L'arcobaleno di nebbia


Strane cose possono accadere nei cieli del Polo Nord, comprese apparizioni spettacolari come questa. Un arcobaleno in piena regola, ma completamente bianco, si è materializzato davanti alla fotocamera e allo sguardo attonito del fotografo russo Sam Dobson, mentre viaggiava su una rompighiaccio partita dalla città russa di Murmansk durante una recente spedizione nel Circolo Polare Artico. Il fenomeno prende il nome di "fog bow", "arcobaleno di nebbia". Si forma come nel caso degli arcobaleni tradizionali, grazie a minuscole goccioline d'acqua sospese nell'aria che riflettono la luce del Sole. Ma in questo caso le goccioline di nebbia e condensa sono talmente fini (più sottili di 0,05 millimetri) che non si comportano come spettri di luce e rimandano un arco privo di colori.

Facebook entra nel mirino del Garante della privacy italiano


Facebook è entrato nel mirino del Garante della privacy italiano. Tutto era cominciato qualche settimana fa quando un bug sul social network di Mark Zuckerberg aveva messo a disposizione di terzi numeri di telefono e indirizzi mail di 6 milioni di utenti. Facebook aveva corretto subito il bug, chiedendo scusa agli utenti e si pensava che la vicenda fosse finita lì. E invece no.
A quanto pare di questa vicenda ha cominciato ad interessarsi anche il Garante della privacy italiano che ha posto un ultimatum: entro il 20 luglio Facebook dovrà rispondere della questione, chiarendo finalmente quali sono le modalità di trattamento delle informazioni degli utenti italiani. 
Il Garante spiega così questa decisione: "È emerso che circa sei milioni di dati relativi a contatti memorizzati all'interno delle rubriche di utenti di Facebook sarebbero stati oggetto di indesiderata comunicazione a utenti terzi, non necessariamente in relazione di amicizia con gli interessati e presumibilmente neanche noti a questi ultimi".
Il Garante pretende la stima esatta degli utenti italiani coinvolti in questo bug, informazioni sulle misure adottate per risolvere il problema e garantire che non ce ne saranno altri in futuro e la rassicurazione che il bug non abbia coinvolto utenti non iscritti. 
Facebook ha parlato di 6 milioni di utenti, ma la società Packet Storm Security ha fatto sapere che in realtà per ogni account violato sono state rubate più informazioni di quanto dichiarate, incluse quelle relative a utenti non iscritti a Facebook. 
Chissà come finirà questa vicenda? Voi siete stati vittime di questo bug?

Il pesce dotato di un abilità insolita:il canto



Il Porichthys notatus, apparentemente privo di alcuna caratteristica fisica interessante, ma dotato di una particolare abilità, insolita per il mondo dei pesci: il canto.
Il Porichthys notatus (o “pesci cadetto”) è un batracoidiformi appartiene al genere Porichthys, che racchiude diverse specie di pesci dotate di organismi fotofori e della capacità di emettere vibrazioni molto intense, facilmente registrabili tramite un idrofono, per attirare una partner verso la loro tana. 
Tra i Porichthys, solo i maschi sono in grado di emettere suoni articolati, simili a ronzii, mentre le femmine sono soltanto capaci di emettere rumori simili a grugniti durante il loro periodo di infertilità. Gli esponenti maschili del genere Porichthys possono essere di due tipi: i maschi di “Tipo I” sono i più grossi, arrivano a pesare fino a otto volte di più dei maschi di “Tipo II”, e sono dotati di organi vocali molto grossi, ma dispongono di organi riproduttivi sette volte più piccoli dei maschi appartenenti alla seconda tipologia.
I maschi di Tipo I hanno un approccio all’accoppiamento decisamente diverso da quelli di Tipo II: essendo dotati di un sistema di vocalizzazione più potente, cercano le femmine in modo semi-passivo, emettendo richiami udibili a notevoli distanze e capaci di attrarre il sesso opposto.
Al contrario, i maschi di Tipo II si comportano più attivamente: penetrano di nascosto nei nidi delle femmine per fecondarne le uova facendo affidamento sul loro aspetto del tutto simile a quello femminile, ad esclusione degli organi riproduttivi.

