lunedì 25 marzo 2013

L'enigma delle "Pietre dello Sciamano"



Un gruppo di archeologi dello Smithsonian Tropical Research Institute ha portato alla luce 12 insolite pietre risalenti a più di 4 mila anni, nella parte posteriore di in un'antica caverna preistorica nei pressi di Boquete, in Panama. Secondo i ricercatori, la collezione di pietre può essere considerata la prima prova reale dell'esistenza di rituali sciamanici in questa regione del Centro America. Le 12 pietre sono state trovate nel rifugio “Casita de Piedra”, nei pressi dell'istmo di Panama. Le rocce sono state trovate in una configurazione circolare molto ristretta, il che farebbe pensare che fossero custodite in una custodia in pelle che con il tempo si è consumata.
 Grazie alla datazione al carbonio del materiale circostante, i reperti sarebbero da collocare in un periodo che va da i 4 mila ai 4,8 mila anni fa. “Se la nostra interpretazione è corretta, il ritrovamento costituisce la prova più antica della pratica sciamanica nel Centro America”, scrivono gli autori dell'articolo sul sito dell'Università di Exeter. Il riparo roccioso di epoca pre-colombiana fu scoperto nel 1970. Inizialmente, si pensava che il rifugio fosse stato utilizzato dalle popolazioni locali circa 6,5 mila anni fa. Ma, nel 2006, Ruth Dickau, ricercatrice dell'Università di Exeter, scoprì che la caverna era molto più antica.

Infatti, numerosi reperti tra cui i resti di un angolo per cucinare e un altro per la fabbricazione di utensili, ha permesso di collocare l'utilizzo del riparo a oltre 9 mila anni fa.
 Durante gli scavi, fu scoperto anche il nascondiglio delle misteriose “Pietre dello Sciamano”. La collezione, che comprende quarzo traslucido, pirite, rocce magnetiche e gli strumenti a lama,è stata probabilmente utilizzata durante i rituali sciamanici. Alcune rocce contengono grani di magnetite. Inoltre, e questo è l'aspetto più interessante, i materiali che compongono le pietre non provengono dal rifugio, ma da una regione lontana del Panama chiamata Cordillera Central.
 A quanto pare, lo stesso numero e qualità di pietre veniva utilizzata dagli sciamani di tutta la regione, facendo pensare all'utilizzo di un rituale standard condiviso da tutte le tribù.
Lo sciamano che utilizzò queste pietre probabilmente apparteneva ad una cultura indigena che viveva coltivando mais e raccogliendo manioca selvatica. D'altro canto, l'utilizzo delle rocce rimarrà, forse, un enigma: “Non scopriremo mai completamente in che modo le pietre venivano utilizzate”, ha scritto la Dickau. 
Tuttavia, alcune pratiche sciamaniche moderne potrebbero dare alcuni indizi. Ancora oggi, gli sciamani della Costa Rica usano cantare e soffiare fumo di tabacco sulle pietre sacre per entrare in comunicazione con gli spiriti ultraterreni, oppure per diagnosticare malattie.
 Il movimento delle pietre nelle mani dello sciamano vengono interpretate come risposte alle domande del fedele. Inoltre, nei miti e nelle storie indigene, i cristalli sono collegati a esperienze di trasformazione.

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