domenica 26 maggio 2013
Rapporto Onu: “Alcuni sacerdoti e Ong finanziavano guerriglia hutu in Congo”
Secondo un dettagliato rapporto scritto da esperti nominati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu e anticipato da “Il Corriere della Sera”, alcuni sacerdoti ed Ong avrebbero finanziato gruppi militari hutu che hanno compiuto massacri, saccheggi e stupri nella Repubblica Democratica del Congo.
Nel rapporto si fa riferimento anche a scambi di email tra il missionario saveriano Piergiorgio Lanaro (operante a Kasongo, in Congo) e Ignace Murwanashyaka, capo del Fronte Democratico per la Liberazione del Ruanda, arrestato in Germania proprio il 17 novembre per crimini contro l’umanità:
Lanaro avrebbe deviato la beneficenza arrivata dall’Europa per finanziare le milizie di Murwanashyaka, con la complicità di padre Franco Bordignon (il tesoriere dei saveriani della zona).
Inoltre si fanno i nomi di Jean-Berchmans Turikubwigenge, sacerdote di origini ruandesi con cittadinanza italiana e che opera nella diocesi di Lucca, e di Costant Goetschalckx, esponente di Brothers of Charity (nota associazione diffusa in tutto il mondo che opera per aiutare i profughi ruandesi in Tanzania e membro consultivo del Consiglio Economico e Sociale dell’Onu) e premiato dall’Opus Dei per il suo impegno umanitario con un milione di dollari.
Goetschalckx avrebbe finanziato direttamente i guerriglieri hutu del Ruanda.
Secondo il rapporto anche diverse Ong spagnole con sede nelle Baleari e finanziate dall’amministrazione locale, come la Fundaciò S’ Olivar e la Inshuti, sarebbero coinvolte in questi loschi affari, che vedono gruppi di miliziani in lotta per il controllo di un territorio ricchissimo di minerali, assieme a diversi governi e multinazionali.
fonte:uaarnews Congo
Miliziani AFRICAN VOICE
Questa è la risposta Dei Missionari Saveriani La replica da parte di altre associazioni o persone citate o non esiste o non l'ho trovata (metto la replica per dovere di di par-condicio)lascio a voi credere all'una o all'altra versione
Noi, Missionari Saveriani, presenti ed operanti in R.D.Congo ci sentiamo sconcertati alla lettura del rapporto redatto dagli esperti dell’Onu, quale è stato presentato in questi ultimi giorni dai mass media, là dove chiama in causa due nostri confratelli.
Questo documento di natura strettamente confidenziale e non destinato all’uso pubblico, - “strictly confidential, not for dissemination”, come recita fin dalla sua prima pagina - inspiegabilmente è stato già messo nelle mani di tutti i mass media internazionali.
E questo secondo un procedimento ormai consolidato che toglie alle legittime istanze la competenza della verifica di eventuali accuse per trasferirla alla pubblica piazza mediatica dove ogni accusato è già per se stesso colpevole.
È per rifiuto di questo metodo che i Missionari Saveriani hanno evitato di rispondere subito alle accuse di questa che considerano una bozza non ufficiale.
D’altra parte, chi ben ci conosce, e in particolare le popolazioni presso cui operiamo, ha già saputo giudicare della veridicità delle accuse stesse
Allo stesso tempo denunciamo la sommarietà, l’imprecisione e quindi la falsità tendenziosa di questo rapporto e dell’interpretazione delle cosiddette prove apportate e ci meraviglia che dei giornali che si dicono seri diano loro credito senza verificarle.
In particolare questo documento, al n.120,accusa il nostro confratello p. Pier Giorgio Lanaro “di essere a capo di un gruppo, facente parte della Chiesa cattolica italiana, legato a delle unità FDLR basate in RD Congo”.
A tale accusa noi dichiariamo che i cosiddetti cattolici d’Italia sono semplicemente degli amici personali di p.Lanaro, che da vari anni ricevono da lui delle lettere circolari nelle quali egli racconta della sua vita missionaria.
