martedì 12 marzo 2013

Tango argentino: la danza della seduzione



All’inizio del Novecento, in Argentina iniziarono a sbarcare molti immigrati provenienti dall’Europa in cerca di fortuna in una nazione immaginata come “paese dell’argento”, da cui il nome.
 Spagnoli, Francesi, Tedeschi ma soprattutto Italiani: tutti contribuirono ad arricchire la nuova società che stava nascendo sulle sponde del Rio de la Plata, il fiume più famoso di Buenos Aires e il cui nome viene tradotto con “fiume dell’Argento”. Si mescolarono europei, africani deportati per lavorare nei campi, popolazioni del centro America: ne derivò una musica ricca di emozioni, di malinconia, di nostalgia per il paese natio, che caratterizzava tutte le persone che si ritrovarono in un altro continente per costruirsi un futuro migliore. 
I canti che accompagnavano la musica erano caratterizzati da parole molto particolari poiché per le canzoni veniva usato il lunfardo, idioma locale parlato nei porti dai malavitosi per camuffare i dialoghi. Nel lunfardo si invertivano le sillabe dei vocaboli, in modo tale da rendere incomprensibile a chi non li conoscesse la maggior parte dei termini e permettere così di praticare traffici illeciti.
Il tango veniva ballato nelle milonghe, locali dove anche oggi si può assistere all’esibizione dei due “tanguéri”, la coppia di ballerini. Molti lo definiscono un’unione profonda dei due danzatori che arrivano ad un’intesa forse più profonda dell’atto d’amore fisico.  Non esistono coreografie precise e lascia molta libertà di interpretazione ai ballerini: i passi base sono solo otto e vengono evitati schemi ripetitivi, conferendo al tango un carattere fortemente creativo e originale. Ci sono salida basica, camminata, cambio di posto, “ocho”, incrocio, per citarne alcuni, in grado di costruire le figure chiamate Base retroceso, Baldosa, Ocho adelante, Ocho par atras, Parada, Barrida, Molinete, Gancio, Boleo e Sacada. La regola fondamentale è che l’uomo guida e sceglie quali passi eseguire, mentre la donna segue le indicazioni date e insieme effettuano movimenti fluidi e ricchi di pathos, che non risparmiano a volte delle acrobazie spettacolari.
 Il tango presenta due varianti: il tango Milonga e il tango Vals: il milonga è molto simile al tango argentino mentre il Vals si rifà allo stile del valzer classico (importato con tutta probabilità dagli emigranti austriaci). I ballerini si intendono attraverso lo scambio di alcuni segnali (“marcación”): quando la mano destra dell’uomo esercita una pressione forte sulla cinta della donna, questa fa scivolare verso l’esterno la gamba destra. Una pressione leggera indica di avvicinarsi in avanti, se la tira verso di sé lei si allontana. Se è l’avambraccio a cingere la donna, questa deve far scivolare la gamba sinistra.

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