giovedì 27 giugno 2013
Astroarcheologia: antichi siti terrestri ripresentano la configurazione del Sistema Solare, delle Pleiadi e di una zona di Marte
L'astro-archeologia studia i monumenti megalitici che sono presenti a migliaia in Europa, in Africa, in America, il più famoso dei quali è certamente Stonehenge.
L'ipotesi fondamentale alla sua base è che la struttura dei megaliti, la loro dimensione e la forma abbiano una relazione con la posizione dei corpi celesti e la configurazione della Terra. E che quindi siano la testimonianza unica di un sapere astronomico antichissimo e ricco di verità bollate nei secoli come eretiche forse perché provenienti da civiltà sconfitte dalla storia. Aztechi, Toltechi, Olmechi, Inca, Maya: centro e sud America sono un mosaico ininterrotto di reami perduti, di città abbandonate e civiltà scomparse, di rovine che lasciarono senza fiato anche i conquistadores spagnoli.
Grandi piramidi a gradoni, intricati bassorilievi, sofisticati calendari astronomici, complessi riti di mummificazione caratterizzano queste antiche culture e sembrano riportarci quasi magicamente nella Mesopotamia e nell'Egitto di migliaia di anni fa, mostrandoci che in antichità sulla Terra si sono verificati dei veri e proprio miracoli tecnologici.
Secondo i teorici degli Antichi Astronauti, tutti questi ritrovamenti sono indizi di un contatto avvenuto migliaia di anni fa tra i nostri antenati e viaggiatori extraterrestri. Ma se esistono prove della venuta di questi viaggiatori cosmici sulla Terra, se ne possono trovare delle altre anche altrove? Potrebbero trovare ciò che stanno cercando i ricercatori in qualche angolo del Sistema Solare?
Nell'Antica città Maya di Teotihuacán, in Messico, le prove suggeriscono che le culture antiche possedevano una conoscenza incredibilmente accurata dei nostri pianeti vicini.
Alcuni studiosi hanno addirittura interpretato il numero e l'orientamento delle sue piramidi come un riflesso perfetto del nostro Sistema Solare.
Lungo L'Avenida de los Muertos - Il Viale dei Morti - le piramidi sarebbero allineate in modo tale da ricreare la posizione perfetta di ciascuna orbita di ogni pianeta del nostro Sistema Solare. Forse, è significativo il fatto che la Grande Piramide del Sole sia posizionata al centro delle altre strutture, riflettendo il fatto che il Sole è al centro del nostro Sistema Solare e che i pianeti vi ruotino attorno. Questo lascerebbe supporre che già allora era un fatto noto che il Sole fosse il centro del moto planetario, cosa che la scienza occidentale scoprì molto tempo dopo. Ma come potevano gli architetti di Teotihuacán sapere, già all'epoca, che i pianeti orbitano attorno al Sole?
Gli archeologi classici bollano questo indizio come una mera coincidenza. Ma se andiamo dall'altra parte del pianeta, a Stonehenge, troviamo un altro sito molto più antico della città di Teotihuacán.
Osservando il sito dall'alto, si nota che la struttura è composta da una serie di cerchi concentrici e i cerchi corrispondono esattamente con le orbite di tutti i pianeti del nostro sistema solare.
Perciò, abbiamo due posti sulla Terra che presentano la stessa caratteristica.
In anni recenti, Stonehenge è stato interpretato da alcuni archeologi anche come una specie di calendario astronomico che poteva essere usato per calcolare eventi come le eclissi solari. Ma se questo fosse vero, chiunque allineò questi massi enormi nel paesaggio brullo inglese avrebbe dovuto avere una conoscenza astronomica precisa del percorso del Sole.
I Templi di Tikal
Costruiti tra il VI e il IX secolo, i templi di pietra Tikal, la più estesa delle antiche città Maya, torreggiano a più di 60 metri al di sopra della foresta pluviale del Guatemala.
Tikal ospita uno dei più grandi scavi del mondo, dove migliaia di strutture sono ancora sepolte sotto la giungla. Secondo la maggior parte degli scienziati, le piramidi di Tikal giocarono un ruolo essenziale nell'elaborazione del Calendario Maya.