Si tratta di persone di buona volontà, fra l’altro non esclusivamente cristiani praticanti, che si lasciano interpellare da situazioni di sofferenza e di miseria, fra cui quella in cui vivono attualmente i rifugiati ruandesi, e che reagiscono in conseguenza.
Per quanto concerne gli scambi epistolari di p. Lanaro con Ignazio Murwanashaka, diciamo che sono nati per un bisogno di ricerca della verità e della giustizia, a proposito di notizie allarmanti apprese dai media.
Come prete operante fra la popolazione congolese, p. Lanaro voleva conoscere la verità sui massacri ed altri delitti, fra cui alcunidi natura economica, in particolare i saccheggi delle risorse minerarie della RD Congo, attribuiti ai FDLR e descritti dalla stampa internazionale.
E qui denunciamo l’inganno utilizzato contro p. Lanaro da un sedicente prete italo-americano, prezzolato da un’organizzazione non meglio definita, un sedicente “Francesco-Vittorio” (che d’altronde si firma “Francisco”) per ottenere indirizzi, contatti, nomi, emails, numeri di cellulare.
Senza dubbio il gruppo di esperti utilizzando tali contatti ripone piena fiducia in quest’uomo che, con ogni verosimiglianza, appare implicato nel movimento di ribellione armata più di ogni altro (cfr. annessi).
Infatti, questo sedicente prete ha maliziosamente introdotto il tema di aiuti finanziari destinati ai FDLR, e che dovevano pervenire nelle mani del sig. Ignazio Murwanashaka, mentre p. Lanaro chiedeva soltanto aiuti umanitari per i rifugiati ruandesi, di cui egli conosce a fondo la miseria estrema, soprattutto nell’attuale congiuntura. Appare chiaro che questo signore, che si presentava come prete, perseguiva il suo intento machiavellico di trascinare p. Lanaro in un ingranaggio di cui egli controllava perfettamente il funzionamento. Infatti, una volta informato su tali contatti -che d’altronde gli erano stati forniti fin dai primi momenti - è scomparso definitivamente, trincerandosi dietro motivazioni assolutamente derisorie. Fra l’altro p. Lanaro gli aveva comunicato anche il nome di p. Franco Bordignon, economo della nostra congregazione, come quello di un referente che avrebbe potuto ricevere il denaro destinato ai rifugiati, e che doveva essere inviato attraverso la Western Union, un’istituzione internazionale di trasferimento di denaro, e non attraverso la West Bank (oltretutto inesistente a Bukavu)
Notiamo che il conto di cui fa allusione il numero 123 del rapporto degli esperti dell’ONU è esso pure inesistente. Insomma, mettendo insieme le cose, ci riteniamo autorizzati a concludere che gli esperti dell’ONU si sono fidati di e-mails ottenuti in malo modo, senza verificarne l’esattezza del contenuto.
Ci sentiamo quindi altamente meravigliati di constatare che il nostro economo, p. Franco Bordignon, è accusato, non in base di una qualsiasi trasgressione compiuta, ma solo a causa dell’incarico che egli svolge in nome e al servizio di tutta la congregazione saveriana. Oltrettuto è evidente che egli non può essere al corrente di tutte le iniziative personali di tutti i confratelli. Allo stesso n. 123 del rapporto degli esperti dell’ONU, l’accusa rivolta contro p. Lanaro dell’appropriazione arbitraria indebita di fondi raccolti in Europa dalla sua congregazione per i profughi ruandesi, e che egli invece avrebbe utilizzato per sostenere l’organizzazione militare dei ribelli, è assolutamente infondata.
Appare evidente una manipolazione quando si identificano i beneficiari di questo aiuto.
