domenica 17 marzo 2013
I sali del Mar Morto
Situato nel punto più basso della terra, a 400 metri sotto il livello del mare, il Mar Morto israeliano può essere considerato la prima località termale sfruttata dall'uomo, già apprezzata da Cleopatra e dalla regina di Saba. Già allora era noto infatti che un trattamento a base di sali e di fanghi regala bellezza alla pelle e aiuta a restare in linea perfetta. Ciò è possibile grazie ad un processo di osmosi che toglie i liquidi in eccesso e li sostituisce con microelementi di origine marina. A rendere questo grande lago salato così originale è l'alta percentuale di minerali presenti nell'acqua. Tale concentrazione di oligoelementi è dovuta all'elevata salinità del mare, addirittura dieci volte superiore a quella dell'oceano che, per le alte temperature e la bassa umidità della zona, causa evaporazione dell'acqua e fa precipitare il sale con una concentrazione di sostanze attive pari al 27% contro il 3% medio degli altri sali marini.
I sali del Mar Morto provengono dal famoso lago salato israeliano, nel quale si sono concentrate per millenni sostanze attive preziosissime.
L' elevata percentuale di minerali (magnesio, potassio, sodio, calcio) contenuti in questi sali rende questo prodotto ideale per un bagno termale attivo rilassante; sono inoltre efficaci come coadiuvanti nei trattamenti cosmetici contro gli inestetismi cutanei della cellulite.
Immergetevi in un bagno tiepido arricchito con questi sali per avere una pelle elastica e morbida, questo momento di quotidiano relax vi aiuterà anche a favorire la microcircolazione cutanea.
Per un bagno termale: immergersi per 15 minuti nella vasca dove sono stati disciolti 100 g di sali.Per un bagno trattamento cellulite: immergersi nella vasca riempita per metà di acqua tiepida con 2 cucchiai di sali. Massaggiare fianchi e cosce e restare immersi 10 minuti. Fare un ciclo di 5/6 bagni a giorni alterni, farne seguire un secondo di 8/10 bagni a giorni alterni, sospendere per un breve periodo, poi riprendere un terzo ciclo di mantenimento con due bagni alla settimana.
Lo sapevate che...
Il Mar Morto, situato nel punto più basso del globo, ha accumulato nel corso dei millenni, con un lento processo di sedimentazione, sostanze organiche e minerali particolarmente efficaci per le loro proprietà cosmetiche. Tali sostanze sono abbondantemente presenti nei Sali del Mar Morto.
Pelle: per tutti i tipi di pelle
Azioni: rassodante e drenante
Zona d'applicazione: corpo
Caratteristiche: sale di colore bianco di dimensioni grossolane
Modo d'uso: versare 100 g di sale nella vasca e dopo la dissoluzione dei medesimi immergersi per 15 minuti massaggiando le zone colpite dagli inestetismi della cellulite.
A chi si consiglia: a tutte le donne che vogliono trasformare il momento del bagno in un trattamento coadiuvante contro gli inestetismi della cellulite
Consistenza: granuli
Lampada di Sale dell'Himalaya...
I Cristalli di sale emettono ioni negativi che contribuiscono a creare e diffondere una sensazione di benessere e di energie positive all’interno dell’ambiente.
Gli ioni negativi equilibrano in maniera naturale l’aria ricca di ioni positivi emessi da elettrodomestici, polveri e batteri e le sfumature arancioni e bianche delle lampade influenzano il benessere spirituale oltre a contribuire al benessere fisico.
L’illuminazione naturale e piacevole creata dalla lampada rende la tua casa accogliente e regala sensazioni rilassanti, è ideale come lampada decorativa, lampada da tavolo o da comodino.
Antica e misteriosa struttura preistorica scoperta in Galles
I ricercatori della Monmouth Archaeological Society hanno scoperto in Galles i resti di un'antica struttura di legno, probabilmente un ponte che conduceva ad un'isola artificiale.
Una prima, approssimativa datazione collocherebbe il ponte tra i 6.500 e i 3.000 anni fa.
