domenica 10 marzo 2013

L'astronave di Ezechiele


Un classico del mondo della Paleoastronautica, l’ossessione di Erik von Daniken, il ponte di lancio per i misteri biblici in chiave Ufologica. Secondo certi scritti apocrifi (parola di derivazione greca che significa nascosti), non compresi a causa del loro contenuto nell’Antico Testamento, nel 592 A .C. il profeta Ezechiele osservò un’astronave che giungeva sulla Terra, pilotata da misteriosi esseri. Naturalmente, a quel tempo non esistevano termini adatti a descrivere un simile evento, ma possiamo ugualmente interpretarlo, leggendo tra le righe. Così scrive il profeta:

"Accadde il quinto giorno del quarto mese dell’anno trenta, quando io mi trovavo sulle rive del fiume Chebar tra gli esiliati , improvvisamente il cielo si aprì… Vidi un vento tempestoso giungere da settentrione, e in mezzo alla tempesta lampeggiava come metallo lucente una grande nube avvolta da una luce abbagliante e da una fiamma ininterrotta. E frammezzo apparvero quattro figure come fossero quattro esseri viventi; all’apparenza figure umane. E ognuna aveva quattro visi e ognuna aveva quattro ali. Le gambe erano dritte, e le piante del piede come le piante del piede di un vitello e scintillavano come metallo splendente…E tra gli esseri viventi era come se fiammeggiassero carboni ardenti; era come se torce viaggiassero qua e là tra gli esseri viventi, e il fuoco aveva una luce brillante e dal fuoco partivano lampi… In seguito vidi accanto a ognuno dei quattro esseri viventi una ruota al suolo. Le ruote avevano lo splendore del crisolito, tutte e quattro avevano la stessa conformazione e ed erano congegnate come se in ogni ruota ne fosse contenuta un’altra. Esse potevano muoversi nelle quattro direzioni senza girare durante il movimento. E vidi che erano cerchiate e i cerchioni erano pieni di occhi su tutta la circonferenza delle quattro ruote. Se gli esseri viventi si muovevano, si muovevano accanto a loro anche le quattro ruote, e se gli esseri viventi si sollevavano dal suolo anche le ruote si sollevavano… E mentre essi si muovevano udivo le loro ali rumoreggiare allo stesso modo del mare, come fosse la voce dell’Onnipotente e un fracasso simile a quello prodotto da un'accampamento militare. Ed ecco, sopra il solido piatto che stava sopra le loro teste ecco apparire una sorta di zaffiro che reggeva una specie di trono; e sopra quello che appariva un trono apparve una figura d’uomo…"


Benché il testo sia molto chiaro tentiamo di trovare una chiave d’interpretazione. Ezechiele vide e descrisse un’astronave con quattro esseri a bordo? Fu un vero sbarco, oppure il profeta si trovò a fantasticare, nel chiuso della sua casa, su questo avvenimento? In questo caso il profeta può aver descritto in modo bizzarro come doveva essere la figura di Dio. Forse potrebbe essere errato pensare a una semplice allegoria, come il camuffamento di una realtà alternativa, popolata da genti di altri mondi. Potrebbe anche aver descritto allegoricamente un temporale, ma anche la manifestazione degli angeli (che stando ai passi biblici erano molto frequenti) o di Dio.

Tuttavia, il sospetto che abbia descritto qualcosa di reale sussiste. Erik von Daniken, infatti, basandosi sui concetti quali fuoco , ruote, lampi, luci e metallo, arrivò a dire che si trattava di sicuro di un’astronave di altri mondi; egli utilizzò anche ricerche effettuate da parte di militari della NASA, che appunto videro la descrizione paleolitica di un oggetto aerodinamico. Volendo esseri sinceri questi elementi ce lo lasciano credere facilmente, anche perché nel regno di Giuda, composto per lo più di falegnami e agricoltori, la lavorazione di metalli che potessero volare e sprigionare lampi non era sicuramente, almeno stando alle fonti storiche, cosa fattibile. Tuttavia, l'episodio biblico acquisterebbe un nuovo significato se associassimo alla figura di Dio quello dell'essere superiore disceso sulla Terra da altri mondi. L’uomo apparso sul trono potrebbe esser benissimo Dio e i quattro angeli altrettanti astronauti, suoi collaboratori. Se affermassimo ciò vorrebbe dire che il dio biblico era un extraterrestre? Era un essere di un altro mondo che si muoveva a bordo di navette spaziali? Magari era un essere tale e quale a noi, ma di grande potere, che giunse da qualche pianeta lontano sulla Terra per creare la vita. Il suo grande potere fu visto dagli uomini come divino, quindi, da essere extraterrestre diventò un Dio. 
Operò sempre in favore dell’umanità, grazie all’uso di tecniche e tecnologie estranee forse per l’uomo dell’epoca, ma non più all’uomo di oggi. Dire che Dio fosse un extraterrestre proveniente da un altro mondo, con tanto di casco e tuta spaziale, venuto sulla Terra a creare la vita con operazioni di bioingegneria potrebbe risultare poco etico per i Cristiani, ma possibile. Ogni dato in nostro possesso ci porterebbe a optare per questa teoria. La verità è che non sapremo mai cosa vide Ezechiele.
 Se vide o non vide un’astronave con altri esseri e chi fossero questi. Dio e le sue schiere di angeli, esseri di altri mondi o meno. Il problema è dobbiamo fare i conti con un passato lontano, ignoto e misterioso, i cui eventi difficilmente si potrebbero ripetere in tal modo da confermare o abolire le nostre pseudo-teorie.

Pasquale Arciuolo

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