martedì 12 febbraio 2013

La coca-cola


Nel 1886, nella zona di Atlanta (Georgia-U.S.A.)il droghiere e chimico industriale John Pemberton preparò un nuovo tonico "per il cervello e per i nervi", a base di estratti di foglie di coca e noci di cola (da qui il nome di Coca-Cola), caffeina ed altri ingredienti, alcuni dei quali rimasti ancor oggi segreti.
 Nel maggio 1886, per la prima volta, al prezzo di 1 nichel (5 centesimi) venne venduto il primo bicchiere di questo sciroppo miscelato ad acqua liscia. La prima settimana la mitica “Coca” ebbe solo 13 consumatori. Due anni dopo venne acquistata dall’imprenditore G. Candler. Nei primi anni fu distribuita solamente nella zona di Atlanta; poi la bibita si diffuse presto in tutti gli Stati Uniti, grazie ai massicci investimenti pubblicitari.
 Dalla sua nascita, la sua espansione è stata rapida, prima in Canada, Cuba, Panama ed infine in tutto il mondo, tanto che oggi produce 230 tipi di bevande diverse in circa 200 paesi grazie anche alle campagne pubblicitarie, sempre efficaci, dirette ed incisive.
 Dal 1923 in poi, la Coca-Cola Company si è trasformata da compagnia nazionale ad una multinazionale globale, in periodi della storia contemporanea in cui la parola globalizzazione era ancora sconosciuta.

L'attuale bevanda, così com'è oggi, nasce grazie alla svista di un cameriere che per errore miscelò lo sciroppo ad acqua gassata. La Coca-Cola è diventata, in questi anni del ‘900, il simbolo della diffusione al livello mondiale dei consumi occidentali. 
 E' Joseph Biedenharh, commerciante a Vicksburg (Mississippi), che per primo ha l'idea di metterla in bottiglia e la distribuisce nel suo stato. Però sono due avvocati, Benjamin Thomas e Joseph Whitehead, ad ottenere nel giugno 1899 la concessione per l'imbottigliamento su tutto il territorio degli Stati Uniti. 
L'idea della bottiglia nasce da un presupposto: "Dobbiamo trovare una bottiglia che qualunque persona riconosca anche al buio. Una bottiglia unica al mondo", si erano detti. E così avvenne. Il disegnatore dell'ormai mitica bottiglietta si chiama Earl Dean. Nel 1916, quella che possiamo definire "la bottiglietta più famosa del mondo" viene registrata all'ufficio brevetti degli Stati Uniti come marchio. Poche bottiglie al mondo hanno lo stesso riconoscimento. La Coca-Cola è una multinazionale ed è l’ottavo gruppo alimentare del mondo. Ha filiali in più di 30 paesi e impiega 30.000 persone.

Pronto in tavola come primo la Grecia.... Buona abbuffata!!

Grecia nel caos, assalti ai supermercati e rivolte contro la troika. Ma nessuno ne parla...
La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
Ma in Italia nessuno ne parla perche' siamo in campagna elettorale,l'attenzione dei media e' stata spostata sulle dimissioni del Papa,mentre l'Europa brucia!
Stanno assaltando i supermercati.
Ma non si tratta di banditi armati.
-Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”.
-Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea.
Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.
-Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
-Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa.
Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali.
Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.
Siamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.

Ecco come nasce una guerra civile 

Manhattan - New York,

Manhattan è un'isola su cui sorge l'omonimo distretto della città di New York, di cui costituisce il nucleo storico
(gli altri distretti sono Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island). Occupa grandissima parte della contea di New York.
Il nome è una storpiatura della parola "Mannahatta" che in lingua unami significa "isola con molte colline".
L'isola è una striscia di terra larga 3-4 km fra il fiume Hudson
(che la separa ad ovest da varie cittadine del New Jersey) e l'East River (uno stretto braccio di mare che la separa ad est da Brooklyn e dal Queens)

