giovedì 30 maggio 2013

GUSTAVO ROL ,UN UOMO FUORI DAL COMUNE



È difficile, per chi non hai mai sentito parlare di lui o per chi solo “ha sentito dire”, poterlo definire o descrivere; era un sensitivo, uno spiritista, un indovino, uno dei più dotati medium, se non il più dotato, mai esisti; senza alcun dubbio fu una delle personalità più enigmatiche del XX secolo: Gustavo Adolfo Rol.
Per quale motivo gli uomini più potenti della terra di quell’epoca lo frequentavano abitualmente? Mi riferisco non solo ai vip di casa nostra, sempre sotto i riflettori e nel mirino dei paraparazzi della dolce vita romana come Vittorio De Sica, Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Marcello Mastroianni, Giorgio Strehler, Vittorio Gassman e tanti altri ancora; tra le fila delle sue amicizie si possono annoverare, Albert Einstein, Enrico Fermi, Benedetto Croce, Charles De Gaulle, Gabriele D’Annunzio, Benito Mussolini, Pio XII, Einaudi, Picasso, Dalì, principi provenienti dalle più importanti corti Europee, la Regina Elisabetta II, il presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy, Ronald Reagan, che lo ringraziò personalmente con un telegramma, per aver contribuito con un aiuto “metafisico” alla liberazione del generale Dozier, il 26 gennaio del 1982. Adolf Hitler, durante il secondo conflitto mondiale, fece di tutto per averlo tra i suoi consiglieri, a tal punto che diede ordine alle SS di condurlo a Berlino: per ben tre volte gli uomini del Duce riuscirono a nasconderlo.
Sempre durante la seconda guerra mondiale, a San Secondo di Pinerolo, Rol riuscì a salvare dalla fucilazione parecchie persone considerate partigiane, “barattandole” con i suoi esperimenti.
Per ogni divinazione riuscita, sarebbe stata risparmiata una vita.
Disse in dettaglio al comandante tedesco incaricato dell’esecuzione, che i presunti partigiani da fucilare erano persone innocenti. Il graduato gli chiese come faceva ad esserne così sicuro. Rol replicò che era tanto sicuro tanto quanto lo era di conoscere cosa contenevano i cassetti della scrivania privata del comandante nella sua casa di Amburgo. Quindi cominciò a descrivere minuziosamente gli oggetti e il contenuto di alcune lettere e documenti di guerra privatissimi, che naturalmente solo il militare poteva conoscere: tutti i prigionieri vennero liberati. Riporto di seguito il ringraziamento del sindaco del piccolo paese, a nome del Comitato di Liberazione Nazionale:
Signor Rol Avv. Gustavo,
Oggetto: ringraziamento
Adempio al dovere di ringraziarLa vivamente anche a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, per tutto quanto Ella ha fatto durante l'attuale guerra per il bene di San Secondo ed in ispecie per la popolazione di San Secondo. Il coraggio da Lei dimostrato in circostanze difficilissime per risolvere situazioni che interessavano la vita o l'interesse altrui o delle generalità degli abitanti, la saggezza, serietà e l'autorità dimostrate a suo tempo, verso chi di ragione, valsero a salvare la vita e i beni di singoli e di molti Sansecondesi. Quest'amministrazione e la popolazione tutta, che hanno apprezzato i suoi generosi atti, Le saranno molto riconoscenti e confidano che Ella vorrà continuare a coadiuvarLe nell'opera di ricostruzione e nella ripacificazione degli animi.
Il Sindaco,
G. Vicino
Chiunque si avvicinava a lui, non poteva più distaccarsi; ciò non solo per la sua forte personalità magnetica, ma soprattutto per le imprese di cui era capace. Non era assolutamente possibile dare spiegazioni razionali a ciò che riusciva a compiere e le sue doti rendevano estremamente difficile la sua identificazione: mago, illusionista (come molti tentarono di etichettarlo!) esoterista, o veggente? Forse sarebbe il caso di creare una categoria nuova appositamente per lui, oppure, in maniera più semplicista ma efficace per rendere l’idea, era semplicemente Gustavo Rol.
Riusciva a leggere libri chiusi, compiva viaggi nel tempo, osservava l’aura energetica, riusciva a spostare oggetti di qualsiasi genere senza toccarli, materializzandoli e smaterializzandoli; e ancora quadri in sua presenza si dipingevano da soli ed alcuni di essi sembravano dipinti da illustri artisti del passato (abbiamo una prova concreta di tutto ciò di una tela dipinta con lo stesso stile di Chagall, che, secondo esperti d’arte, sembrava originale!).