Tracciando delle linee dai punti più alti delle strutture, gli antichi astronomi potevano definire con precisione le date più importanti dell'anno come un equinozio o un solstizio. Ma ciò che entusiasma i teorici degli Antichi Astronauti è il modo in cui la disposizione delle piramidi di Tikal rispecchia esattamente la mappa stellare della costellazione delle Pleiadi nel cielo.
La vista delle strutture dall'alto, rispecchia quasi esattamente l'allineamento della costellazione e, cosa più interessante, questa stessa configurazione riscontrata a Tikal è stata notata in un altro luogo molto molto distante.
Su Marte, di recente, nella regione conosciuta come Cydonia - il luogo del famoso volto di Marte - è stato scoperto un gruppo di formazioni rocciose che replica quasi perfettamente il modello delle piramidi di Tikal.
Tre luoghi distinti, un unico modello. Coincidenza o progettazione? Le leggende e i miti che caratterizzano Tikal parlano tutti di un'epoca in cui gli dèi si mescolavano ed entravano in contatto con i nostri antenati. Quindi, Tikal potrebbe essere stata costruita anche come messaggio per le generazioni future per dire loro che, molto tempo fa, ci fecero visita dei viaggiatori di un altro mondo. Ma perchè le popolazioni antiche erano così concentrate sul cielo e le stelle? Stavano aspettando che accadesse qualcosa? O forse che qualcosa, o qualcuno, tornasse?
Fonte :http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/
L'ipotesi fondamentale alla sua base è che la struttura dei megaliti, la loro dimensione e la forma abbiano una relazione con la posizione dei corpi celesti e la configurazione della Terra. E che quindi siano la testimonianza unica di un sapere astronomico antichissimo e ricco di verità bollate nei secoli come eretiche forse perché provenienti da civiltà sconfitte dalla storia. Aztechi, Toltechi, Olmechi, Inca, Maya: centro e sud America sono un mosaico ininterrotto di reami perduti, di città abbandonate e civiltà scomparse, di rovine che lasciarono senza fiato anche i conquistadores spagnoli.
Grandi piramidi a gradoni, intricati bassorilievi, sofisticati calendari astronomici, complessi riti di mummificazione caratterizzano queste antiche culture e sembrano riportarci quasi magicamente nella Mesopotamia e nell'Egitto di migliaia di anni fa, mostrandoci che in antichità sulla Terra si sono verificati dei veri e proprio miracoli tecnologici.
Secondo i teorici degli Antichi Astronauti, tutti questi ritrovamenti sono indizi di un contatto avvenuto migliaia di anni fa tra i nostri antenati e viaggiatori extraterrestri. Ma se esistono prove della venuta di questi viaggiatori cosmici sulla Terra, se ne possono trovare delle altre anche altrove? Potrebbero trovare ciò che stanno cercando i ricercatori in qualche angolo del Sistema Solare?
Nell'Antica città Maya di Teotihuacán, in Messico, le prove suggeriscono che le culture antiche possedevano una conoscenza incredibilmente accurata dei nostri pianeti vicini.
Alcuni studiosi hanno addirittura interpretato il numero e l'orientamento delle sue piramidi come un riflesso perfetto del nostro Sistema Solare.
Lungo L'Avenida de los Muertos - Il Viale dei Morti - le piramidi sarebbero allineate in modo tale da ricreare la posizione perfetta di ciascuna orbita di ogni pianeta del nostro Sistema Solare. Forse, è significativo il fatto che la Grande Piramide del Sole sia posizionata al centro delle altre strutture, riflettendo il fatto che il Sole è al centro del nostro Sistema Solare e che i pianeti vi ruotino attorno. Questo lascerebbe supporre che già allora era un fatto noto che il Sole fosse il centro del moto planetario, cosa che la scienza occidentale scoprì molto tempo dopo. Ma come potevano gli architetti di Teotihuacán sapere, già all'epoca, che i pianeti orbitano attorno al Sole?