Là dove p. Lanaro parla dei “miei amici che si sono rifugiati sulle montagne” gli esperti dell’ONU parlano di gruppi FDLR armati che si sarebbero trincerati sulle montagne. Ora, come prete che ha vissuto a lungo in mezzo ai rifugiati, p. Lanaro parla di famiglie (donne, bambini, anziani) che egli conosce e con le quali ha stretto legami di amicizia.
E’ per aiutare queste categorie a rischio di persone rifugiate e, di cui l’ONU con tutti i suoi organismi a ciò preposti non si preoccupa, che P. Lanaro ha dato la somma di 2000 dollari per comperare dei teli per coprire le capanne improvvisate e per medicinali. Noi esigiamo che l’intervento di persone competenti e preoccupate della verità possa chiarire definitivamente la natura di tutte le accuse rivolte contro i nostri confratelli, in vista di ristabilirne l’onorabilità che questo rapporto pretende compromettere.
Ciò anche perché tali accuse fantasiose possono mettere a rischio l’incolumità stessa dei confratelli accusati e non solo, oltre che condizionare la loro opera in favore dei più deboli.
Non basta accusare chi da anni, senza nessun fine politico o interesse personale e a volte a rischio della sua stessa vita, cerca di sollevare con i poveri mezzi a disposizione l’enorme sofferenza di intere popolazioni del Congo, per coprire il fallimento della costosa missione dell’ONU con i suoi intrallazzi e alleanze.
LA PAURA ....Con quest'arma si domina, si prevarica,si annichilisce. Un arma che renderà l'essere umano sempre più massa, numero,da sottomettere a piacimento
" La scelta di Angelina"
Cosa c’è dietro la notizia della ‘scelta coraggiosa’ della nota attrice hollywoodiana?
(l’Autore è corrispondente dagli Usa di Coscienze in rete Magazine e Altrainformazione)
O meglio, cosa significa questa scelta per lei, ma anche – vista la risonanza mediatica – cosa significherà inevitabilmente per migliaia di altre donne? O di uomini, visto che – è notizia di ieri - già qualcuno ha pensato bene di farsi togliere una prostata sana solo per prevenire eventuali insorgenze tumorali.
Affronteremo questa analisi su vari piani – economico, scientifico, di comunicazione e spirituale - ma partiamo dall’inizio, o meglio, da un dettaglio non insignificante.
Come è noto la Jolie si è sottoposta a doppia mastectomia perché la presenza di un gene difettoso, il BRCA1, a dire dei medici, la predisponeva a sviluppare un tumore al seno.
La notizia della scelta di Angelina è ‘strillata’ con tanto di foto a tutta pagina in copertina della nota rivista People,praticamente in contemporanea con l’annuncio ufficiale, nonostante che di regola la rivista venga ‘chiusa’ redazionalmente tre settimane prima di arrivare nelle edicole.
Mmmmh, qui c’è qualcosa sotto.
Diverse cose. Iniziamo con il suggerimento, un po’ desueto, ma che funziona sempre: follow the money.
Ebbene, tutto sarebbe nato – secondo quanto ci è stato raccontato dalla stampa – da un test genetico, il BRACAnalysis, che avrebbe stabilito, nel caso della bella Angelina, una percentuale molto elevata (87%) di possibilità di contrarre un cancro al seno.
Il test è stato brevettato dalla Myriad Genetics e ha un costo di circa 4000 dollari.
Ma, guarda caso, il prezzo del titolo della Myriad Genetics (MYGN) ha avuto un notevole beneficio dall’outing della Jolie, oltre ad aver registrato incrementi di valore da oltre 50 settimane. Ma questo è niente; se la Corte Suprema USA decidesse di approvare la BRACAnalysis, inserendola nel sistema sanitario nazionale, aprirebbe la strada a un business di migliaia di miliardi nei prossimi anni.
Dunque azioni che salgono, profitti enormi per gli azionisti della Myriad Genetics, tutto da una decisione dell’attrice.
