lunedì 24 giugno 2013

Uccisi dalle loro invenzioni

Ricercatori, studiosi e pionieri della tecnologia che non si sono arrestati davanti al rischio dell'estremo sacrificio ed è anche grazie a loro se oggi possiamo viaggiare in aereo, leggere il giornale o curare gravi malattie.
Pioniere della moderna aviazione, Otto Lilienthal fu un vero re della planata: fu il primo uomo al mondo a veleggiare nei cieli con un rudimentale deltaplano di tela e legno. Alla fine dell'800 le immagini dei suoi voli e i suoi spettacoli fecero il giro del mondo convincendo le masse della possibilità costruire vere macchine volanti. Morì nel 1896 durante un'esibizione: cadde da 17 metri di altezza rompendosi la spina dorsale.
Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie, è una delle prime donne scienziato della storia. Di origine polacca ma naturalizzata francese, vinse due premi nobel, nel 1903 quello per la fisica e nel 1911 quello per la chimica, grazie ai suoi studi sulla radioattività. Scoprì numerosi nuovi elementi chimici tra cui il radio e il polonio e isolò per prima gli isotopi radioattivi. Morì nel 1934 a per un'anemia aplastica contratta quasi certamente a causa dell'esposizione alla radiazioni di cui all'epoca si ignorava la pericolosità.
 © foto Bettmann/CORBIS
Franz Reichelt era un sarto austriaco con il pallino del volo. Precursore dei moderni base jumper, si costruì una sorta di tuta alare, una specie di cappottone a metà strada tra un paracadute e un deltaplano, che in teoria avrebbe dovuto permettergli di planare dolcemente al suolo. Il 4 febbraio del 1912 provò la sua invenzione davanti a una folla di curiosi, lanciandosi dal primo piano della Torre Eiffel, a 60 metri da terra. Si sfracellò al suolo, ma secondo l'autopsia dell'epoca morì di infarto e di paura qualche secondo prima dell'impatto.
Siamo negli anni '20 e John Godfrey Parry-Thomas è giovane gallese, pilota e ingegnere appassionato di motori. Deciso a battere il record di velocità su terra, progettò e costruì un'auto rivoluzionaria, la Bald, caratterizzata da una trasmissione a catena scoperta simile a quella delle moto. Il 26 aprile del 1926 coronò il suo sogno lanciando il bolide a oltre 270 km/h. Ma l'anno successivo il suo record venne battuto da un altro pilota, Malcolm Campbell. Parry-Thomas fece qualche modifica alla sua auto per renderla ancora più veloce e nello stesso anno ci riprovò. L'ultimo tentativo gli fu però fatale. Una delle catene della trasmissione si spezzò durante la marcia e si attorcigliò al collo del pilota uccidendolo all'istante.
 © foto Bettmann/CORBIS

L'immagine qui sopra è una rara fotografia di un gruppo di rivoluzionari russi scattata a San Pietroburgo nel 1917. Il secondo da sinistra nella prima fila è Alexander Bogdanov, medico, fisico, filosofo e rivoluzionario. È passato alla storia per aver inventato le trasfusioni di sangue: convinto che potessero essere la fonte dell'eterna giovinezza le praticò allo stesso Lenin e alla sorella. Morì a Mosca il 7 aprile 1928 per la malaria e la tubercolosi contratte con un trasfusione da un suo paziente.
 © foto Underwood & Underwood/CORBIS
Il distinto signore che vedete nella foto qui sopra è Thomas Midgley , chimico americano che negli anni '20 inventò la benzina al piombo e i clorofluorocarburi. Considerato il più grande responsabile del buco nell'ozono e dell'inquinamento atmosferico, negli anni 40, intossicato dal piombo, si ammalò gravemente e contrasse la poliomielite che lo immobilizzò a letto. Da bravo inventore non però si arrese e si costruì un complesso sistema di cavi e carrucole che gli permetteva di alzarsi senza bisogno di aiuto. Ma una mattina del 1944 rimase incastrato tra le corde del suo ultimo marchingegno e fu trovato morto soffocato.
Le rotative per la stampa furono inventate nel 1863 dall' americano William Bullock. La loro velocità ed efficienza rivoluzionò il mondo dell'editoria contribuendo in modo determinante alla diffusione su larga scala dei quotidiani. Ma a Bullock costarono la vita: durante la manutenzione di una delle sue macchine, l'inventore rimase incastrato con un piede tra gli ingranaggi. Nel tentativo di liberarsi azionò la rotativa che gli stritolò la gamba. Morì di cancrena qualche settimana più tardi, dopo aver subito l'amputazione dell'arto.
 © foto Michael Macor/San Francisco Chronicle/Corbis

Fonte: Focus.it

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