I caratteristici suoni dei maschi di Porichthys vengono prodotti da un particolare sistema muscolare che avvolge la vescica natatoria; contraendosi, i due muscoli coinvolti nel “canto” fanno espandere o contrarre la vescica, provocando grurniti della durata di qualche millisecondo, o potenti ronzii che possono estendersi fino ad un’ora. Queste vibrazioni rappresentano le fondamenta della strategia riproduttiva dei maschi di Tipo I; è quindi necessario che i suoni emessi siano molto intensi, per poter raggiungere ogni femmina feconda anche a grande distanza.
Il suono prodotto da diversi esemplari di Porichthys notatus si è dimostrato così intenso da disturbare per diverse notti alcuni residenti di case galleggianti nei pressi di San Francisco.
A Sausalito, invece, gli abitanti hanno sentito cantare iPorichthys per oltre 25 anni ogni estate, definendo il suono come “un lugubre oboe”. Ma come fanno questi pesci a sopportare un suono così potente da essere percepito anche fuori dall’acqua?
Benchè dotati di aspetto quasi primitivo, iPorichthys sono muniti di un sofisticato sistema di protezione del rumore.
Una porzione del loro cervello è dedicata esclusivamente alla produzione dei suoni, e a proteggere il delicato sistema uditivo di questi pesci da potenziali danni provocati da vibrazioni troppo intense.
Quando i muscoli connessi alla vescica natatoria vibrano troppo intensamente, creando suoni potenzialmente nocivi, il cervello inibisce la sensibilità delle cellule che compongono la peluria che traduce le vibrazioni percepite in impulsi elettrici.
La vescica natatoria vibra in modo perfettamente coordinato con l’azione inibitoria delle cellule sensoriali: ad ogni vibrazione corrisponde un abbassamento repentino della sensibilità del sistema uditivo, impedendo danni irreparabili alle “orecchie” del Porichthys.

Tratto da:http://www.ditadifulmine.com/2012/09/il-canto-del-pesce-cadetto.html

Islanda, il Silfra Crack


Visto così sembra che quest'uomo stia facendo snorkeling in uno dei tanti paradisi marini. In realtà invece è immerso in un luogo molto particolare che si trova in Islanda, il Silfra Crack. Una "pozza" d’acqua dolce formatasi nella spaccatura che si trova in corrispondenza della frattura geologica che divide il continente americano da quello eurasiatico. 
A detta di chi c’è stato, l'acqua è talmente pura e cristallina che durante le immersioni, c’è il rischio di soffrire di vertigini. Ma un vantaggio c’è: l’acqua, che non è marina, discende dai ghiacciai passando per le montagne, ed è assolutamente potabile. 
Peccato per le temperature, anche durante l'estate (quando la temperatura esterna non supera mai i 18 gradi), l'acqua è fredda e non ci si può immergere senza la muta. 

Attenzione ai pesticidi sulla frutta e verdure fresche

Gli alimenti su cui sono state trovate maggiori tracce di residui di pesticidi interferenti (fino a 30 quelli individuati) sono lattuga, pomodori, cetrioli, mele, pesche, peperoni e fragole.
Meno contaminati risultano banane, carote, piselli e in generale gli ortaggi protetti da una buccia più spessa.
I dati sono stati ricavati dalle tabelle ufficiali dell'EFSA e ulteriormente verificati attraverso una serie di analisi.
La regola principale da adottare resta, se possibile, acquistare cibo proveniente da agricoltura organica!!(ma bisognerebbe avere la certezza matematica che siano davvero prodotti bio)
Condiviso da: Green Mind

F-35, semplici istruzioni per arrostire una nave

A volte ho la tentazione di dare ragione a quei lettori che si chiedono se non abbia di meglio da fare che parlare dei difetti dell’F-35.
Evidentemente sì, avrei molto di meglio da fare, ma se insisto non è tanto per i difetti ma per l’imbarazzante arroganza della Lockheed, da una parte, e degli Stati maggiori italiani, dall’altra, nel persistere a ripetere che a parte ciò, madama la Marchesa, tutto va bene, madama la Marchesa.
Ma se è Nunzio Filogamo a cantare il ritornello uno ci ride sopra.
Se lo fa chi vuol vendere (o comperare, dipende da chi parla) un aereo a colpi di bugie beh, come scrivevano Gino&Michele, anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano.

