venerdì 14 marzo 2014

Il coguaro si è estinto: grazie umanità !


E alla fine dopo anni di dubbi riguardo all’effettiva sopravvivenza di questo esemplare, è arrivata la triste notizia: il coguaro orientale (Puma concolor coguar) è ufficialmente estinto.
 Effettivamente chissà da quanto tempo. 
Sottospecie del Puma, genericamente indicato come “Leone di montagna” o “Coguaro”, era più piccolo del suo “fratello maggiore” più famoso e non veniva avvistato dagli anni ’30 (se non tramite sporadiche e dubbie fotografie amatoriali).
La pessima notizia non può che farci rattristare, pensando a quanti hanno amato questo felino.
 Sorge spontaneo un grido di ringraziamento a quell’umanità che, spinta da logiche inconsapevoli ed autodistruttive, contribuisce all’estinzione di tante innocenti specie animali.
Rischiamo di perdere sempre più biodiversità nel nostro pianeta, dove ogni organismo ha una sua funzione fondamentale nell’ecosistema. 
Sistema, appunto, poiché ognuno svolge una propria funzione e, come la mancanza di operai specializzati manderebbe in tilt le catene di montaggio, così la perdita di specie animali non fa che mandare in crisi l’intero ecosistema. 
O, meglio, mandarlo ancora più in crisi di quanto non si faccia con il riscaldamento globale ed il disboscamento.


Si parla anche di novità tecnobiologiche di clonazioni che potrebbero riportare in vita tilacino e huia, dodo e dinosauri. 
Al di là delle affermazioni fantascientifiche (dove si rischierebbe una vera catastrofe, lo spielberghiano Jurassic Park fa da buon profeta apocalittico), l’etica impone prudenza su tali interventi. 
Verrebbero a mancare milioni di anni di evoluzione e adattemento nel curriculum di specie animali riportate in vita dal nulla.
Inoltre, del Puma orientale si è parlato in maniera piuttosto ampia, cosa che non si fa con centinaia di specie di insetti o pesci che scompaiono nel nulla senza che nessuno sappia niente, solamente perché hanno un nome difficile o un aspetto sgradevole. 
Come abbiamo affermato prima, ogni organismo ha la sua funzione nel sistema. 
Direbbe Re Mufasa ne “Il re leone” della Disney: 
“devi rispettare tutte le creature, dalla piccola formica alla saltellante antilope”. 

Non ci sono animali di “serie b”, tutti hanno la stessa importanza per il nostro pianeta.
Infine, le dichiarazioni-shock in merito alla notizia dell’estinzione del coguaro orientale: “tanto c’è ancora il puma occidentale”, oppure “è logico che gli animali non addomesticati si estinguono” (in giro per il web si trova anche questo!). 
Queste esternazioni non fanno che mostrare quanto tragica sia la situazione: vi è una mancanza drammatica di cultura della biodiversità, per non parlare di quella ecologista.
Senza vestire i panni di ambientalisti fondamentalisti, oppositori del progresso o fanatici animalisti, si può senza dubbio affermare che, se il mondo è un dipinto, ogni qual volta si estingue una creatura si può dir scomparso uno dei colori messi su tela dal nostro pittore. Chiamatelo Dio, Allah, Geova, Jahvé, Zeus, Madre Natura, Big Bang o come volete. 

Senza ombra di dubbio però, se il pittore resta ignoto, colui che cancella i colori ha un nome univoco, semplice e terrorizzante: “uomo”. 

 Fonte: http://ilfattaccio.org

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