"E' un vero mistero" spiega Steve Clarke, presidente e fondatore della Società Archeologica di Monmouth, una città nota per le sue ricchezze archeologiche. "Qualunque cosa sia, non ha precedenti.
Potrebbe essere del tutto unico.
E' enorme e presumibilmente preistorico, ma non abbiamo idea di cosa possa essere, non sappiamo quanto sia vecchio e nemmeno quanto sia lungo". Clarke ed il suo team hanno scoperto ciò che resta di tre enormi travi di legno, affiancate l'una all'altra, sulla riva di un antico lago la cui acqua è ormai stata sostituita, secoli fa, da terra e fango Inizialmente, l'ipotesi sulla natura di queste assi era che fossero travi utilizzate per edificare le fondamenta di una casa, ma sono risultate troppo grandi per essere utilizzate a questo scopo.
Questi elementi in legno sono larghi oltre 1 metro e lunghi almeno 15.
La lunghezza delle travi non è ancora stata definita, dato che gli archeologi stanno continuando a scavare, ma secondo Clarke potrebbero essere tronchi d'albero tagliati a metà della loro lunghezza. "Un'altra cosa che colpisce, e che potrebbe essere rilevante, è che i tronchi sembrano essere allineati con il centro del lago" continua Clarke, suggerendo che la struttura possa essere stata il passaggio verso un'isola artificiale costruita nel bel mezzo del lago.
E' ancora impossibile stabilire se il ponte sia stato costruito quando il lago era ancora pieno d'acqua, o in un momento successivo, ma la prima datazione ci riporta ad almeno 3.000 anni fa, nell'Era del Bronzo.
Sotto ai tronchi, infatti, i ricercatori hanno scoperto i resti di pietre annerite dal fuoco e di un trogolo, un recipiente di pietra in cui i nostri antenati del tempo usavano gettare pietre per far bollire l'acqua. Secondo Clarke, la struttura non sarebbe collocabile nell'Età del Bronzo, ma posteriormente, nell'Era del Ferro, ma la datazione sarà certamente materia di dibattito.
Datare i resti dei focolari può fornire l'età massima della struttura, mentre l'argilla potrà fornire una datazione sicuramente posteriore alla costruzione del ponte, dato che si è depositata dopo il posizionamento delle travi.
"Ora abbiamo anche del carbone prelevato dal fondo delle fessure tra i tronchi. Con un po' di fortuna ci restituirà una data più precisa".
Una prima, approssimativa datazione collocherebbe il ponte tra i 6.500 e i 3.000 anni fa.
"E' un vero mistero" spiega Steve Clarke, presidente e fondatore della Società Archeologica di Monmouth, una città nota per le sue ricchezze archeologiche. "Qualunque cosa sia, non ha precedenti.
Potrebbe essere del tutto unico.
E' enorme e presumibilmente preistorico, ma non abbiamo idea di cosa possa essere, non sappiamo quanto sia vecchio e nemmeno quanto sia lungo". Clarke ed il suo team hanno scoperto ciò che resta di tre enormi travi di legno, affiancate l'una all'altra, sulla riva di un antico lago la cui acqua è ormai stata sostituita, secoli fa, da terra e fango Inizialmente, l'ipotesi sulla natura di queste assi era che fossero travi utilizzate per edificare le fondamenta di una casa, ma sono risultate troppo grandi per essere utilizzate a questo scopo.
Questi elementi in legno sono larghi oltre 1 metro e lunghi almeno 15.
La lunghezza delle travi non è ancora stata definita, dato che gli archeologi stanno continuando a scavare, ma secondo Clarke potrebbero essere tronchi d'albero tagliati a metà della loro lunghezza. "Un'altra cosa che colpisce, e che potrebbe essere rilevante, è che i tronchi sembrano essere allineati con il centro del lago" continua Clarke, suggerendo che la struttura possa essere stata il passaggio verso un'isola artificiale costruita nel bel mezzo del lago.