Coincidenza? Guarda caso in ambienti ben informati si parla molto seriamente di far rientrare il test all’interno della famigerata ObamaCare… Insomma un test ‘lanciato’ dall’attrice hollywoodiana, che farebbe leva sul terrore di milioni di donne e che porterebbe a riversare sui contribuenti – già poco entusiasti della riforma di Obama – i costi assicurativi del test.
Non dimentichiamo che Angelina Jolie non è semplicemente una notissima attrice, ma anche una rappresentante ufficiale delle Nazioni Unite, dunque il suo appello non è solo privato, personale; è in grado di influenzare occultamente le donne americane trasformando il loro corpo in profitto.
Insomma una vera e propria ‘svendita’ della donna, travestita da ‘libera scelta femminile’ per meglio manipolare gli animi.
Poi c’è la questione dei geni.
Già, perché tutta la vicenda si basa sulla ricerca genetica.
La scelta di Angelina dunque di fatto alimenta il mostruoso trend che vede l’industria farmaceutica brevettare geni umani.
Il 20% dei nostri geni è attualmente coperto da brevetti e intorno a questo business c’è un vorticoso giro di miliardi.
Dunque se la Corte Suprema non appoggiasse questo test sarebbe un segnale gravissimo per tutte le aziende che lavorano su brevetti genetici e su tutti i test per il cancro e per molte altre malattie.
Un disastro inaccettabile per Big Pharma.
Come scongiurarlo?
Con un testimonial d’eccezione, che, facendo leva sulla reazione emozionale di milioni di donne, crei un supporto solido per l’industria farmaceutica che sta intensificando sempre di più i brevetti sui geni umani.
Naturalmente la quasi totalità della stampa americana ha suonato la grancassa dell’emozione per la brave choice, per la scelta coraggiosa, tranne pochi giornali, tra i quali il Detroit Free Press, che nota come la decisione della star di sottoporsi ad una doppia mastectomia, pubblicizzando abbondantemente questa vicenda, richiami in realtà l'attenzione su una controversia pendente nelle aule di giustizia.
I giudici hanno, infatti, poche settimane per decidere se i brevetti della Myriad Genetics sui due geni che possono identificare un aumento del rischio di cancro al seno e alle ovaie siano legali, considerando anche che il monopolio dell’azienda farmaceutica di fatto costringe a sborsare 4000 dollari per il test.
Guarda, guarda
Ma c’è ancora dell’altro. Anche la percentuale di rischio che la star indica come molla per la sua decisione di farsi asportare i seni è contraddetta dai fatti.
In una ricerca importante a cura di un ente governativo, il National Research Institute, si indicano valori per rischi di cancro al seno associati a geni BRCA1 nettamente inferiori a quelli pubblicizzati dalla Jolie e rilanciati dai media mainstream.
Secondo questa ricerca, su 600 donne solo 1 avrà verosimilmente una mutazione BRCA del suo codice genetico e, anche per questa unica donna, il rischio di cancro al seno sarà del 56% e non del 78%, come sostenuto da Angelina Jolie.
Considerando che il 13% di donne, anche senza la mutazione genetica, contrae cancro al seno, il rischio - secondo questa ricerca - interessa 43 donne su 100. Abbiamo in definitiva 1 donna su 600 che ha una mutazione del gene BRCA1, e meno della metà che si ammala di cancro a causa di questa mutazione.
In altre parole, circa 1 donna su 1200 sarà toccata da questo problema.
Senza voler neppure accennare alle cure alternative contro il cancro – cure per la maggior parte proibite qui negli USA - che rischierebbero di erodere il business ipermiliardario di Big Pharma basato su chemio, radio e altre cure rivelatesi spesso inefficaci e dolorose.
Come si vede le cose stanno ben diversamente da come sono state ‘strillate’ dalla stampa mainstream di tutto il mondo, diffondendo tra le donne il terrore del ‘brutto male’ e la falsa convinzione che solo togliendosi i seni, o l’utero, o entrambi, ci si possa salvare.