Storia
L'esploratore fiorentino Giovanni da Verrazzano scopre l'isola nel 1524, alla foce del fiume Hudson, e se ne impossessa, in nome del re di Francia Francesco I, che gli ha commissionato il viaggio.
Ma il re non trova utile questo territorio asserendo che fosse una foresta abitata da selvaggi sulla quale non erano presenti tesori.
Gli abitanti sono una tribù del popolo Algonchino (che oggi sopravvive nella riserva di Shinnercook, a Long Island); essi avevano già tracciato il percorso dell'odierna Broadway e abitavano un villaggio, Sapohanikan dove attualmente sorge il Greenwich Village.
Il 4 settembre 1609 l'esploratore britannico Henry Hudson, ridiscendendo in navigazione le coste del futuro Maine, approda sull'isola di Manhattan.
Sarà il primo occidentale a descrivere in maniera dettagliata questo luogo.
Nel 1624 Peter Minuit, olandese e direttore generale del New Holland, pensa a Manhattan come porto e punto d'imbarco per le spedizioni di merci in Europa e acquista l'isola per 60 fiorini.
Gli olandesi costruiscono un forte a cui danno il nome di Nieuw Amsterdam alla città; viene inoltre costruita una palizzata per difendersi dagli inglesi del New England.
Questi ultimi alla fine prevalgono e si impossessano di Manhattan e in onore di Giacomo Stuart, Duca di York e Albany e Re d'Inghilterra dal 1685, la chiamano New York.
La palizzata eretta dagli olandesi, chiamata dagli inglesi wall, cioè muro, dà il nome alla strada che la costeggia e che oggi è Wall Street. Nel 2009 il quartiere di Napoli Chiaiano si è gemellato con l'isola di Manhattan, grazie ai residenti della Italian Harlem, locata nel quartiere di Little Italy, che attorno agli anni '30 la popolavano.
Tra le famiglie che facevano frequentemente ritorno in Italia, una famiglia di Chiaiano iniziò a comprare T-Shirt e a portarle ai parenti i quali la utilizzavano per lavorare nelle campagne.
Chiaiano, quindi, è il probabile fulcro di diffusione delle T-Shirt nel meridione Italico.


Anche se solo 1,6 milioni dei circa 8 milioni di newyorkesi vivono a Manhattan, essa rimane indubbiamente la parte più famosa di New York, visto che vi si trovano quasi tutti i luoghi più importanti e famosi della città:
il municipio, la borsa valori di Wall Street, il Central Park, il ponte di Brooklyn, Times Square, i teatri di Broadway, il Lincoln Center con la Metropolitan Opera, il Met,il Madison Square Garden, il Moma, l'American Museum of Natural History, la cattedrale di San Patrizio e tutti i quartieri più famosi
                                       SoHo, Chinatown
                                             Little Italy
                                            Greenwich Village

Midtown, Harlem ecc.).
Di grande importanza architettonica sono soprattutto i grattacieli per cui la città è nota, in particolare l'Empire State Building, il Chrysler Building ed il palazzo dell'ONU;
fino agli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, i grattacieli più alti di Manhattan erano però le torri gemelle del World Trade Center.

I blue jeans

E' a Genova che intorno al 1500 nasce la storia del tessuto che ha accompagnato l'evoluzione dei jeans. Infatti con il nome "blue de Genes" (da qui: blue jeans) si indicava un particolare tipo di telone di colore blu utilizzato sulle navi per vele e per coprire le merci. 