Leggeva nel pensiero e riusciva a trovarsi in due posti contemporaneamente: mentre era nella sua casa di Torino veniva fotografato a Boston.
Riporto alcune dichiarazioni rilasciate dai suoi ospiti dopo gli “esperimenti”, (come lui stesso li chiamava), effettuati fra le mura della sua dimora torinese:
“Quell'uomo legge nel pensiero e non possiamo rischiare che i segreti dello Stato francese vengano a conoscenza di estranei” Charles De Gaulle;
“...è l'uomo più sconcertante che io abbia conosciuto. Sono talmente enormi le sue possibilità, da superare anche l'altrui facoltà di stupirsene” Federico Fellini;
“... una personalità fra le più sorprendenti del secolo” Alberto Bevilacqua;
“Rol sfugge alla nostra possibilità di comprensione. È un mistero” Cesare Romiti;
“... è il più indecifrabile e fascinoso enigma in cui mai mi sia imbattuto” Roberto Gervaso.
Rol naque a Torino il 20 giugno del 1903, da una famiglia estremamente agiata; il padre Vittorio, noto avvocato, era direttore della sede torinese della Banca Commerciale Italiana. La madre Matha Peruglia, era figlia anch’essa di un noto avvocato presidente del tribunale di Saluzzo.
Gustavo fino a 2 anni non fu un bimbo molto loquace; era solito passare le sue giornate davanti ad un immagine di Napoleone, personaggio al quale sarà estremamente legato per tutta la sua vita. In terza elementare infatti sapeva già tutto dell’Imperatore, e durante il liceo era in grado di descrivere con precisione e minuzia tutte le singole battaglie di ogni campagna militare, dando la netta impressione di avervi partecipato di persona.
Ma i fatti particolari legati alla figura dell’Imperatore sono numerosi. Negli anni trenta durante un soggiorno a Parigi, Rol, durante una passeggiata, fu spinto istintivamente in un vecchio palazzo. All’interno chiese al portinaio di condurlo nelle cantine e dopo essersi fatto consegnare un piccone, si mise a scavare riuscendo a dissotterrare uno splendido busto in marmo dell’Imperatore francese, che entrò a far parte della sulla collezione personale.
Si appassionò alla musica sin da piccolo, imparando a suonare il pianoforte e il violino senza mai prendere lezione. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dalla quale ottenne il titolo accademico.
Dal 1925 al 1930 girò l’Europa; a Parigi conobbe Elna Resch Knudsen, norvegese, figlia di un capitano di marina e nipote di un ministro di Stato, sua futura moglie.
Il periodo parigino fu fondamentale per il suo futuro di sensitivo, a tal punto che in seguito rivelazioni, nel 1927 scrive alla madre “…ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore…ho perduto la gioia di vivere…la potenza mi fa paura..non scriverò più nulla”.
Da qui inizia una profonda crisi interiore che lo porta a chiudersi in un convento in assoluto isolamento. Dopo tre mesi d’isolamento la madre lo convince a ritornare spiegandogli che le doti di cui è in possesso devono essere usate per fare del bene al prossimo.
Così parte il cammino che lo renderà una delle figure più enigmatiche del XX secolo.
Nel 1934, dopo la morte del padre, lascia l’impiego in banca per intraprendere il commercio di oggetti antichi e di opere d’arte, una delle sue grandi passioni.
Durante la guerra apre un negozio di antiquariato che tiene fino agli anni 60, fino a quando decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura e all’approfondimento dei suoi “studi”.
Già dal 1950 la sua casa torinese di via Silvio Pellico sarà meta privilegiata di tutti i personaggi menzionati poche righe sopra.
Storico l’incontro con l’Imperatore d’Etiopia Hailè Selassiè ad Antibes nel 1964, al quale predice la morte ad opera del suo popolo: il tutto avverrà nel 1975.
John Fitzgerald Kennedy, nel suo unico viaggio in Italia in veste di presidente, si recò appositamente a Torino per incontrarlo.
Telecinesi, telepatia, chiaroveggenza, bilocazione, pranoterapia, materializzazioni ecc.
I potenti del mondo non si rivolgevano a lui solo a causa di queste sconvolgenti manifestazioni dei suoi poteri, ma anche grazie alla sua capacità di infondere alle persona energia benefica e positività; lo potremmo definire un “illuminato”.
Egli aveva raggiunto uno stato superiore di coscienza che gli aveva aperto le porte, accessibili a pochi eletti, dei più intimi segreti della vita e del pensiero.
Morì il 22 settembre del 1994.

Dott. Diego Barzaghi

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