Ora, noi da tempo ci siamo resi conto che la paura, il terrore, l’angoscia sono il principale mezzo con cui le masse vengono dominate dalle élite.
La paura del terrorista, della guerra, della crisi economica, del cancro, sono i mezzi sempre maggiormente utilizzati dai media per rilanciare questo disegno mondiale di dominio assoluto sull’umanità.
Riflettiamoci bene; non vi sono che rarissimi casi di giornali o televisioni che si fanno delle domande, che non ‘rilanciano’ semplicemente la notizia così come è stata ‘battuta’ dalle agenzie di stampa.
Ma veniamo alla paura. Oggi la paura è centrale nel nostro mondo. Dopo gli evidenti esempi di paura instillata nelle masse prima con la war on terror a partire dall’11 settembre 2001 e poi con la crisi economica del 2008 (sette anni dopo) ora, avvicinandoci al compimento del nuovo settennio (2014) sembra si voglia aggiungere un nuovo capitolo a questa azione progressiva di paralisi delle forze della coscienza.
La paura porta – a livello esteriore - ad accettare qualsiasi perdita di libertà, qualsiasi compromesso pur di ‘cavarsela’, mentre, a livello interiore, conduce a un irrigidimento dell’animo, a un distacco dal mondo ideale-spirituale. Prima devo pensare ‘alla pelle’, poi a tutto il resto.
Non a caso – ci insegna l’esoterismo – questa è l’epoca dell’Arcangelo Michele la cui esortazione è quella del superamento della paura, del coraggio del vivere.
Come meglio ostacolare la missione di Michele, se non instillando allora terrore in schiere umane sempre più vaste?
Dopo l’attacco alla sicurezza (terrorismo), l’attacco al benessere (crisi economica) ora abbiamo l’attacco alla salute a partire dal suo corpo, dai geni.
Sul piano della genetica sta per iniziare una battaglia che trasformerà enormemente la nostra civiltà nei prossimi decenni. Interessi miliardari e disegni di potere sulla più intima essenza della corporeità umana rappresentano probabilmente il rischio maggiore che l’umanità a breve si troverà ad affrontare.
Su questo piano si gioca la stessa possibilità della libertà umana.
Per concludere una breve riflessione sull’aspetto personale, karmico, di una scelta del genere.
L’idea di asportare preventivamente un organo sano per paura che si ammali non è solo qualcosa di profondamente errato sul piano esteriore fisico-sensibile, ma è altresì un errore spirituale enorme. Perché? Se non ci limitiamo alla visione della vita che ci viene trasmessa dal materialismo attuale ci rendiamo presto conto che dal punto di vista spirituale la malattia è una funzione biologica naturale come la vista o la respirazione, che ci indica che c’è qualcosa di sbagliato in noi.
Come la febbre ci indica che abbiamo un’infezione, la malattia ci avverte – se siamo in grado di ascoltarla – della disarmonia presente in noi e ci consente di intervenire. La guarigione è una crescita che noi dobbiamo alla malattia. La malattia è anche un elemento karmico di cui dobbiamo tener conto; impedirne - con i soli mezzi esteriori – il manifestarsi non significa liberarsene. Anzi, vuol dire, di regola, farla ripresentare in forme anche peggiori. In ogni caso significa negare l’elemento spirituale presente in noi, riducendo il nostro essere alla sola parte fisico-sensibile.
L’essere umano viene così svalutato a macchina, i cui componenti di base sono i geni.
Manipolabili, brevettabili. Non vanno bene? Cambiamoli o, se è troppo tardi, togliamo gli organi a rischio; in fondo lo stesso trapianto di organi a cosa prelude?
Alla ricerca dell’immortalità terrestre attraverso la sostituzione progressiva di organi invecchiati.
