giovedì 27 giugno 2013
Il manoscritto Voynich, oggi universalmente noto come il "libro più misterioso del mondo",
Deve il suo nome a Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, naturalizzato inglese, che lo acquistò, per circa 25.000 dollari americani,dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, nel 1912.
Il contatto tra Voynich ed i gesuiti fu padre Giuseppe Strickland (Joseph Strickland 1864-1915), religioso gesuita.
I gesuiti avevano bisogno di fondi per restaurare la villa e vendettero a Voynich trenta volumi della biblioteca, che era formata anche da una raccolta di volumi del Collegio Romano trasportati al collegio di Mondragone insieme alla biblioteca generale dei Gesuiti, per salvarli dagli espropri del nuovo Regno d'Italia, tra cui quello misterioso
Il manoscritto Voynich, del quale non esistono copie, è attualmente conservato presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell'Università di Yale, negli Stati Uniti, dove reca il numero di catalogo «Ms 408». a cui fu donato nel 1969 dall’antiquario newyorkese H.P. Kraus.
Dove e quando questo codice (detto anche VMS) sia stato scritto (o copiato?) nessuno lo sa; ciò che si conosce con certezza è solo una piccola parte della sua storia e dei suoi diversi spostamenti attraverso l’Europa fino agli Stati Uniti, donde a ragione gli è stato dato l’attributo di “ itinerante”.
Il manoscritto Voynich, è a tutt'oggi l'unico libro scritto nel XV secolo (la datazione al radiocarbonio ha stabilito con quasi totale certezza che il manoscritto sia stato redatto tra il 1404 e 1438) che non sia stato ancora decifrato.
Il manoscritto contiene immagini di piante mai viste ed è scritto in un idioma che non appartiene ad alcun sistema alfabetico/linguistico conosciuto.
Il volume, scritto su pergamena di capretto, è di dimensioni piuttosto ridotte: 16 cm di larghezza, 22 di altezza e 4 di spessore. Consta di 102 fogli, per un totale di 204 pagine.
La rilegatura porta tuttavia a ritenere che originariamente comprendesse 116 fogli e che 14 si siano smarriti.
Fanno da corredo al testo una notevole quantità di illustrazioni a colori, ritraenti i soggetti più svariati: proprio i disegni lasciano intravedere la natura del manoscritto, venendo di conseguenza scelti come punto di riferimento per la suddivisione dello stesso in diverse sezioni, a seconda del tema delle illustrazioni:
Sezione I (fogli 1-66): chiamata botanica, contiene 113 disegni di piante sconosciute.
Sezione II (fogli 67-73): chiamata astronomica o astrologica, presenta 25 diagrammi che sembrano richiamare delle stelle.
Vi si riconoscono anche alcuni segni zodiacali. Anche in questo caso risulta alquanto arduo stabilire di cosa effettivamente tratti questa sezione.
Sezione III (fogli 75-86): chiamata biologica, nomenclatura dovuta esclusivamente alla presenza di numerose figure femminili nude, sovente immerse fino al ginocchio in strane vasche intercomunicanti contenenti un liquido scuro.
Subito dopo questa sezione vi è un foglio ripiegato sei volte, raffigurante nove medaglioni con immagini di stelle o figure vagamente simili a cellule, raggiere di petali e fasci di tubi.
Sezione IV (fogli 87-102): detta farmacologica, per via delle immagini di ampolle e fiale dalla forma analoga a quella dei contenitori presenti nelle antiche farmacie.
In questa sezione vi sono anche disegni di piccole piante e radici, presumibilmente erbe medicinali.
L'ultima sezione del Manoscritto Voynich comincia dal foglio 103 e prosegue sino alla fine.
Non vi figura alcuna immagine, fatte salve delle stelline a sinistra delle righe, ragion per cui si è portati a credere che si tratti di una sorta di indice.
Tra le pagine del manoscritto era conservata una lettera, a firma di Johannes Marcus Marci,(1595-1667), rettore dell'Università di Praga e medico reale di Rodolfo II di Boemia,con la quale chiedeva all’amico gesuita Athanasius Kircher di decifrare il “librum”che si accingeva ad inviargli.
Nella lettera, recante l'intestazione "Praga, 19 agosto 1665" (o 1666), Marci affermava di aver ereditato il manoscritto medievale da un suo amico (che in seguito le ricerche riveleranno essere un non meglio noto alchimista di nome Georg Baresch), e che il suo precedente proprietario, l'imperatore Rodolfo II, lo aveva acquistato per 600 ducati (una cifra molto elevata), credendolo opera di Ruggero Bacone.
Ebbene questa lettera è l’unico documento di una certa attendibilità che fornisce dati sulla storia del testo più misterioso e finora indecifrato del mondo.
Ma non abbiamo nessuna prova che Kircher abbia ricevuto il Voynich e che si sia cimentato, da vero esperto qual era, su quell’alfabeto ignoto per traslitterarlo e sui disegni di piante, stelle e simboli alchemici per spiegarli.
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