giovedì 4 aprile 2013

Il materasso più antico del mondo


Il materasso più antico del mondo è stato costruito in Africa 77mila anni fa: si tratta di un materasso igienico, fabbricato sovrapponendo più strati di foglie e steli di piante capaci di allontanare gli insetti come le zanzare. Lo hanno scoperto alcuni archeologi in una caverna del Sud Africa. 
Il ritrovamento del reperto è stato descritto minuziosamente su «Science», e ora potrebbe far slittare indietro di 50mila anni l'epoca in cui i primi uomini hanno cominciato a pensare alla propria «camera da letto», momento importante per segnare un passaggio significativo nel percorso dalla natura alla civiltà.
L'antico giaciglio è stato rinvenuto nella caverna di Sibudu, nella provincia sudafricana di KwaZulu-Natal, durante gli scavi condotti da un gruppo internazionale di archeologi coordinato da Lyn Wadley della Wits University a Johannesburg.
Piuttosto ben conservato, il giaciglio era prodotto con diversi strati di foglie e fusti di una pianta erbacea, il falasco, ricoperti poi da un sottile strato di foglie che, secondo le analisi dei botanici, appartengono a una pianta della specie Cryptocarya. Queste foglie contengono sostanze chimiche con proprietà insetticide, che sono state probabilmente sfruttate per tenere alla larga le zanzare. «Questo ci fa capire che i primi abitanti di Sibudu conoscevano bene le piante che circondavano il loro rifugio, ed erano consapevoli del loro uso medicinale», commenta Lyn Wadley. 
«Il giaciglio non veniva usato solo per dormire - aggiunge - ma offriva una comoda superficie su cui passare il tempo e lavorare». Dalle analisi al microscopio è emerso che questi primi materassi venivano più volte aggiustati e rimessi a nuovo. Quelli prodotti a partire da 73mila anni fa, poi, venivano regolarmente bruciati dopo l'uso. «Questi abitanti erano soliti ardere i giacigli probabilmente per eliminare gli insetti nocivi», precisa Christopher Miller, geoarcheologo dell'università tedesca di Tubinga. «In questo modo si sarebbe preparato il sito per una nuova futura occupazione, e questo rappresenta un nuovo modo di usare il fuoco per la manutenzione di un luogo di insediamento», conclude Miller.

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