E' ancora impossibile stabilire se il ponte sia stato costruito quando il lago era ancora pieno d'acqua, o in un momento successivo, ma la prima datazione ci riporta ad almeno 3.000 anni fa, nell'Era del Bronzo.
Sotto ai tronchi, infatti, i ricercatori hanno scoperto i resti di pietre annerite dal fuoco e di un trogolo, un recipiente di pietra in cui i nostri antenati del tempo usavano gettare pietre per far bollire l'acqua. Secondo Clarke, la struttura non sarebbe collocabile nell'Età del Bronzo, ma posteriormente, nell'Era del Ferro, ma la datazione sarà certamente materia di dibattito.
Datare i resti dei focolari può fornire l'età massima della struttura, mentre l'argilla potrà fornire una datazione sicuramente posteriore alla costruzione del ponte, dato che si è depositata dopo il posizionamento delle travi.
"Ora abbiamo anche del carbone prelevato dal fondo delle fessure tra i tronchi. Con un po' di fortuna ci restituirà una data più precisa".
Caccia - Al via dal primo Aprile la caccia alle volpi in tana a Siena. Una pratica assolutamente barbara attesa in Toscana.
Caccia - Al via dal primo Aprile la caccia alle volpi in tana a Siena. Una pratica assolutamente barbara attesa in Toscana.
Cucciolo di almeno 3/4 mesi
Caccia/ Dal primo Aprile avrà inizio a Siena una vera e propria strage di volpi, "intitolata" “caccia alla volpe in tana".
Una pratica assolutamente barbara quella attesa in Toscana dove è necessario intervenire urgentemente.
In caso di mancato intervento, centinaia di esemplari saranno scovati sin nelle loro tane per essere uccisi.
La notizia giunge con estrema amarezza e rabbia dalla Lega Italiana dei Diritti dell'Animale (LIDA), che aggiunge:
''Noi non ci stiamo!.
ANSA :
Si tratta dell'ultima di una serie di proroghe che vanno avanti dal 2007 con modalita' precise stabilite in accordo con l'Istituto Superiore Protezione Ambiente, ente scientifico per la gestione faunistica.
Se l'attivita' di caccia e' stabilita dal calendario venatorio in precisi periodi dell'anno, quella di controllo viene decisa al di fuori di quei periodi, motivata da sovrappopolazione o in alcuni casi, come questo, dai danni provocati all'agricoltura o alla fauna.
La volpe e' un animale predatore, tra le sue vittime ci sono la lepre e il fagiano. (certo i cacciatori vogliono mangiarseli loro)
In questo caso l'attivita' e' prevista solo all'interno degli istituti faunistici preposti alla produzione di fauna selvatica. Ad avallarla, la risposta del Tar a un ricorso presentato nel 2012 da alcune associazioni animaliste. ''Noi non ci stiamo - spiega la LIDA -, ne' per l'ammazzare, ne' per la riduzione numerica, ne' per il prelievo venatorio, ne' per l'abbattimento selettivo, ne' per qualunque altra perifrasi si voglia utilizzare per togliere la vita ad animali innocenti.
Piccoli cuccioli appena nati verranno sbranati da cani addestrati a entrare nelle tane e quelli che riusciranno a sfuggire a questa morte atroce saranno impallinati dai cacciatori appostati all'uscita della tana stessa''.
Riproduzione: La stagione degli amori è l’inverno. La femmina, dopo essersi accoppiata, cerca un rifugio sicuro che tappezza dei peli strappati dal proprio ventre.
Il parto avviene in primavera dopo una gestazione di circa un paio di mesi; i cuccioli, generalmente quattro o cinque, sono ciechi.
Ad aprile saranno appena nati
Caccia/ Dal primo Aprile avrà inizio a Siena una vera e propria strage di volpi, "intitolata" “caccia alla volpe in tana".
Una pratica assolutamente barbara quella attesa in Toscana dove è necessario intervenire urgentemente.
In caso di mancato intervento, centinaia di esemplari saranno scovati sin nelle loro tane per essere uccisi.
