sabato 1 giugno 2013
Un giardino dove gli alberi sembrano crescere a testa in giù, con le radici rivolte verso il cielo
Sembra incredibile ma in Alaska, nella località di Mendenhall Valley, nota nel mondo soprattutto per i propri magnifici ghiacciai, esiste un giardino perfettamente curato dove gli alberi sembrano crescere a testa in giù, con le radici rivolte verso il cielo, che si presentano cariche di fiori variopinti, dai colori estivi e primaverili.
Glacier Garden Rainforest è una vera e propria foresta situata nel sud dell’Alaska i cui alberi appaiono in posizione capovolta.
A differenze dei baobab, però, la loro conformazione non è dovuta a caratteristiche naturali, bensì alla mano dell’uomo.
La storia di Glacier Garden Rainforest racconta di un progetto nato per ricostruire un paesaggio stravolto da una frana, che aveva sradicato la maggior parte degli alberi presenti. L’evento catastrofico ebbe luogo nel 1984 e provocò la distruzione e lo sradicamento di quasi tutta la vegetazione del luogo. A seguito della frana, fu necessario riprogettare da capo il paesaggio circostante, un compito di cui si fecero carico, a distanza di un decennio dall’accaduto,Steve e Cindy Bowhay, che acquistarono sei ettari di quel terreno. Pensando a come poter intervenire nei confronti dei numerosi alberi sradicati a seguito della frana rimasti nella zona, ebbero l’intuizione di provare a inserirli nuovamente nel terreno, capovolgendoli in modo da portare le loro radici verso il cielo. Gli alberi si sono così trasformati in vere e proprie fioriere, sulla cui nuova sommità sono stati sistemate begonie, petunie e fucsie, che possono crescere e fiorire tranquillamente, creando effetti gradevoli alla vista, come se si trattasse di piccole aiuole sospese o di cesti naturali situati in una posizione sopraelevata.
Gli alberi a testa in giù, che sono stati soprannominati Flower Trees, sono soprattutto abeti e pecci di Sitka, tipici del luogo. Accanto alla ricollocazione degli alberi sradicati dalla frana, sono stati eseguiti dei lavori volti a rallentare l’erosione del terreno. Gli alberi stessi sono parte di tale tentativo.
All’acquisto dei primi 8 acri, si sono aggiunti altri 45 acri di terreno, che ha portato alla trasformazione della foresta rinata in un vero e proprio giardino pubblico. Durante i lavori di rimessa a nuovo del terreno, Steve Bowhay si ritrovò casualmente a capovolgere un albero, dopo il danneggiamento di uno dei macchinari che stava utilizzando. Nacque così l’idea per riciclare i tronchi ancora presenti sulla proprietà, le cui radici rivolte verso il cielo ospitano dalle 75 alle 100 varietà di piante fiorite annuali, una o più per ciascuno dei 100 alberi a testa in giù che compongono il parco.
Marta Albè
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