Gli archeologi classici bollano questo indizio come una mera coincidenza. Ma se andiamo dall'altra parte del pianeta, a Stonehenge, troviamo un altro sito molto più antico della città di Teotihuacán.
Osservando il sito dall'alto, si nota che la struttura è composta da una serie di cerchi concentrici e i cerchi corrispondono esattamente con le orbite di tutti i pianeti del nostro sistema solare.
Perciò, abbiamo due posti sulla Terra che presentano la stessa caratteristica.
In anni recenti, Stonehenge è stato interpretato da alcuni archeologi anche come una specie di calendario astronomico che poteva essere usato per calcolare eventi come le eclissi solari. Ma se questo fosse vero, chiunque allineò questi massi enormi nel paesaggio brullo inglese avrebbe dovuto avere una conoscenza astronomica precisa del percorso del Sole.
I Templi di Tikal
Costruiti tra il VI e il IX secolo, i templi di pietra Tikal, la più estesa delle antiche città Maya, torreggiano a più di 60 metri al di sopra della foresta pluviale del Guatemala.
Tikal ospita uno dei più grandi scavi del mondo, dove migliaia di strutture sono ancora sepolte sotto la giungla. Secondo la maggior parte degli scienziati, le piramidi di Tikal giocarono un ruolo essenziale nell'elaborazione del Calendario Maya.
Tracciando delle linee dai punti più alti delle strutture, gli antichi astronomi potevano definire con precisione le date più importanti dell'anno come un equinozio o un solstizio. Ma ciò che entusiasma i teorici degli Antichi Astronauti è il modo in cui la disposizione delle piramidi di Tikal rispecchia esattamente la mappa stellare della costellazione delle Pleiadi nel cielo.
La vista delle strutture dall'alto, rispecchia quasi esattamente l'allineamento della costellazione e, cosa più interessante, questa stessa configurazione riscontrata a Tikal è stata notata in un altro luogo molto molto distante.
Su Marte, di recente, nella regione conosciuta come Cydonia - il luogo del famoso volto di Marte - è stato scoperto un gruppo di formazioni rocciose che replica quasi perfettamente il modello delle piramidi di Tikal.
Tre luoghi distinti, un unico modello. Coincidenza o progettazione? Le leggende e i miti che caratterizzano Tikal parlano tutti di un'epoca in cui gli dèi si mescolavano ed entravano in contatto con i nostri antenati. Quindi, Tikal potrebbe essere stata costruita anche come messaggio per le generazioni future per dire loro che, molto tempo fa, ci fecero visita dei viaggiatori di un altro mondo. Ma perchè le popolazioni antiche erano così concentrate sul cielo e le stelle? Stavano aspettando che accadesse qualcosa? O forse che qualcosa, o qualcuno, tornasse?
Fonte :http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/
Il manoscritto Voynich, oggi universalmente noto come il "libro più misterioso del mondo",
Deve il suo nome a Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, naturalizzato inglese, che lo acquistò, per circa 25.000 dollari americani,dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, nel 1912.
Il contatto tra Voynich ed i gesuiti fu padre Giuseppe Strickland (Joseph Strickland 1864-1915), religioso gesuita.
I gesuiti avevano bisogno di fondi per restaurare la villa e vendettero a Voynich trenta volumi della biblioteca, che era formata anche da una raccolta di volumi del Collegio Romano trasportati al collegio di Mondragone insieme alla biblioteca generale dei Gesuiti, per salvarli dagli espropri del nuovo Regno d'Italia, tra cui quello misterioso
Il manoscritto Voynich, del quale non esistono copie, è attualmente conservato presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell'Università di Yale, negli Stati Uniti, dove reca il numero di catalogo «Ms 408». a cui fu donato nel 1969 dall’antiquario newyorkese H.P. Kraus.
Dove e quando questo codice (detto anche VMS) sia stato scritto (o copiato?) nessuno lo sa; ciò che si conosce con certezza è solo una piccola parte della sua storia e dei suoi diversi spostamenti attraverso l’Europa fino agli Stati Uniti, donde a ragione gli è stato dato l’attributo di “ itinerante”.
