giovedì 23 maggio 2013

Il mistero di Externsteine

Il Teutoburger Wald racchiude un luogo importante nella storia della Germania. Fu qui, infatti, nei pressi di Detmold, nella Bassa Sassonia, che Hermann, capo dei Cherusci, sconfisse le legioni romane nel 9 d.C., impedendo così ai Romani di soggiogare tutte le tribù germaniche. 
 Non lontano dalla località della battaglia sorge Externsteine, un complesso di cinque enormi pilastri calcarei consumati dal tempo che affiorano dal suolo
 ergendosi per ben 30 m sopra la foresta.

Frequentato dai cacciatori nomadi dell'Età della Pietra, Externsteine è stato un importante centro di cerimonie del culto pagano germanico fin da un lontano passato. Ecco perché il suo nome evoca associazioni mistiche e mitologiche. Giacché punto di emanazione dell'energia naturale, Externsteine fu riconosciuto fin dai tempi più remoti come un luogo sacro.
 Nella tradizione tedesca occupa un posto simile a quello di Stonehenge nei misteri d'Inghilterra. 
 Carlo Magno, re dei Franchi e imperatore del Sacro Romano Impero, attuò una politica di sistematica soppressione del paganesimo e, nel 772, proibì a Externsteine lo svolgersi degli antichi riti. In seguito, alcuni monaci della vicina Abbazia di Paderborn utilizzarono le camere scavate nella roccia per le loro preghiere. 
 Durante le guerre di religione del XVIII secolo le rocce divennero una fortezza militare, mentre in epoche più pacifiche furono fonte d’irresistibile ispirazione per artisti e scrittori romantici. Oggi, Externsteine costituisce un'importante attrazione turistica, grazie anche alla creazione di un lago artificiale che ne esalta le qualità pittoresche.

I dirupi naturali di Externsteine sono disseminati di grotte e aperture scavate dalla mano dell'uomo e, a quanto sembra, ampliate da generazioni successive.
 Mentre alcune, come la cappella, si prestano a ben identificabili funzioni, altre rappresentano un assoluto mistero. Si vedono gradini che non conducono in nessun luogo, piattaforme, fessure, nicchie, fori trapanati nella roccia e squarci più larghi. Nel pilastro più grosso, si accede a una camera di forma irregolare attraverso due entrate. L'accesso di nordest e le due finestre del vano si affacciano verso il punto in cui sorge il sole nel solstizio d'estate, ma l'altro ingresso immette in un angusto corridoio, dal percorso tracciato in modo volutamente tortuoso. La stanza principale era adibita ai rituali d’iniziazione e purificazione compiuti dai sacerdoti di epoca precristiana. Molti suoi elementi, come le varie nicchie, un volto grottesco scolpito nella roccia, l'avvallamento circolare del pavimento e gli antichi graffiti, corrispondono ad analoghe strutture sotterranee ritrovate altrove in Europa.
 Scavata nella viva roccia, vicino alla sommità di uno dei pilastri, vi è la cappella, forse il luogo più misterioso di Externsteine. Accessibile solo mediante gradini scavati nella pietra e una malsicura passerella, la cappella non ha tetto e, all'estremità est, presenta una nicchia arrotondata con un altare-pilastro di tipo sconosciuto altrove nell'architettura chiesastica. Immediatamente sopra l'altare si apre una finestra circolare di 50 cm di diametro.

Nel 1823, lo studioso di preistoria Otto von Bennigsen assistette dalla cappella al sorgere del sole nel giorno del solstizio d'estate e al levarsi della luna nel suo punto più settentrionale. Questi due importanti avvenimenti astronomici sono identificati da un gran numero di cerchi di pietre e altri siti megalitici preistorici. L'ubicazione della cappella, molto distante da terra, era stata scelta appositamente per spaziare con lo sguardo sopra la volta degli alberi e osservare questi avvenimenti avvalendosi dei punti di riferimento posti all'orizzonte, lontano 6,5 km. da Externsteine sorge inoltre, pressoché alla stessa latitudine, Stonehenge e ciò significa che la direzione del levarsi del sole a metà estate è identica nei due luoghi, un fattore importante per i sacerdoti-astronomi europei.
 Von Bennigsen formulò l'ipotesi che la cappella fosse di origine precristiana e che fosse stata costruita dagli officianti di un antico 'culto della luce'.
 Un pastore evangelico, William Teudt, sviluppò le idee di von Bennigsen, e negli Anni Venti condusse a Externsteine delle accurate ricerche archeologiche e astronomiche. Scoprì che il luogo faceva parte della rete da lui ravvisata di Heilige Linieri, che si estende attraverso la Germania settentrionale. Queste 'linee sacre', all'incirca equivalenti ai 'leys' inglesi, collegavano Externsteine al non lontano cerchio di pietre megalitiche di Bad Meinberg. Teudt si convinse che sopra la cappella fossero esistite in passato camere e strutture in legno utilizzate per osservare il levarsi del sole in periodi dell'anno diversi dal solstizio d'estate, nonché i cicli della luna e delle stelle. 
Queste scoperte convinsero Teudt e molti altri che lo stato della cappella, in rovina e senza tetto, era il risultato della deliberata demolizione di un tempio più antico da parte dei monaci cristiani che intendevano così distruggere un osservatorio pagano. Teudt dimostrò che una lastra di 50 tonnellate giacente ai piedi delle rocce si era staccata dal fianco della cappella. L'opera devastatrice, affermò, era stata attuata per trasformare il santuario pagano in un luogo di culto cristiano.

Quando i monaci cristiani si sostituirono alla classe sacerdotale pagana, spesso, per motivi di politica religiosa, convertirono i luoghi sacri esistenti in chiese in cui celebrare il nuovo culto. 
 Externsteine costituisce un valido esempio di questa linea di condotta. 
 Verso il 1120 dei monaci cistercensi scolpirono la Deposizione dalla Croce che conteneva un riferimento simbolico alla religione praticata in passato nel luogo. Il bassorilievo mostra il pilastro del mondo pagano, l'Irminsul, che sosteneva l'universo ed era associato alla venerazione della suprema divinità dei cieli. Ma nella scultura l’lrminsul è piegato a metà a formare una sorta di sedile di cui Nicodemo si serve per staccare il corpo del Cristo dalla Croce. L'asservimento dell’Irminsul simboleggia la sottomissione dell'antica fede al nuovo credo. Una caratteristica interessante del bassorilievo è che i piedi di Nicodemo sono stati deliberatamente mutilati. Un simile atto di vandalismo si spiega con la vendetta dei pagani locali contro chi aveva requisito il sacro luogo.
 Sotto la scultura vi è il Serpente del Mondo, ritenuto da alcuni, opera di un altro incisore, forse anglosassone. Si pensa che esso simboleggi anche le energie telluriche sottostanti. Queste influenze provenienti dalle profondità erano accessibili solo a chi penetrava nelle grotte o nelle spaccature della roccia. La creazione di cripte, camere e caverne artificiali era quindi un mezzo per accedere, per così dire, alle ossa della terra. 
 Ovunque nel mondo ritroviamo luoghi sacri scavati nella pietra, completamente sotterranei oppure ricavati incidendo il fianco di rocce affioranti dal suolo, come a Externsteine, dove degli uomini tentarono con questo sistema di attingere alle energie della Terra

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