La notizia giunge con estrema amarezza e rabbia dalla Lega Italiana dei Diritti dell'Animale (LIDA), che aggiunge:
''Noi non ci stiamo!.
ANSA :
Si tratta dell'ultima di una serie di proroghe che vanno avanti dal 2007 con modalita' precise stabilite in accordo con l'Istituto Superiore Protezione Ambiente, ente scientifico per la gestione faunistica.
Se l'attivita' di caccia e' stabilita dal calendario venatorio in precisi periodi dell'anno, quella di controllo viene decisa al di fuori di quei periodi, motivata da sovrappopolazione o in alcuni casi, come questo, dai danni provocati all'agricoltura o alla fauna.
La volpe e' un animale predatore, tra le sue vittime ci sono la lepre e il fagiano. (certo i cacciatori vogliono mangiarseli loro)
In questo caso l'attivita' e' prevista solo all'interno degli istituti faunistici preposti alla produzione di fauna selvatica. Ad avallarla, la risposta del Tar a un ricorso presentato nel 2012 da alcune associazioni animaliste. ''Noi non ci stiamo - spiega la LIDA -, ne' per l'ammazzare, ne' per la riduzione numerica, ne' per il prelievo venatorio, ne' per l'abbattimento selettivo, ne' per qualunque altra perifrasi si voglia utilizzare per togliere la vita ad animali innocenti.
Piccoli cuccioli appena nati verranno sbranati da cani addestrati a entrare nelle tane e quelli che riusciranno a sfuggire a questa morte atroce saranno impallinati dai cacciatori appostati all'uscita della tana stessa''.
Riproduzione: La stagione degli amori è l’inverno. La femmina, dopo essersi accoppiata, cerca un rifugio sicuro che tappezza dei peli strappati dal proprio ventre.
Il parto avviene in primavera dopo una gestazione di circa un paio di mesi; i cuccioli, generalmente quattro o cinque, sono ciechi.
Ad aprile saranno appena nati
La casa che prende energia dalle alghe
A Wilhelmsburg, in Germania, a pochi chilometri da Amburgo, è in fase di costruzione il primo edificio che verrà alimentato totalmente attraverso un bioreattore ad alghe presente sulla facciata. La casa-alga (Biq-House), che ovrebbe essere completata il prossimo 31 marzo, è una palazzina di cinque piani: all’interno dei pannelli di vetro, che rivestono le pareti esterne, sono coltivate microalghe che, grazie al processo di fotosintesi, assorbono i raggi solari e l’anidride carbonica creando un sistema di ombreggiamento. Le alghe generano anche biomassa, grazie alla quale si ottiene energia termica utile per il riscaldamento degli ambienti dell’edificio e acqua calda, infine queste piante sono un ottimo sistema di insonorizzazione. La struttura, progettato dallo studio austriaco Splitterwerk di Graz, è un edificio residenziale che conta quindici unità abitative che variano dai 50 ai 120 metri quadrati. Grazie all’ombreggiamento dell’edificio si riesce a mantenere una temperatura più bassa in estate, in modo «naturale», mentre il calore prodotto dalla biomassa delle alghe viene usato per riscaldare l’edificio nel periodo invernale e come fonte di energia elettrica. Dalla biomassa viene infatti estratto il metano in un vicino impianto di biogas; contemporaneamente viene prodotto calore che viene immesso nuovamente nell’edificio. Ogni metro quadrato della superficie della facciata rende circa 15 grammi di biomassa al giorno che a sua volta consente la produzione di circa 4.500 kWh/anno (una famiglia composta da quattro persone consuma circa 4 mila kWh).
Fumata nera su bando pesticidi-killer api
Greenpeace ha pubblicato un resoconto che additava i pesticidi Bayer come i più pericolosi per l’uomo e l’ambiente (nel resoconto figurano anche compagnie come Monsanto, Syngenta e BASF, ma la Bayer detiene la maggior fetta di mercato).