Il manoscritto Voynich, è a tutt'oggi l'unico libro scritto nel XV secolo (la datazione al radiocarbonio ha stabilito con quasi totale certezza che il manoscritto sia stato redatto tra il 1404 e 1438) che non sia stato ancora decifrato.
Il manoscritto contiene immagini di piante mai viste ed è scritto in un idioma che non appartiene ad alcun sistema alfabetico/linguistico conosciuto.
Il volume, scritto su pergamena di capretto, è di dimensioni piuttosto ridotte: 16 cm di larghezza, 22 di altezza e 4 di spessore. Consta di 102 fogli, per un totale di 204 pagine.
La rilegatura porta tuttavia a ritenere che originariamente comprendesse 116 fogli e che 14 si siano smarriti.
Fanno da corredo al testo una notevole quantità di illustrazioni a colori, ritraenti i soggetti più svariati: proprio i disegni lasciano intravedere la natura del manoscritto, venendo di conseguenza scelti come punto di riferimento per la suddivisione dello stesso in diverse sezioni, a seconda del tema delle illustrazioni:
Sezione I (fogli 1-66): chiamata botanica, contiene 113 disegni di piante sconosciute.
Sezione II (fogli 67-73): chiamata astronomica o astrologica, presenta 25 diagrammi che sembrano richiamare delle stelle.
Vi si riconoscono anche alcuni segni zodiacali. Anche in questo caso risulta alquanto arduo stabilire di cosa effettivamente tratti questa sezione.
Sezione III (fogli 75-86): chiamata biologica, nomenclatura dovuta esclusivamente alla presenza di numerose figure femminili nude, sovente immerse fino al ginocchio in strane vasche intercomunicanti contenenti un liquido scuro.
Subito dopo questa sezione vi è un foglio ripiegato sei volte, raffigurante nove medaglioni con immagini di stelle o figure vagamente simili a cellule, raggiere di petali e fasci di tubi.
Sezione IV (fogli 87-102): detta farmacologica, per via delle immagini di ampolle e fiale dalla forma analoga a quella dei contenitori presenti nelle antiche farmacie.
In questa sezione vi sono anche disegni di piccole piante e radici, presumibilmente erbe medicinali.
L'ultima sezione del Manoscritto Voynich comincia dal foglio 103 e prosegue sino alla fine.
Non vi figura alcuna immagine, fatte salve delle stelline a sinistra delle righe, ragion per cui si è portati a credere che si tratti di una sorta di indice.
Tra le pagine del manoscritto era conservata una lettera, a firma di Johannes Marcus Marci,(1595-1667), rettore dell'Università di Praga e medico reale di Rodolfo II di Boemia,con la quale chiedeva all’amico gesuita Athanasius Kircher di decifrare il “librum”che si accingeva ad inviargli.
Nella lettera, recante l'intestazione "Praga, 19 agosto 1665" (o 1666), Marci affermava di aver ereditato il manoscritto medievale da un suo amico (che in seguito le ricerche riveleranno essere un non meglio noto alchimista di nome Georg Baresch), e che il suo precedente proprietario, l'imperatore Rodolfo II, lo aveva acquistato per 600 ducati (una cifra molto elevata), credendolo opera di Ruggero Bacone.
Ebbene questa lettera è l’unico documento di una certa attendibilità che fornisce dati sulla storia del testo più misterioso e finora indecifrato del mondo.
Ma non abbiamo nessuna prova che Kircher abbia ricevuto il Voynich e che si sia cimentato, da vero esperto qual era, su quell’alfabeto ignoto per traslitterarlo e sui disegni di piante, stelle e simboli alchemici per spiegarli.
Per avere gli incentivi devi essere giovane e senza lavoro. E chi non è più giovane?
Ma che bella pensata !!!!!
Se non hai istruzione, non hai lavoro
Se non hai lavoro non puoi mantenerti
Devi vivere necessariamente a carico dei tuoi
Se sbattendoti riesci e lavorare saltuariamente
addio bonus.
