giovedì 28 marzo 2013

Non so voi ma io la chiamo guerra economica

Un prelievo forzoso sui conti correnti stile Cipro anche in Italia?
Un remake del mini-prelievo del governo Amato come nel 1992 per abbattere il debito pubblico del nostro Paese?
In Germania c’è chi ci pensa.
E non è un cittadino qualunque, ma il capo-economista della Commerzbank Jörg Kramer.
Una bomba finanziaria buttata lì con non chalance, come solo in tempi di guerra, veniva lanciato un ordigno mortale nel terreno dei nemici.
Kramer, secondo quanto trapela dal paese teutonico,
ha auspicato addirittura un prelievo forzoso del 15%.

Sul quotidiano economico Handelsblatt, ha scritto Kramer: “I patrimoni finanziari degli italiani corrispondono al 173% del PIL, cioè di molto superiori ai patrimoni dei tedeschi che corrispondono al 124%. Sarebbe utile, allora, applicare in Italia una patrimoniale, una tassa del 15% sui patrimoni basterebbe ad abbassare il debito pubblico italiano sotto la soglia critica del 100% del Pil”. Un salasso in una delle democrazie europee più tassate del Vecchio Continente. Un escamotage che, secondo gli esperti, rischierebbe di minare seriamente le basi fiduciarie tra i clienti e gli istituti di credito italiani. Che, dopo le manovre del precedente governo e nonostante l’assetto fortemente debitorio di alcuni istituti di credito (Montepaschi su tutti) e del downgrade di Fitch ad alcune banche italiane. L’agenzia franco americana, che lo scorso 8 marzo aveva declassato il nostro paese da da A- a BBB+ ha declassato il rating a lungo termine Idr di Intesa San Paolo e Unicredit a BBB+ da A-. A conferma di un interesse particolare della finanza su quanto accade nel nostro paese. Ma l’Italia, comunque, non dovrebbe subire contagi da quanto sta accadendo a Cipro.

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