Questo particolare tessuto, particolarmente resistente alle intemperie e quindi adatto ai lunghi viaggi dei marinai liguri, veniva fabbricato nella città francese di Nimes, da qui la parola denim (De Nimes). Secondo altre versione, i pratici e resistenti "calzoni da lavoro" erano in tempi remoti cuciti con tela di Nimes di color indaco (poi Denim) ed erano indossati dai marinai genovesi.
 La storia racconta come Giuseppe Garibaldi, che già era stato un marinaio, nella battaglia di Marsala indossasse - come molti dei suoi garibaldini - un paio di jeans.
 Però, è solo a partire dal 1850 che il termine jeans viene utilizzato per identificare non il tessuto ma un determinato modello di pantaloni. Infatti, a San Francisco Levi Strauss, insieme al socio Jacob David Youphes, lancia un modello di pantaloni, resistenti, con cinque tasche, per i cercatori d'oro.
 Fino alla Seconda Guerra Mondiale il jeans rimane un abito da lavoro, per poi diventare, nel dopoguerra, un indumento da tempo libero. In Europa arriva alla fine della Guerra, con le armate americane vincitrici.
 Poco dopo con il cinema americano degli anni '50 i jeans entrano nelle case dei giovani insieme ai primi idoli del cinema e del rock'n'roll: da James Dean a Elvis Presley.










In questo periodo il jeans diventa il simbolo della ribellione giovanile, delle bande, della voglia dei giovani di prendere le distanze dall'ipocrisia del mondo adulto. I "sessantottini" scelgono il pantalone azzurro quale uniforme. 
Alla fine degli anni '70, col declino della contestazione, le varie griffe si impadroniscono del jeans, quale capo di abbigliamento elegante. In questo periodo il famoso pantalone si diffonde tra i giovani di tutto e diventa il pantalone preferito dai giovani, il più portato in assoluto. A partire dagli anni '80 qualsiasi ditta di abbigliamento produce una propria linea jeans.

Angers – Il castello dell’Apocalisse


La poderosa fortificazione fu eretta tra il 1228 e il 1238 da Bianca di Castiglia, reggente per conto di Luigi IX.
 Con le sue cortine rinserrate da 17 grandi torrioni cilindrici doveva proteggere la regione da un possibile ritorno degli inglesi.
 Il castello è oggi noto soprattutto per i suoi meravigliosi arazzi dedicati alle storie dell’Apocalisse.

 In conformità con una disposizione del padre, nel 1246 Luigi IX cedette la contea d’Anjou, compresa la capitale Angers, al fratello Carlo. Venne così fondata la seconda dinastia dei conti di Angiò, che dal 1360 conquistò il titolo ducale. I suoi esponenti acquisirono con il tempo le corone di Sicilia, di Napoli, della Polonia, dell’Ungheria, oltre a quella di Gerusalemme, teorica, perché la Palestina era occupata dai musulmani, ma di grande prestigio.
 Nel 1481, per lascito ereditario, l’Anjou tornò alla corona francese, e precisamente a re Luigi XI. Da quel momento in poi il titolo di duca d’Angiò divenne appannaggio del principe più giovane della casa reale.

 L’imponente recinto fortificato, appoggiato alla riva del fiume Maine, racchiude all’interno il “Logis Royal”, l’appartamento reale, fatto allestire nel 1402 da Luigi II d’Angiò e da sua moglie Jolanda d’Aragona, una cappella e lo “Chàtelet”, un piccolo castello appartenuto, verso la metà del Quattrocento, al duca Renato I il Buono. Quest’ultimo fece anche sistemare all’interno un giardino, che oggi si è cercato di ripristinare. Ne nacque un complesso assai peculiare, di impianto approssimativamente pentagonale, con una poderosa cinta esterna e una serie di edifici residenziali, di aspetto assai delicato e ‘civile’ all’interno.