Sei i tuoi genitori si sono svenati per farti studiare
sei uno sfigato niente bonus
Se hai 30 anni e una famiglia un mutuo ecc.
puoi tranquillamente andare alla canna del gas
Il bonus per te non c'è
Se invece Non hai fatto mai nulla ma vivi di
espedienti anche truffaldini
Se non ti sei ammazzato sui libri per 20 anni ma solo per 9 allora meriti senz'altro un aiuto finanziario perchè
sei un bravo cittadino meritevole
EVVAIIIIII
Così si che si che si salva il lavoro e l'Italia
CI VOLEVANO 35 SAGGI PER DARE AL GOVERNO DELLE IDEE LUNGIMIRANTI SALVA ITALIA
SIETE DEI DRAGHI BRAVIIIIIIIIIIIIIIII!
Il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legge che contiene le misure a favore del lavoro con uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi. Fino a qui tutto bene, anzi, dovremmo sperare solo per il meglio.
Ma non è così.
Uno dei passi più importanti del decreto è stato fortemente criticato nel giro di pochi minuti sul web e il dibattito è già diventato virale. Per potere usufruire degli incentivi alle assunzioni i giovani devono rientrare in queste tre condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, vivano soli con una o più persone a carico.
Il bonus viene istituito, si legge nel dl, "al fine di promuovere forme di occupazione stabile di giovani" e "in attesa dell'adozione di ulteriori misure da realizzare anche attraverso il ricorso alle risorse della nuova programmazione comunitaria 2014-2020".
L'incentivo verrà corrisposto "per un periodo di 12 mesi ed entro i limiti di 650 euro mensili per lavoratore nel caso di trasformazione a tempo indeterminato".
Insomma, per usufruire degli sgravi fiscali un giovane dovrebbe essere disoccupato da almeno 6 mesi (cosa che a volte non accade per fortuna), non aver studiato (cosa che oggi non accade quasi mai, per fortuna) e (soprav)vivere da solo (cosa che non accade quasi mai).
Forse Letta e i suoi ministri non hanno fatto i conti con la realtà dei giovani italiani: è quasi impossibile andar via di casa, soprattutto se non si ha un lavoro; la maggior parte dei giovani oggi arriva a laurearsi e molti lavorano saltuariamente ogni due o tre mesi.
Un ragazzo (di meno di 29 anni) dovrebbe avere almeno una o tutte queste "sfighe" per rientrare nei parametri. E quelli che superano i 29 anni? I trentenni e i quarantenni senza lavoro e magari con figli a carico dove li mettiamo?
Ma allora qualche essere umano esiste ancora !!!!!!!
LUPA STREMATA SI RIFUGIA NELL'OVILE, IL PASTORE LA SALVA!
L'ovile: per una lupacchiotta di 2-3 anni da luogo di caccia a rifugio insperato.
E' la favola al contrario avvenuta nel Bolognese.
Una lupa allo stremo delle forze ha cercato aiuto in un recinto di pecore di un agriturismo. I proprietari, all'inizio spaventati, hanno poi capito che l'animale era in serie difficoltà.
Il pastore, racconta l'agenzia Geapress, ha contattato il Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone, che hanno catturato l'animale con estrema pazienza, convicendolo ad entrare nella gabbia.
Le analisi e gli esami al Centro hanno rivelato anemia e infezioni da zecche, nonché tre recenti fratture del bacino, causa probabilmente di un investimento.
E un pallino di piombo, indice di un tentativo di bracconaggio. A due settimane dal soccorso la lupa, Lilith il suo nome, resta ricoverata a Monte Adone, dove sta mostrando segni di buona ripresa.
E' ancora presto per sapere quando potrà tornare libera .
BUONA FORTUNA LILITH! UN GRAZIE DI CUORE AI BRAVI PROPRIETARI DELL'AGRITURISMO! Foto e info: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/06/26/foto/lupa_pastore-61906499/1/?ref=HRESS-3#1
Qui sarebbe buona cosa far sapere a tutti l'indirizzo di questo agriturismo per premiarli con una massiccia affluenza
Questi atti dovrebbero essere la normalità ma purtroppo sono RARISSIMI apre il cuore pensare che esistano ancora mosche bianche che si possano chiamare esseri umani