I guadagni derivanti da questo studio sulle cause (funghi,acari) non avvantaggeranno solo la Bayer ma anche Monsanto, Syngenta e BASF
In un comunicato della Bee Alert Technology si legge che il sistema di rilevamento virus IVDS utilizzato per identificare i due agenti patogeni potrà essere utilizzato gratuitamente dagli apicoltori, ma a breve diventerà uno strumento obbligatorio per arginare l’epidemia, ed il suo utilizzo sarà a pagamento.
Quindi al di là della prova di un legame fra funghi, acari e moria, questo studio appare solo come un tentativo di sviare l’attenzione del grande pubblico sui pesticidi Killer
Si potrebbe anche riflettere sul particolare interesse dell’esercito nei confronti degli studi entomologici.
L’EW (Enthomological Warfare, Guerra Entomologica) non è mai stata ufficialmente ammessa, ma ci sono sospetti che diversi paesi ne abbiano fatto uso.
Fumata nera dai 27 Stati membri, oggi a Bruxelles, sulla proposta della Commissione europea di vietare per un periodo di due anni l'utilizzo di pesticidi-killer per la sopravvivenza delle api.
Al termine di due giornate di discussioni Bruxelles annuncia che sulla proposta non c'e' stata ne' una maggioranza a favore ne' una contraria.
A favore, secondo fonti Ue, si sono pronunciati 13 Stati, tra cui l'Italia, 9 i contrari e 5 gli astenuti.
La Commissione riflettera' sui prossimi passi da farsi.
La Commissione europea e' convinta di aver messo gli Stati membri ''di fronte alle loro responsabilita''', obbligandoli a pronunciarsi sulla proposta di sospendere l'uso di tre pesticidi, della famiglia dei neonicotinoidi, sospettati di rappresentare un rischio elevato per la salute e la vita delle api.
Il voto dello speciale Comitato permanente europeo per la catena alimentare e la salute animale in Europa ha infatti permesso chiarire la posizione di ogni Stato membro rispetto al delicato dossier.
Dal voto e' emerso che sono gia' 13 i partner Ue guidati da Italia, Francia, Spagna, Polonia, Olanda che vogliono agire contro lo smembramento di intere colonie di api e la loro morte inevitabile.
Importante anche notare l'astensione dal voto di Germania e Regno Unito: basterebbe una modifica della loro posizione per far pendere la bilancia a favore di misure cautelative in favore delle api.
Quanto alla Commissione europea fa sapere Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sanita' Tonio Borg, oggi si limita a prendere atto che una maggioranza qualificata non e' stata raggiunta, ma assicura che il suo obiettivo resta l'attuazione di misure legislative ambiziose e proporzionate''. Le misure di sospensione e i divieti proposti oggi riguardavano tre pesticidi di Syngenta e Bayer (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam) che sono gia' al bando in Italia per la concia delle sementi.
In Italia inoltre, dove da quattro anni vige una normativa nazionale di cautela rispetto all'uso di quei principi attivi, e' in vigore un regime sospensivo fino al giugno 2013 in attesa che si faccia chiarezza a livello europeo sul da farsi. [Ansa] (mattia)
Il "Tempio di Stonehenge"
Stonehenge è uno dei luoghi più enigmatici e misteriosi che popolano il nostro pianeta.
Sono ancora molti i segreti che l'antico sito archeologico custodisce gelosamente, soprattutto sulla sua creazione e il suo utilizzo. Chi l'ha costruito? Qual era lo scopo della sua creazione? E cosa ha spinto i suoi costruttori a trasportare dei macigni colossali su una distanza enorme e posizionarli in quel modo?
