X secolo. 
L'attuale giardino fu realizzato nel 1932 da Raffaele de Vico, dopo che già agli inizi degli anni Venti del '900, con la nuova definizione urbanistica dell'Aventino, era stato previsto di destinare a parco pubblico l'area che i padri Domenicani della vicina chiesa tenevano a orto.


Il Parco Savello si estende nell'area dell'antico fortilizio eretto dalla famiglia dei Savelli tra il 1285 e il 1287 presso la chiesa di Santa Sabina sull'Aventino, su un preesistente castello fatto costruire dai Crescenzi nel X secolo.
 L'attuale giardino fu realizzato nel 1932 da Raffaele de Vico, dopo che già agli inizi degli anni Venti del '900, con la nuova definizione urbanistica dell'Aventino, era stato previsto di destinare a parco pubblico l'area che i padri Domenicani della vicina chiesa tenevano a orto, in modo da offrire libero accesso alla vista da quel versante del colle, unendola con quella allora occupata dal Lazzaretto Comunale, corrispondente a parte dell'attuale Giardino di S. Alessio, per creare un nuovo belvedere da affiancare a quelli del Pincio e del Gianicolo.


Il giardino, piantato ad aranci, con riferimento all'arancio presso cui predicava S. Domenico, fondatore dell'ordine, conservato nel vicino chiostro di S. Sabina e visibile tramite un foro aperto nel muro del portico della chiesa, ha ricevuto da de Vico un'impostazione rigidamente simmetrica, con un viale mediano in asse con il belvedere, che si apre in due slarghi: in quello di destra era in origine collocata la fontana realizzata da Giacomo della Porta per Piazza Montanara, e dal 1973 trasferita a piazza S. Simeone ai Coronari. 
L'ingresso principale, in Piazza S. Pietro d'Illiria, fu arricchito nel 1937 dal portale proveniente da Villa Balestra sulla via Flaminia.

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