Purtroppo chi guarda alla realtà non solo dal punto di vista materialistico, sa bene che una azione sul nucleo della vita effettuata senza moralità non potrà che rappresentare un disastro di proporzioni inimmaginabili.
Questo è allora il messaggio diffuso a milioni di donne dalla ‘scelta coraggiosa’ di Angelina: “cara amica, non v’è nulla di spirituale in te, nulla di sacro; non sei che una macchina. Ascolta chi ne sa più di te; le Corporation che speculano sulla parte più intima della tua corporeità, brevettando i tuoi geni, e scegli di contraddire la stessa saggezza del tuo corpo, mutilando, per paura, anche organi sani. Non guardare al destino con fiducia, ma alimenta l'ansia dentro di te; solo paura e angoscia ti potranno salvare”.
Una bella scelta, davvero."
Monia Zanon Carraro
Cosa c’è dietro la notizia della ‘scelta coraggiosa’ della nota attrice hollywoodiana?
(l’Autore è corrispondente dagli Usa di Coscienze in rete Magazine e Altrainformazione)
O meglio, cosa significa questa scelta per lei, ma anche – vista la risonanza mediatica – cosa significherà inevitabilmente per migliaia di altre donne? O di uomini, visto che – è notizia di ieri - già qualcuno ha pensato bene di farsi togliere una prostata sana solo per prevenire eventuali insorgenze tumorali.
Affronteremo questa analisi su vari piani – economico, scientifico, di comunicazione e spirituale - ma partiamo dall’inizio, o meglio, da un dettaglio non insignificante.
Come è noto la Jolie si è sottoposta a doppia mastectomia perché la presenza di un gene difettoso, il BRCA1, a dire dei medici, la predisponeva a sviluppare un tumore al seno.
La notizia della scelta di Angelina è ‘strillata’ con tanto di foto a tutta pagina in copertina della nota rivista People,praticamente in contemporanea con l’annuncio ufficiale, nonostante che di regola la rivista venga ‘chiusa’ redazionalmente tre settimane prima di arrivare nelle edicole.
Mmmmh, qui c’è qualcosa sotto.
Diverse cose. Iniziamo con il suggerimento, un po’ desueto, ma che funziona sempre: follow the money.
Ebbene, tutto sarebbe nato – secondo quanto ci è stato raccontato dalla stampa – da un test genetico, il BRACAnalysis, che avrebbe stabilito, nel caso della bella Angelina, una percentuale molto elevata (87%) di possibilità di contrarre un cancro al seno.
Il test è stato brevettato dalla Myriad Genetics e ha un costo di circa 4000 dollari.
Ma, guarda caso, il prezzo del titolo della Myriad Genetics (MYGN) ha avuto un notevole beneficio dall’outing della Jolie, oltre ad aver registrato incrementi di valore da oltre 50 settimane. Ma questo è niente; se la Corte Suprema USA decidesse di approvare la BRACAnalysis, inserendola nel sistema sanitario nazionale, aprirebbe la strada a un business di migliaia di miliardi nei prossimi anni.
Dunque azioni che salgono, profitti enormi per gli azionisti della Myriad Genetics, tutto da una decisione dell’attrice.
Coincidenza? Guarda caso in ambienti ben informati si parla molto seriamente di far rientrare il test all’interno della famigerata ObamaCare… Insomma un test ‘lanciato’ dall’attrice hollywoodiana, che farebbe leva sul terrore di milioni di donne e che porterebbe a riversare sui contribuenti – già poco entusiasti della riforma di Obama – i costi assicurativi del test.
Non dimentichiamo che Angelina Jolie non è semplicemente una notissima attrice, ma anche una rappresentante ufficiale delle Nazioni Unite, dunque il suo appello non è solo privato, personale; è in grado di influenzare occultamente le donne americane trasformando il loro corpo in profitto.
Insomma una vera e propria ‘svendita’ della donna, travestita da ‘libera scelta femminile’ per meglio manipolare gli animi.