Sono state avanzate numerose e diverse teorie su chi e perchè abbia voluto costruire Stonehenge, dagli uomini del neolitico, che hanno voluto erigere un luogo di culto con strumenti di lavoro estremamente primitivi, agli antichi astronauti provenienti dal cosmo intenzionati a costruire qualcosa di più complesso e misterioso. Purtroppo, nessun documento scritto è mai stato trovato che aiutasse a diradare la nebbia che avvolge il mistero di Stonehenge. Gli unici riferimenti letterari sono contenuti nelle storie tramandate dal folklore e, naturalmente, nella leggenda di Re Artù e dei 12 cavalieri della tavola rotonda secondo la quale il complesso di Stonehenge sarebbe stato magicamente edificato da mago Merlino per onorare i re di Britannia o i cavalieri della Tavola Rotonda caduti, prelevandolo, sempre con la magia, dall'Irlanda, dove era stato precedentemente costruito sul Monte Killaraus da Giganti che portarono le pietre dall'Africa.
Le gigantesche pietre di arenaria servite per la costruzione del cerchio più esterno del sito provengono da Marlborough Downs, 20 km a nord di Stonehenge. La più grande di queste misura 2,5 metri di lunghezza, 1,5 metri di larghezza e pesa, all'incirca, 25 tonnellate. I costruttori non solo sono stati capaci di sollevare queste immani rocce, ma anche di creare un cerchio perfetto. Invece, i megaliti serviti per la formazione del cerchio interno provengono dai Monti Preseli nel Pembrokeshire, Galles occidentale, a 230 chilometri da Stonehenge. Sono state utilizzate sessanta pietre dal peso di 4 tonnellate ciascuno.
Secondo alcuni archeologi, la costruzione del monumento ha richiesto un periodo tra i 300 e i 500 anni. Altri credono, invece, che si siano voluti addirittura 1500 anni.
Il divario così estremo tra le teorie su Stonehenge la dice lunga sullo stato della comprensione della scienza sul questo sito così enigmatico, il quale non smette di suscitare meraviglia e stupore per la sua complessità e l'aura mistica che lo circonda.
Le pietre scelte per costruire i cerchi concentrici contengono una grande quantità di materiale cristallino che pare sia in grado di attrarre e condurre l'elettromagnetismo del terreno (aspetto che ricorda uno degli esperimenti più intriganti di Nikola Tesla). Inoltre, Stonehenge è stata costruita su una delle Ley Line più importanti che percorrono la Gran Bretagna.
Le “Ley lines” (linee di prateria), sono vere e proprie linee rette, larghe circa due metri ed equidistanti tra di loro, che percorrerebbero l’intera superficie terrestre, incrociandosi tra loro in modo da formare una rete.
Le ha teorizzate l’inglese Alfred Watkins alla fine del secolo scorso.
Nei punti in cui le Ley Lines si incrociano, sorgerebbero antichi templi e monumenti funebri pagani. Sotto di loro scorrerebbero spesso acque sotterranee o sarebbero presenti filoni di minerali metallici.
I luoghi energeticamente speciali si trovano, in molti casi, lungo queste linee. Secondo alcuni studiosi russi, le Ley Lines costituirebbero una griglia di energia sulla quale si fonderebbe la struttura stessa della Terra.
Sul sito di Stonehenge convergono ben quattordici Ley Line, cosicché da trovarsi in un punto importante della griglia energetica planetaria. Anche i Monti Preseli, dove sono state ricavate le rocce, sono attraversate da Ley Lines. Tracce molto antiche, menhir e sepolcri adornano le colline in cui brillano abbondanti giacimenti di cristalli di quarzo.
Ancora oggi, le pietre dai Monti Preseli sono considerate in possesso di qualità magiche di guarigione da alcuni cultori delle antiche tradizioni celtiche. Esse sono calde al tatto, e quando si spaccano, il loro interno si presenta scuro e lucido, come un cielo notturno scintillante di stelle.
Il che spinge a porsi una domanda fondamentale: come avevano fatto gli antichi a capire questo? Cosa significava per loro? Soprattutto, chi erano costoro? Chiunque abbia costruito Stonehenge, certamente sapeva della convergenza energetica del luogo.
Si ipotizza che lo schema originario di Stonehenge avesse la forma di un “calice” (o calderone), in grado di convogliare una grande quantità di energia geomagnetica.
