lunedì 16 dicembre 2013

Il mitico Impero di Rama

Le scoperte degli ultimi decenni  dovrebbero indurci a rivedere le concezioni storiche che possediamo e la loro applicazione pratica alle epoche che si sono succedute.
Se gli Egizi secondo l'ortodossia sono stati gli iniziatori della scrittura, i Sumeri lo furono per il concetto di civiltà, ponendo una cesura storica tra il caos organizzativo precedente il 9.000 a.C. e la stabilità successiva a questa data.

La scienza dovrebbe rendere ufficiale la maggior antichità delle popolazioni sud-orientali del mondo: ebbene questa concezione è quella vigente oggi; la civiltà in quanto tale sembra essere apparsa decine di migliaia di anni prima rispetto al 9.000 a.C. e si sviluppò proprio in queste zone.
La spinta forte in tale direzione ha trovato la forza necessaria nelle scoperte di Moenjo Daro, Harappa, Kalibangan, Kot Diji e Lothal, città antichissime con planimetrie e piani regolatori degni di una capitale dei nostri giorni.
Le pianificazioni dei quartieri perfettamente squadrati e angolari, che dividevano con un senso logico la topografia della città, hanno indotto gli studiosi ad ipotizzare progetti urbanistici a monte della loro realizzazione; dunque una concezione urbanistica prima che uno sviluppo.

Gli impianti fognari e quelli potabili erano tenuti separati, entrambi coperti e questi ultimi fornivano acqua corrente nelle case per bagni e gabinetti.
Era in uso la scrittura, non ancora decifrata, nonché sigilli con cui ufficializzavano lettere e documenti; tali sigilli riportano effigi di animali a noi sconosciuti...
Questi era l'Impero di Rama, celebrato negli antichi scritti del Ramayana
Gli antichi piloti di Rama proteggevano i vimana in ambienti, hangar, denominati "griha"; il carburante utilizzato era di colore bianco giallognolo.
Se consideriamo che la tradizione indica l'Isola di Pasqua come avamposto di  Rama, non può non saltare agli occhi che la misteriosa scrittura trovata sui Mohai non ha riscontri sul pianeta, se non nelle antichissime e misteriose città di Harappa e Moen Jo Daro; probabilmente l'impero indiano e Atlantide utilizzavano l'Isola come scalo aereo per i commerci che si estendevano su tutto il Pacifico; ammesso e non concesso che Rapa-Nui fosse un'isola a quei tempi.

L'informazione più importante proveniente dai "Vaimanika Shastra" è la descrizione di un meccanismo che oggi definiremmo "motore vortex al mercurio".
All'interno di un sito messo on line su internet nel 1998 (autore Ed Fouche), si faceva riferimento ad un esperimento militare ad opera degli statunitensi inerente l'aereo TR-3B, ovvero il triangolo volante a motore vortex al mercurio assemblato nella zona S-4 della nota base aerea Area 51 situata nello Stato del Nevada.
Le caratteristiche di questo motore sono quelle di controbilanciare la massa gravitazionale permettendo al velivolo di alzarsi in volo e compiere movimenti e crociere a velocità parossistiche e ad altissima manovrabilità.

Ma cosa c'entrano i motori al mercurio ed Ermete, il dio messaggero dell'antichità?
Anzitutto il nome del dio (Mercurio) e la sua caratteristica di padrone del volo ingaggiato dagli dèi per portare notizie da una parte all'altra dell'aree e del pianeta e la stessa denominazione/funzionamento dei motori vortex,appunto, al mercurio riscaldato
.

Clendenon è infatti convinto che la struttura del vortex, descritta da Bharadwaaja, sia del tutto simile al simbolo del dio, ovvero il Caduceo, composto di due serpenti intrecciati che si snodano attorno ad un perno centrale il tutto corroborato da due ali sormontate da una sfera; egli si spinge ad ipotizzare che il Caduceo potesse essere un simbolo della scienza dell'aviazione in tempi remoti, solo successivamente utilizzata dalla scienza medica.

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