Poi c’è la questione dei geni.
Già, perché tutta la vicenda si basa sulla ricerca genetica.
La scelta di Angelina dunque di fatto alimenta il mostruoso trend che vede l’industria farmaceutica brevettare geni umani.
Il 20% dei nostri geni è attualmente coperto da brevetti e intorno a questo business c’è un vorticoso giro di miliardi.
Dunque se la Corte Suprema non appoggiasse questo test sarebbe un segnale gravissimo per tutte le aziende che lavorano su brevetti genetici e su tutti i test per il cancro e per molte altre malattie.
Un disastro inaccettabile per Big Pharma.
Come scongiurarlo?
Con un testimonial d’eccezione, che, facendo leva sulla reazione emozionale di milioni di donne, crei un supporto solido per l’industria farmaceutica che sta intensificando sempre di più i brevetti sui geni umani.
Naturalmente la quasi totalità della stampa americana ha suonato la grancassa dell’emozione per la brave choice, per la scelta coraggiosa, tranne pochi giornali, tra i quali il Detroit Free Press, che nota come la decisione della star di sottoporsi ad una doppia mastectomia, pubblicizzando abbondantemente questa vicenda, richiami in realtà l'attenzione su una controversia pendente nelle aule di giustizia.
I giudici hanno, infatti, poche settimane per decidere se i brevetti della Myriad Genetics sui due geni che possono identificare un aumento del rischio di cancro al seno e alle ovaie siano legali, considerando anche che il monopolio dell’azienda farmaceutica di fatto costringe a sborsare 4000 dollari per il test.
Guarda, guarda
Ma c’è ancora dell’altro. Anche la percentuale di rischio che la star indica come molla per la sua decisione di farsi asportare i seni è contraddetta dai fatti.
In una ricerca importante a cura di un ente governativo, il National Research Institute, si indicano valori per rischi di cancro al seno associati a geni BRCA1 nettamente inferiori a quelli pubblicizzati dalla Jolie e rilanciati dai media mainstream.
Secondo questa ricerca, su 600 donne solo 1 avrà verosimilmente una mutazione BRCA del suo codice genetico e, anche per questa unica donna, il rischio di cancro al seno sarà del 56% e non del 78%, come sostenuto da Angelina Jolie.
Considerando che il 13% di donne, anche senza la mutazione genetica, contrae cancro al seno, il rischio - secondo questa ricerca - interessa 43 donne su 100. Abbiamo in definitiva 1 donna su 600 che ha una mutazione del gene BRCA1, e meno della metà che si ammala di cancro a causa di questa mutazione.
In altre parole, circa 1 donna su 1200 sarà toccata da questo problema.
Senza voler neppure accennare alle cure alternative contro il cancro – cure per la maggior parte proibite qui negli USA - che rischierebbero di erodere il business ipermiliardario di Big Pharma basato su chemio, radio e altre cure rivelatesi spesso inefficaci e dolorose.
Come si vede le cose stanno ben diversamente da come sono state ‘strillate’ dalla stampa mainstream di tutto il mondo, diffondendo tra le donne il terrore del ‘brutto male’ e la falsa convinzione che solo togliendosi i seni, o l’utero, o entrambi, ci si possa salvare.
Ora, noi da tempo ci siamo resi conto che la paura, il terrore, l’angoscia sono il principale mezzo con cui le masse vengono dominate dalle élite.
La paura del terrorista, della guerra, della crisi economica, del cancro, sono i mezzi sempre maggiormente utilizzati dai media per rilanciare questo disegno mondiale di dominio assoluto sull’umanità.
Riflettiamoci bene; non vi sono che rarissimi casi di giornali o televisioni che si fanno delle domande, che non ‘rilanciano’ semplicemente la notizia così come è stata ‘battuta’ dalle agenzie di stampa.
