giovedì 13 giugno 2013
San Marino – La repubblica del Titano
Alla fine del III secolo l’imperatore Diocleziano scatenò contro il cristianesimo l’ultima persecuzione.
Secondo la tradizione, uno scalpellino dalmata, detto Marino, si rifugiò sul monte Titano. Qui eresse una prima rocca e fondò, il 3 settembre del 301, una libera comunità destinata a durare sino a oggi: la più piccola e al tempo stesso la più antica repubblica del mondo.
La fondazione dell’insediamento nel IV secolo da parte di San Marino è senz’altro una leggenda, ma è tuttavia documentato che già nel 754 esisteva sul monte una rocca.
Nel 1243 furono eletti per la prima volta a capo della comunità due Capitani Reggenti. A presidio della libertà della repubblica furono costruite nel medioevo tre distinte fortificazioni, che fanno da caposaldo alla cerchia di mura e sono il simbolo stesso del piccolo ma orgoglioso Stato arroccato sul monte Titano. Esse figurano anche nello stemma della repubblica, appoggiate sopra una banda con la scritta Libertas (libertà).
Con il suo nucleo altomedievale, risalente al X o XI secolo, la rocca, o Guaita, è la parte più antica del complesso. Nel punto più alto del monte si erge la torre Cesta, mentre l’isolata torre Montale, a pianta pentagonale, è la più piccola delle tre fortificazioni, collegate l’una all’altra da cammini di ronda e mura.
San Marino ha potuto mantenere nei secoli l’indipendenza in parte grazie alla sua posizione in cima a un monte di difficile accesso e alla saldezza delle sue fortificazioni, ma molto anche per l’intelligenza e l’abilità diplomatica dei suoi capi politici, che sono talvolta ricorsi all’aiuto esterno, ma senza mai asservirsi ad altre potenze.
Contro gli attacchi dei Malatesta riminesi, per esempio, San Marino si appoggiò ai Montefeltro, signori di Urbino.
E quando nel 1739 il cardinale Giulio Alberini cercò di espugnare l’antica repubblica, intervenne un decreto del papa per salvaguardarne l’autonomia.
Anche Napoleone la protesse e anzi propose di estenderne i confini, ma i capitani reggenti si opposero, perché mai San Marino avrebbe occupato un territorio straniero.
Abraham Lincoln, nell’Ottocento, lo definì “uno dei stati più onorevoli della storia”.
Dal punto di vista tipologico, le fortificazioni di San Marino riprendono uno schema assai diffuso nel medioevo italiano: un castello posto nel punto più alto di una cresta collinare, da cui si diparte una cortina muraria che abbraccia l’abitato e che è, nei punti critici, rinforzata da solide torri.
Ciò che gli conferisce un impatto unico e straordinario è la splendida posizione in cui l’insieme è sorto, sulla cima di un monte che strapiomba per 700 m verso la pianura. Questa situazione da “sentinella della Romagna”, che ne fa una fortificazione difficilissima da assalire, soprattutto se difesa con vigore, ha garantito nei secoli la sovranità della repubblica.
Da secoli San Marino possiede la stessa costituzione parlamentare: il suo testo risale infatti al XVII secolo. Il Gran Consiglio, composto da 60 delegati, viene tuttavia eletto direttamente dal popolo nella sua interezza e non più, come nel medioevo, dal assemblea dei capifamiglia. Il parlamento nomina due Capitani Reggenti, che restano in carica sei mesi e possono essere rieletti solo dopo un periodo di tre anni.
Ancora oggi San Marino è uno Stato neutrale e, secondo un’antica tradizione, dà sempre rifugio ai perseguitati politici. Giuseppe Garibaldi, patriota e rivoluzionario italiano minacciato nel 1849 da tre eserciti nemici, trovò qui protezione con i suoi compagni. Il piccolo Stato (61 km quadrato e 25 000 abitanti) è membro delle Nazioni Unite nonché firmatario di un’unione doganale con l’Unione Europea e di una monetaria con i Paesi dell’Euro, pur non facendo parte. I suoi francobolli sono assai apprezzati fra i collezionisti di tutto il mondo.
San Marino è una meta turistica ben nota a chi trascorre le vacanze in Italia. Il centro medievale e lo spettacolare panorama dal punto più alto delle fortificazioni attirano ogni anno centinaia di migliaia di visitatori.
Le tre fortificazioni principali, collegate da sentieri pedonali si innalzano dai resti delle mura concentriche medievali e sono visitabili compiendo una esaltante passeggiata lungo via della Rocca. Il nucleo originario della rocca Guaita, edificata sul luogo di un’antica torre d’guardia, è anteriore al 1253 e si distingue per la particolare posizione strategica che la rese imprendibile nel corso dei secoli.
La Cesta è anteriore al 1320 e venne successivamente modificata per adattarla alle nuove esigenze dell’architettura militare.
Nella torre Cesta è allestito un Museo delle Armi, con una vasta collezione di armi e armature che spazia dal medioevo al XX secolo. Una curiosità per uno Stato che, grazie alla sua posizione e alla decisione dei suoi abitanti, non è mai stato trascinato in guerra.
La torre duecentesca Montale ha la particolarità di essere priva della cinta muraria. La sua costruzione venne probabilmente decisa per contrastare le mura espansionistiche dei Malatesta.
Da vedere il quattrocentesco palazzo del Governo, rifatto a fine Ottocento in stile gotico toscano e ristrutturato da Gae Aulenti nel 1996.
Vicino alla basilica di San Marino (contenente la tomba del santo) sorge l’antica chiesetta di San Pietro, in cui si trovano due anfratti scavati nella roccia che la tradizione indica come giacigli di San Marino e San Leo. Dal passaggio tra le due chiese si apre una spettacolare veduta.
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