giovedì 4 aprile 2013

Salvador Dalì



Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989), è stato un pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo. Dalí era un pittore tecnicamente abile e virtuosissimo disegnatore ma è celebre anche per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste.
Il suo peculiare tocco pittorico è stato attribuito all'influenza che ebbero su di lui i maestri del Rinascimento.
Realizzò una delle sue opere più famose, La persistenza della memoria, nel 1931.
Il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore.
Faceva risalire il suo "amore per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali" ad una auto-attribuita "discendenza araba", sostenendo che i suoi antenati discendevano dai Mori.
Dalí fu un uomo dotato di una grande immaginazione ma con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti per attirare l'attenzione su di sé.
Tale comportamento ha talvolta irritato coloro che hanno amato la sua arte tanto quanto ha infastidito i suoi detrattori, in quanto i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l'attenzione del pubblico più delle sue opere.
Nel 1924 l'ancora sconosciuto Salvador Dalí realizza per la prima volta le illustrazioni per un libro.
Si tratta dell'edizione in catalano del poema Les bruixes de Llers del suo amico e compagno di studi Carles Fages de Climent.


Dalí si accosta anche al movimento dadaista, che continuerà ad influenzare il suo lavoro per tutta la sua vita.
Alla Residencia diventa intimo amico, tra gli altri, di Pepín Bello, di Luis Buñuel e del poeta Federico García Lorca.
L'amicizia con García Lorca presenta forti somiglianze con un autentico trasporto amoroso reciproco, ma in effetti Dalí respinse vigorosamente gli approcci erotici del poeta.
Nel 1982 Re Juan Carlos I di Spagna concede a Dalí il titolo di Marchese di Púbol, che più tardi il pittore ripagherà donando al Re un disegno (che sarà anche il suo ultimo) quando il Re gli farà visita sul letto di morte.
Nel 1984, in circostanze non del tutto chiare, scoppia un incendio nella sua camera da letto.
Forse si tratta di un altro tentativo di suicidio di Dalí o forse la causa è semplicemente una negligenza del personale.
Dalí viene salvato e ritorna a Figueres, dove un gruppo di suoi amici, protettori e colleghi artisti ritengono sia meglio per lui trascorrere i suoi ultimi anni nel suo Teatro-museo.
Alcune voci sostengono che Dalí sia stato forzato dai suoi tutori a firmare delle tele vuote che in seguito, anche dopo la sua morte, sono state usate per produrre dei falsi venduti come originali.
Il risultato è che i mercanti d'arte tendono a diffidare delle opere attribuite a Dalí e risalenti all'ultimo periodo.
Nel novembre 1988 Dalí viene ricoverato in ospedale per un attacco di cuore e il 5 dicembre riceve la visita di Re Juan Carlos che rivela di essere sempre stato un suo grande ammiratore


Il 23 gennaio 1989, mentre sta ascoltando il suo disco preferito, Tristano e Isotta di Wagner, muore per un altro attacco di cuore.
Ha 84 anni.
Viene sepolto all'interno del suo Teatro-Museo di Figueres, che si trova dall'altro lato della strada rispetto alla chiesa in cui è stato battezzato e dove si è svolto il suo funerale, e solo a tre isolati di distanza dalla casa in cui era nato

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