Ma veniamo alla paura. Oggi la paura è centrale nel nostro mondo. Dopo gli evidenti esempi di paura instillata nelle masse prima con la war on terror a partire dall’11 settembre 2001 e poi con la crisi economica del 2008 (sette anni dopo) ora, avvicinandoci al compimento del nuovo settennio (2014) sembra si voglia aggiungere un nuovo capitolo a questa azione progressiva di paralisi delle forze della coscienza.
La paura porta – a livello esteriore - ad accettare qualsiasi perdita di libertà, qualsiasi compromesso pur di ‘cavarsela’, mentre, a livello interiore, conduce a un irrigidimento dell’animo, a un distacco dal mondo ideale-spirituale. Prima devo pensare ‘alla pelle’, poi a tutto il resto.
Non a caso – ci insegna l’esoterismo – questa è l’epoca dell’Arcangelo Michele la cui esortazione è quella del superamento della paura, del coraggio del vivere.
Come meglio ostacolare la missione di Michele, se non instillando allora terrore in schiere umane sempre più vaste?
Dopo l’attacco alla sicurezza (terrorismo), l’attacco al benessere (crisi economica) ora abbiamo l’attacco alla salute a partire dal suo corpo, dai geni.
Sul piano della genetica sta per iniziare una battaglia che trasformerà enormemente la nostra civiltà nei prossimi decenni. Interessi miliardari e disegni di potere sulla più intima essenza della corporeità umana rappresentano probabilmente il rischio maggiore che l’umanità a breve si troverà ad affrontare.
Su questo piano si gioca la stessa possibilità della libertà umana.
Per concludere una breve riflessione sull’aspetto personale, karmico, di una scelta del genere.
L’idea di asportare preventivamente un organo sano per paura che si ammali non è solo qualcosa di profondamente errato sul piano esteriore fisico-sensibile, ma è altresì un errore spirituale enorme. Perché? Se non ci limitiamo alla visione della vita che ci viene trasmessa dal materialismo attuale ci rendiamo presto conto che dal punto di vista spirituale la malattia è una funzione biologica naturale come la vista o la respirazione, che ci indica che c’è qualcosa di sbagliato in noi.
Come la febbre ci indica che abbiamo un’infezione, la malattia ci avverte – se siamo in grado di ascoltarla – della disarmonia presente in noi e ci consente di intervenire. La guarigione è una crescita che noi dobbiamo alla malattia. La malattia è anche un elemento karmico di cui dobbiamo tener conto; impedirne - con i soli mezzi esteriori – il manifestarsi non significa liberarsene. Anzi, vuol dire, di regola, farla ripresentare in forme anche peggiori. In ogni caso significa negare l’elemento spirituale presente in noi, riducendo il nostro essere alla sola parte fisico-sensibile.
L’essere umano viene così svalutato a macchina, i cui componenti di base sono i geni.
Manipolabili, brevettabili. Non vanno bene? Cambiamoli o, se è troppo tardi, togliamo gli organi a rischio; in fondo lo stesso trapianto di organi a cosa prelude?
Alla ricerca dell’immortalità terrestre attraverso la sostituzione progressiva di organi invecchiati.
Purtroppo chi guarda alla realtà non solo dal punto di vista materialistico, sa bene che una azione sul nucleo della vita effettuata senza moralità non potrà che rappresentare un disastro di proporzioni inimmaginabili.
Questo è allora il messaggio diffuso a milioni di donne dalla ‘scelta coraggiosa’ di Angelina: “cara amica, non v’è nulla di spirituale in te, nulla di sacro; non sei che una macchina. Ascolta chi ne sa più di te; le Corporation che speculano sulla parte più intima della tua corporeità, brevettando i tuoi geni, e scegli di contraddire la stessa saggezza del tuo corpo, mutilando, per paura, anche organi sani. Non guardare al destino con fiducia, ma alimenta l'ansia dentro di te; solo paura e angoscia ti potranno salvare”.
Una bella scelta, davvero."
Monia Zanon Carraro