L’ultima della infinita saga di “cosa non va nell’F-35” la racconta ancora una volta Aviation Week & Space Technology, la rivista statunitense certo non nota per essere un pericoloso covo di luddisti al soldo di chi vuole demolire l’Occidente e la sua civiltà.
Dice il settimanale, in un articolo del 29 maggio, che per imbarcare la versione F-35B del caccia (quella che sarà usata dai Marines americani e dalla nostra Marina Militare) sono necessarie importanti modifiche al ponte di volo e alle sovrastrutture delle navi della classe Wasp.
E questo perché?
Per rimediare ai problemi causati dal calore dei motori dell’aereo. Ora, le modifiche non sono robetta, a sentire l’ammiraglio Jonathan Greenert, il Chief of Naval operations dell’US Navy (l’equivalente del nostro capo si Stato maggiore della Marina) citato dalla rivista. È una lunga lista di interventi sulle navi in conseguenza della “specifica segnatura termica” dell’F-35B e “per compensare le aumentate sollecitazioni associate agli scarichi del JSF”: schermatura, spostamento e rimozione di sistemi vulnerabili che possono essere danneggiati, quali antenne, imbarcazioni, reti di protezione e stazioni di rifornimento carburante.
Inoltre, dice sempre l’ammiraglio, sarà necessario rinforzare il ponte di volo per sostenere le sollecitazioni, modificare il rivestimento del ponte, installare nuovi sistemi di alimentazione elettrica, aggiornare i sistemi di rifornimento delle munizioni.
Continua l’ammiraglio: bisognerà spostare i sistemi di difesa antiaerea Phalanx, e i lanciatori di missili Sea Sparrow e RAM, e così pure le antenne di comunicazione satellitari e il sistema antincendio della nave.
Bazzecole.
La cosa in sé non era inaspettata.
Da tempo alcuni commentatori non stipendiati dalla Lockheed avevano denunciato il problema rappresentato dalle altissime temperature dei gas di scarico dell’aviogetto.
Ma la società aveva negato l’evidenza, come sottolinea l’articolo di Aviation Week che accusa la Lockheed stessa e il Marine Corps di aver fatto nel 2010 dichiarazioni “erronee” in proposito.
Il portavoce della ditta, John Kent, citato in un articolo del sito DoDBuzz del 14 aprile 2010, disse che le differenze di temperatura con l’AV-8B, che l’F-35 dovrebbe sostituire, “sono molto piccole e non dovrebbero richiedere significative” modifiche. Non dovrebbero richiedere significative modifiche? Rifare mezza nave non sarebbero significative modifiche?
Aviation Week un po’ maliziosamente sottolinea che la Marina statunitense non ha fatto sapere quanto tempo richiederanno. Sottointendendo che non saranno certo tempi brevissimi. Parliamo probabilmente di mesi di lavoro.
D’altronde, come abbiamo visto, l’elenco delle cose da modificare è lungo e comporta anche il rafforzamento del ponte di volo, non un semplice rivestimento con materiali più resistenti.
Per fare un esempio, nell’agosto 2011 la Marina statunitense dovette far costruire due piattaforme di decollo e atterraggio per l’F-35 nella basi di Beaufort e Yuma per un costo, ciascuna, di 21 milioni di dollari.
Durante le prove avevano scoperto che i gas di scarico dell’aereo frantumavano il cemento (sì, il cemento) della pista sparando tutt’intorno veri e propri proiettili.
Su tutto ciò naturalmente qui da noi c’è blackout assoluto.
Eppure l’F-35B dovrà essere imbarcato sull’ammiraglia della nostra flotta, la portaerei Cavour.
Tra l’altro molto più piccola delle Wasp statunitensi a cui si riferiva l’ammiraglio e dunque la nostra nave è potenzialmente più bisognosa di modifiche perché gli spazi sono più angusti e gli effetti negativi del calore più evidenti.
Quanto costeranno questi lavori?
Quanto tempo richiederanno?
Sarebbe interessante avere un risposta.
Tanto più che nave Cavour è già stata coinvolta in un “infortunio” al ponte di volo. Appena entrata in servizio il rivestimento dovette essere rifatto perché si staccava.
Lo scrisse l’ammiraglio Alberto Gauzolino nel documento “Linee guida dell’Ispettore logistico” del 7 gennaio 2009:
Scrupolosa attenzione dovrà essere posta relativamente alla problematica del distacco del trattamento del ponte di volo al fine di verificare che sia risolta secondo le più ampie aspettative della Forza Armata, ristabilendo le previste condizioni di efficienza, affidabilità e “safety” necessarie per la normale operatività del ponte.
L’ammiraglio parlava di un ponte progettato per gli Harrier che, pochi mesi dopo l’entrata in servizio della nave, già si dissolveva. Cosa succederà con l’F-35B? Faranno il barbecue tre ponti più in basso? .
fonte ilfattoquotidiano.it