E' un caso che proprio qui, nel Wiltshire, si presenti il famoso fenomeno dei Crop Circles? E' solo un caso o c'è una connessione? Insomma, cos'era Stonehenge? Un enorme osservatorio astronomico? Un luogo ci culto? Un luogo di guarigione?
Ci troviamo davanti ad un immenso monumento a forma di cerchio costruito direttamente su un punto della griglia planetaria, in uno dei luoghi dove si manifesta il misterioso fenomeno dei Crop Circles, circondato da un'intensa attività UFO e su una della più grandi Leyline della Gran Bretagna. Convergenze abbastanza impressionanti... cosa significa tutto ciò?
Fonte : Scientia Antiquitatis
E' reato non soccorrere gli animali feriti in strada
Prestare soccorso a cani, gatti, caprioli, uccelli, cavalli o altri animali investiti in strada, non solo è una dovere morale, ma oggi è legge. Basta ingranare la marcia e fuggir via come niente fosse, lasciando l’animale ferito sull’asfalto. Non si può, e non si deve, tirare avanti. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, n.289, organo di stampa con cui si rendono noti leggi e decreti, il decreto attuativo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in vigore a partire dal 27 dicembre 2012, inserisce una importante modifica del Codice della Strada. Tale modifica, civile e necessaria, equipara lo stato di necessità di trasporto di un animale ferito a quello di una persona, prevedendo anche l’utilizzo di sirena e lampeggiante per ambulanze veterinarie e mezzi di vigilanza zoofila. Insomma, per una volta, finalmente bipedi e non sono allo stesso livello. Era ora! Niente più scuse.
E’ obbligatorio fermarsi ed aiutare Fido, sia – si legge nella G.U. – per assicurare tutela e benessere all’animale, sia per garantire l’incolumità pubblica e la sicurezza della circolazione stradale. Il decreto ministeriale specifica anche le caratteristiche delle autoambulanze veterinarie, le attrezzature, la certificazione dello stato di necessità di intervento sull’animale, etc.. Un Paese dove sia indispensabile una legge che stabilisca l’obbligo di aiutare un ferito, di qualsivoglia specie o razza, è ancora, purtroppo, un Paese incivile moralmente, ma almeno questo decreto è un passo nella giusta direzione.
Ma possibile che gli antichi dicevano e scrivevano solo cose false
E' anni se non secoli che la scienza così detta ufficiale non tiene in considerazione prove e reperti di archeologi scopritori tacciandoli per falsi o non degni d'interesse,le notizie sono insabbiate e i reperti spariscono
Amici
"il cane resta accanto al padrone nella prosperità e nella povertà, nella salute e nella malattia. pur di stare al suo fianco dorme sul terreno gelido, quando soffiano i venti invernali e cade la neve.Bacia la mano che non ha cibo da offrirgli, lecca le ferite e le piaghe consate dallo scontro con la rudezza del mondo.Veglia sul sonno di un povero come se fosse un principe"
(G.G. Vest)
La sfida degli Inuit
I popoli del Grande Nord sono stati tra i primi a denunciare il cambiamento climatico rivendicando fortemente a livello locale e internazionale un ruolo primario nel dibattito e nella definizione di politiche che riguardano proprio il clima.
Testo di Maurizio Torretti.
In particolare, la sfida degli Inuit canadesi non è quella di fermare il progresso, ma di ripensarlo sotto il segno di un nuovo e più equilibrato rapporto con l’ambiente naturale.
Da undici anni è questa la missione di Sheila Watt-Cloutier, ambientalista e attivista canadese per i diritti delle popolazioni Inuit candidata al premio Nobel per la pace. Alcuni giorni fa lo hanno ricordato a Roma anche gli Inuit Jeela Palluq, esperta di lingua Inuktitut, e Jobie Weetaluktuk, scrittore, giornalista e produttore cinematografico, nel corso di una conferenza organizzata dall’Ambasciata del Canada per favorire una maggiore conoscenza nell’opinione pubblica della cultura Inuit e dei problemi climatici da cui è minacciata.