La più saliente caratteristica del castello sono le sue poderose torri a terminazione piatta. Ma queste non furono costruite così. Sono il risultato di un inizio di demolizione del complesso. 
Quando, nel 1584, morì l’ultimo discendente in linea diretta del re Enrico II, si creò una situazione assai pericolosa: l’erede al trono del sovrano di allora, Enrico III, che non aveva figli, diventò l’esponente di un’altra dinastia, Enrico di Navarra. Quest’ultimo era ugonotto, cioè protestante: prospettiva inaccettabile per l’aristocrazia del regno, riunita nella cosiddetta Lega cattolica. Pressato dalla corte, Enrico III decise nel 1585 di scendere in campo contro la fazione ugonotta. 
Poiché esisteva il rischio che gli avversari si arroccassero nei castelli esistenti sul loro territorio (era il caso di Angers, con le sue mura formidabili), il sovrano impartì l’ordine che venissero rasi al suolo. Tre anni dopo, tuttavia, Enrico III cambiò fronte e si alleò con gli ugonotti contro la Lega cattolica. I lavori di demolizione vennero quindi sospesi quando erano stati abbattuti solo i dieci metri superiori dei torrioni, lasciando il castello nella situazione in cui si presenta oggi, con le torri sostanzialmente allineate alle cortine: un’immagine possente e affascinante, ma certo non corrispondente a quella iniziale, di tipo più ‘consueto’, cioè con le torri più alte delle cortine. I secoli successivi segnarono l’inizio della decadenza del castello che, con Luigi XIV, divenne prigione del Stato fino all’Ottocento. Solo nel 1875 fu dichiarato ‘monumento nazionale’; dal 1945 iniziarono i lavori di restauro.

Nel tardo medioevo non si difendevano i castelli dalle cortine, bensì attraverso il tiro radente degli arcieri posizionati nelle torri. Questo modo di combattere è particolarmente evidente ad Angers, dove i brevi tratti di cortina esistenti sono racchiusi tra maestose torri cilindriche, che sono il vero punto di forza della difesa. Un’opera particolarmente impressionante, di una solidità a tutta prova.

 Nel 1375 Luigi I d’Angiò commissionò la rappresentazione, su sette giganteschi arazzi, degli episodi salienti dell’Apocalisse. L’opera, eseguita dal più celebre tessitore dell’epoca, il parigino Nicolas Bataille, su cartoni del pittore Hennequin di Bruges, è una delle maggiori creazioni artistiche del medioevo. La parte giunta sino a oggi (70 delle più di 90 scene originali, un’enorme fascia di 107 m di lunghezza e 5,50 m di altezza) costituisce il ciclo più grande e importante che esiste al mondo. 
Viene conservata in un edificio costruito appositamente all’interno del castello.

Raffinato il “giardino ad aiole”, creato in epoca moderna, ma sulla falsa riga di quello un tempo esistente in luogo.

La Batteria di Baghdad


Nel 1938, l'archeologo tedesco Wilhelm König scoprì un oggetto simile ad un vaso in seguito chiamato la "batteria di Baghdad". Ma come si è potuti arrivare a stabilire che quest'oggetto, risalente a circa 2000 anni fa, veniva usato come batteria? Se veniva usato realmente come una batteria - il che è indicato con certezza dalle ricerche svolte - allora tutte le teorie riguardo il fatto che la civiltà progredisce sempre e che le società del passato vivevano in condizioni primitive verranno completamente demolite. Questa terracotta, sigillata da asfalto o bitume, contiene un cilindro di rame. Il fondo di questo cilindro è coperto da un disco di rame. Il tappo di asfalto blocca una barra di ferro che, sospesa nel cilindro, non ha alcun contatto con esso. Se il vaso viene riempito con un elettrolito, il risultato è una batteria che produce corrente. Questo fenomeno è noto come una reazione e elettrochimica e non è molto differente dal modo in cui funzionano le batterie contemporanee. In alcuni esperimenti con una riproduzione basata sulla batteria di Baghdad, è stata generata elettricità tra 1,5 e 2 volt.

Ciò solleva una domanda molto importante: a quale scopo veniva usata una batteria 2000 anni fa? Poiché esisteva una tale batteria, ovviamente dovevano esserci dei strumenti e dispositivi da essa alimentati. Questo, ancora una volta, dimostra che le persone di 2000 anni fa possedevano una tecnologia e, per estensione, degli standard vita più avanzati di quanto si sia finora creduto.

