giovedì 9 gennaio 2014

Shanty Town: il resort per ricchi che imita le baraccopoli africane


Viviamo in un mondo pieno di contraddizioni, soprattutto per quanto riguarda l'eccessiva ricchezza e l'estrema miseria. Ecco che allora non ci stupisce la nascita di un residence per le vacanze che imita le baraccopoli africane, dove i ricchi possono provare a vivere come i più poveri del mondo.


Si tratta di pura teoria, però, poiché a Shanty Town, presso il resort di lusso Emoya Estate, non mancano alcune delle comodità che di certo non sono disponibili in un villaggio africano.
 Ecco che allora i ricchi che frequentano Emoya Estate - collocato in Sudafrica nella località di Bloemfontein - abbandonano il comfort e le proprie abitudini solo in parte. 
Presso il resort, infatti, non mancano acqua corrente, elettricità e persino la connessione Wi-Fi. 
Gli alloggi imitano le baracche delle zone più povere dell'Africa, soprattutto per quanto riguarda gli esterni. 
Si tratterebbe di un vero e proprio schiaffo alla povertà - quella vera - e alla miseria, riguardo a cui non mancano forti critiche, di certo condivisibili. Ma pare proprio che i turisti più ricchi proseguano ad essere attirati dalla possibilità di imitare lo "stile di vita" delle popolazioni africane che vivono negli slum. 
 Purtroppo però, gli alloggi imitano le baracche soltanto all'esterno e sono pur sempre parte di un resort a 5 stelle. Trascorrere una notte all'Emoya Estate costa 80 dollari, poco meno del salario medio mensile di un lavoratore sudafricano fortunato, che sarebbe pari a 98 dollari. 
A differenza delle baracche, i residence sono dotati di riscaldamento a pavimento, mobili comodi, decorazioni e altre amenità. Non mancano, ad esempio, bagni con doccia e letti confortevoli, spazi per accendere un falò, barbecue e sale per le feste
.


Insomma, nulla a che vedere con le abitazioni di fortuna in cui le popolazioni più povere del mondo sono costrette a vivere. E le lampade ricavate da bottiglie di plastica che illuminano l'interno delle stanze del resort toccano l'apice del cattivo gusto, completando il quadro offensivo delle proposte di soggiorno per ricchi che vorrebbero soltanto fingere di vivere in povertà.
 Una scelta e una proposta davvero inaccettabile, considerando il dramma africano.

 Marta Albè

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