Non è un mistero, infatti, che oggi sia proprio l’Artico il barometro per l’ambiente globale, il misuratore degli effetti nefasti del cosiddetto global warming.
“Ormai stanziale dal 1970, quella degli Inuit è una cultura in piena trasformazione che vive in equilibrio tra cambiamento e progresso, tradizione e modernità” hanno affermato i due ospiti Inuit “è una società solidale ed egualitaria, ancorata ai valori tradizionali che sono sopravvissuti alle influenze esterne, ma sradicata dal sistema di vita nomade che un tempo la caratterizzava e che si svolgeva in terre vastissime al limite dell’esistenza umana in un perfetto equilibrio fra natura e ambiente”.
Una cultura che vive oggi nell’incertezza di un futuro condizionato dal problema di un’atmosfera sempre più satura di Co2 e dai rischi connessi alle future scelte economiche delle nuove potenze.
Lo scioglimento dei ghiacci e l’impatto sull’ecosistema artico minacciano direttamente quarantamila Inuit canadesi e quel che resta degli stili di vita tradizionali sopravvissuti al progresso.
Anche se negli ultimi anni le autorità canadesi hanno dato il via a numerose iniziative a favore degli Inuit con investimenti e normative più efficienti per la salvaguardia delle culture autoctone e degli immensi spazi polari, la grande preoccupazione del popolo Inuit resta la vulnerabilità delle loro comunità e la precarietà della loro economia di base di fronte alla minaccia del cambiamento climatico.
“ Nella nostra cultura gli anziani interpretavano i segnali della natura per capire quando e come pescare o cacciare. Oggi il clima è impazzito e non è più possibile fare previsioni di nessun tipo” ha ricordato Jeela Pallug.
L’innalzamento del livello del mare, il disgelo del permafrost (lo strato di terra ghiacciata che oggi a causa dell’innalzamento delle temperature sta sprofondando), gli iceberg alla deriva, la scomparsa delle vie di comunicazione che collegano le varie comunità, l’ erosione delle coste, le mareggiate violentissime, le migrazioni “impazzite” di animali e uccelli non più scansionate dai ritmi biologici, sono soltanto alcuni dei fenomeni evidenziati nel corso dell'incontro con Jeela Palluq e Jobie Weetaluktuk, i quali hanno sottolineato che quello del global warming è un problema che non investe soltanto la vita degli Inuit ma si tratta un'emergenza di dimensioni più vaste che riguarda l’intera comunità internazionale. Rispetto a questa e ad altre delicate questioni che riguardano gli abitanti dell’Artico – enorme potenziale del futuro canadese - e affinché essi continuino ad avere un ruolo importante nel futuro della regione circumpolare sia localmente che a livello internazionale, il Canada, ha promesso che continuerà a lavorare strettamente con i sei gruppi indigeni internazionali che sono membri permanenti del Consiglio Artico, tra cui il Consiglio Circumpolare degli Inuit.
Il treno della vita
E’ come se la nostra vita fosse una corsa lungo i binari della nostra esistenza. Alcune viaggiano nella stessa direzione ma su percorsi diversi… ad un certo punto si incontrano, si scambiano e si dividono nuovamente per poi percorrere nuove strade.
Talvolta le coincidenze con altre vite ci invitano a scendere per cambiare treno, ma preferiamo rimanere a guardarlo passare, fino a che diverrà solo un puntino che forse sparirà per sempre dietro il nostro orizzonte. E “ci sono treni che passano una sola volta nella vita”…
Imma Brigante
Video ricetta pastiera napoletana
Per chi non ha tempo
la pasta frolla è in commercio e si può bucare anche con una forchetta
Olive in bella vista
Sembra difficile ma non lo è
Base si può usare fettine di pane leggermente bruscato e spalmato con un formaggio morbido condito a piacere
Si tagliano rondelle di olive verdi e nere si forma il corpicino alternandole Antenne (erba cipollina)
Ali fette di cetriolo a metà
Qui il piatto è decorato ma se non lo avete adagiate i crostini su un letto d'insalata magari colorata e con qualche fiorellino quà e là