F-35, la scheda tecnica: quanto costano, cosa fanno, a cosa servono Sono cacciabombardieri di quinta generazione.
Beffano i radar nemici e il pilota ha una visione a 360 gradi dello spazio aereo.
Costo? 400 milioni di dollari.
L'Italia sborserà tra i 13 e i 17 miliardi di euro
A CUI NATURALMENTE ANDRANNO AGGIUNTE LE SPESE DI CUI ALL'ARTICOLO SOPRA CITATO
Gli F35 stanno spaccando la maggioranza, stanno irritando Napolitano e mettono a dura prova il governo.
Perchè tanto rumore per degli aeroplani militari?
Prima di spiegare cosa sono realmente dli F-35 riprendiamo un pò le fila delle vicende degli ultimi giorni.
Lo scorso 26 giugno la camera dei deputati ha approvato una mozione proposta da Pd e Pdl che prevede di avviare un’inchiesta su efficacia e costi del programma militare Joint strike fighter, che porterà all’acquisto di 90 F-35, aerei da guerra di ultima generazione.
La camera ha poi bocciato la mozione firmata dai deputati di Sel e del Movimento 5 stelle, con la partecipazione di alcuni deputati del Pd, che chiedeva al governo italiano di interrompere la partecipazione al programma.
Fin qui i fatti in parlamento. Ora proviamo a capire cosa sono questi F-35 che tanto fanno discutere.
Cosa sono gli F-35 - F-35 Lightening II è un programma militare lanciato dagli Stati Uniti con altri 8 paesi alleati, tra cui l’Italia, all’inizio degli anni novanta per costruire F-35.
Cacciabombardieri ipertecnologici che sostituiranno i vecchi aerei da guerra in dotazione all'Aeronautica.
Saranno costruiti 3.173 velivoli.
Costo? 396 miliardi di dollari.
Progettati dall’azienda produttrice di armamenti Lockheed Martin, dovrebbero avere la capacità di eludere la sorveglianza dei radar, andare a velocità molto elevate.
Inoltre il pilota a bordo avrà una visione cmpleta a 360 gradi dello spazio aereo.
Quanto costano gli F-35 - L'intero progetto costerà circa 400 miliardi di dollari.
Gli arei non saranno in volo prima del 2018. I lavori accusano ritardi per la difficoltà tecniche nella costruzione dei cacciabombardieri.
L'Italia spenderà tra i 13 e i 17 miliardi di euro nel progetto. Secondo le previsioni di bilancio del 2012 del ministero della difesa, lo stato dovrebbe spendere almeno 12,2 miliardi entro il 2047.
Nel 2012 il ministro della difesa del governo Monti Giampaolo Di Paola ha annunciato che, per ridurre le spese, l’Italia acquisterà solo 90 aerei, invece dei 131 preventivati.
Ogni velivolo potrebbe costare all’Italia da 99 milioni di euro per un F-35A a 106,7 milioni di euro per un F-35B.
“L’esigenza primaria italiana è quella di sostituire i velivoli AV-8B Harrier della marina militare e gli AMX e i Tornado dell’aeronautica”, spiega il sito dell'aeronautica militare italiana. Ora spetta al parlamento, ma soprattutto al governo decidere se andare avanti nel progetto o fermarsi e ritirare la parola data agli Stati Uniti.
(I.S.)

Lo scricciolo del cactus


Quando si tratta di costruire il nido, per lo scricciolo dei cactus (Campylorhynchus brunneicapillus) la questione si fa… spinosa. Per difendersi meglio dai predatori, l’astuto pennuto si è abituato a nidificare non proprio sul “morbido”, ma sui cactus e gli arbusti spinosi delle regioni aride degli Stati Uniti sud-occidentali, dove vive. Forse ci rimetterà un po’ in confort, ma senza dubbio ci guadagna in sicurezza! E come se non bastasse, per depistare i nemici più tenaci, 
- come alcune specie di serpenti - durante il periodo della cova il maschio costruisce alcuni nidi secondari, che gli scriccioli utilizzeranno per le nidiate successive o come semplici luoghi di riposo.