sabato 2 marzo 2013

Sans Souci - desiderio di pace e tranquillità

Dopo cinque faticosi anni di battaglie nella guerra di Slesia, Fedrico il Grande disse: “Lasciatemi vivere e godere la vita”. Questo desiderio di pace e tranquillità lo spinse a costruire un palazzo per le vacanze a Postdam, a sud di Berlino, dove trascorrere il tempo “senza pensieri” – traduzione del motto francese “sans souci” – e dedicarsi ai propri pensieri filosofici e musicali.
 Il risultato furono il palazzo di Sans Souci con il suo parco, un complesso definibile come la sintesi del Rococò tedesco.
Federico II (1712 – 1786) commissionò il progetto di una residenza per la villeggiatura all’architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff. Il lungo edificio semi-circolare centrale fu eretto sul modello delle “case per le vacanze” francesi e costruitto fra le vigne terrazzate di Postdam, fra il 1745 e il 1747. Molte dimore furono edificate in quegli anni, inclusi il Neue Palas e il Belvedere. Federico Guglielmo IV (1795 – 1861) fece ampliare ulteriormente Sans Souci, con l’aggiunta dei giardini panoramici, terme romane, una fagianaia e la Chiesa della Gioia, da cui si può godere di uno splendido panorama sulle fontane nel parco, al di là di sei terrazze con le viti e, nella stessa direzione, sulle ampie scalinate che conducono alla cupola coperta di lastre di rame. Le grandi finestre e le porte, contornate di statue raffiguranti baccanali realizzate da Frederick Christian Glume, insieme con la facciata dorata, danno grazia e fascino ad un edificio centrale, diversamente compatto. La struttura del giardino di fronte riflette le vigne terrazzate e il palazzo appare come il giusto coronamento del panorama.L’ingresso si trova sul lato opposto della costruzione, dove un colonnato corinzio racchiude la corte principale, formando così un quadrante. 
Nel corpo centrale di Sans Souci vi sono solo dodici stanze, ciascuna decorata nel più raffinato stile rococò da von Knobelsdorff.
È facile immaginare gli ospiti di Federico arrivare con le proprie carrozze, attraverso la corte principale, e restare incantati di fronte all’impressionante sala d’ingresso, decorata in uno stile rococò addirittura esuberante, fatto di stucchi dorati, marmi e volte affrescate. Se gli ospiti erano membri delle celebri “tavole rotonde” del re, venivano condotti nell’elegante Sala dei Marmi. In questa stanza elegante, ricca di marmi e di fregi dorati, il re – filosofo illuminista incontrava gli intellettuali di tutto il mondo, incluso il celebre Voltaire.
Quando il monarca non era impegnato in discussioni e dibattiti filosofici, trascorreva il proprio tempo nella meravigliosa Libreria, realizzata in legno di cedro, dove scriveva poesie o componeva musica, oppure si dilettava a suonare il flauto nella Sala della Musica, forse la più bella di tutto Sans Souci. Proprio in questa magnifica sala rococò, dagli smaglianti decori bianco e oro, diede alcuni dei suoi concerti da camera, immortalati da Adolph Menzel nel suo celebre “Concerto per flauto a Sans Souci”. 
Gli ampi specchi creano un’atmosfera magica, ampliando gli spazi e rispecchiando il verde del parco nella stanza. I giardini, in origine, vennero disegnati in stile rococò, da von Knobelsdorff, che progettò ordinati tappeti floreali, specchi d’acqua regolari, sentieri geometrici e scorci prospettici. Nel 1816 l’intero parco fu riadattato in stile inglese e ogni pianta venne messa a dimora o impiantata in modo da creare un effetto naturaliforme. L’autore di questa riconversione fu il celebre paesaggista prussiano Peter Joseph Lenné.

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