Carnevale



Arlecchino saltellando,
corre giù a chiamare Armando,
che col vestito appena comprato,
da Pinocchio si è mascherato.
C’è Pulcinella, c’è Colombina,
c’è anche Pierino che guai combina.
La fata Turchina col suo bel vestito,
la nel teatrino da poco allestito.
C’è il pagliaccio coi suoi palloncini,.
a forma di cuori e cagnolini.
Coriandoli di mille colori,
volano in alto come aquiloni,
manciate che arrivano all’improvviso
e ti colpiscono in pieno viso.
È carnevale, festa di colori,
tutti possono improvvisarsi attori:
“ballare, cantare, suonare la trombetta,
fare un inchino a mo’ di piroetta”;
Cappello in testa, occhialetti e naso rosso,
attenti a non cadere giù nel fosso!
Stelle filanti, parrucche, mascherine,
correte a comprare bambini e bambine!

Ma di cosa stiamo parlando?? mentre l'italia è come......

UN GROVIERA
Terremoti, eruzioni,inondazioni 
Il Marsili (Il vulcano più esteso d'europa) da segni di ripresa se ciò avvenisse metà Italia sarebbe spazzata via

Disoccupazione, esodati,licenziamenti facili chiusura attività
Rcs: 800 esuberi e 10 periodici a rischio.

L'11% di giovani senza lavoro

300.000 persone senza lavoro e pensione (grazie fornero)

10.000 piccole aziende hanno chiuso e altre lo faranno per le troppe tasse

Truffe allo stato
Il presidente di Finmeccanica Orsi “Tangente da 51 milioni"

Fatture false , tre imprenditori Francesco Elias Sanna si Villacidro, Claudio Conforti di Mantova, Mauro Cei di Montecatini e il liquidatore Humberto Pilinsky di Mantova gonfiavano i reali costi dei macchinari fino al 300%.

La “Asso srl” e un funzionario della Banca di credito cooperativo di Buccino hanno messo in piedi un raggiro con fatture false per prestazioni fittizie per intascare circa sei milioni di euro di fondi pubblici.

Editoria, Verdini indagato per truffa allo Stato da 22 milioni di euro.

La lista non finirebbe più

Alto tradimento 
Caso Abu Omar: 10 anni a Pollari, 9 a Mancini.condannati in appello L'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari Marco Mancini, ex numero 2 del Sismi. 

Associazioni mafiose, truffe 
Corruzione e false perizie per scarcerare i boss Blitz della polizia: in manette medici e avvocati.

Mps, nuove perquisizioni e sequestri a Siena Nel mirino il figlio dell’ex fantino del Palio Aceto.

Equità fiscale Riccometro
Agevolazioni a rischio per i redditi bassi.
Centinaia di casa confiscate e famiglie in strada

Riciclaggio 
Quando Mps ripuliva a Forlì i soldi di San Marino. Per Bankitalia regolare.

Pazzia dilagante e femminicidio
Roma, accoltella la ex incinta.

Napoli un uomo dà fuoco alla moglie dopo un litigio.

Disperazione
Padova, spara al direttore di banca per il no al mutuo.

Suicidi di chi non ce la fa più a portare avanti una famiglia

Arretratezza
Tram vietati ai disabili Solo uno su due è accessibile.

Tagli sconsiderati di posti letto negli ospedali

Tagli iniqui ai malati di SLA 

E alla luce di tutto ciò Giornali TV facebook Twitter e tutti noi siamo qui da due giorni a parlare delle dimissioni di questo signore vestito di bianco, ricoperto di oro e pietre preziose, a capo di uno degli stati più ricchi del mondo e che non paga e non pagherà mai l'IMU, che riceve sovvenzioni statali(NOI) di miliardi all'anno e che in più chiede agli Italiani l'8xmille sulle loro tasse???