sabato 30 marzo 2013

LA PASQUA

Per la religione cristiana, gli eventi che condussero alla morte di Gesù sono commemorati ogni anno con la festività della Pasqua. Ecco cosa avvenne. Gesù e i dodici discepoli da lui scelti erano venuti a Gerusalemme per celebrare la Pasqua ebraica, una festa che ricordava la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d'Egitto. Gesù sapeva di correre gravi rischi, perché i sacerdoti e i Romani consideravano molto pericolosa la sua influenza e volevano sbarazzarsi di lui. Questa speciale ricorrenza della Pasqua ebraica,perciò sarebbe stata l'ultima cena che Gesù e i dodici discepoli avrebbero consumato insieme.

Sedevano dunque a una lunga tavola su cui erano posati i vassoi con l'agnello pasquale, il pane e il vino. Tutti erano d'umore molto triste. " Sono contento di avere questa opportunità e di stare con voi." disse Gesù. " Perché sarà l'ultima volta che ceneremo insieme, in questa vita." Nessuno parlò. I discepoli non sapevano che cosa dire. Poi Gesù prese del pane, lo benedisse, lo spezzò in dodici parti e ne diede un pezzo a ciascuno dei suoi discepoli. " Mangiate questo pane" disse " in memoria di me". " Poiché questo é il mio corpo". Poi prese un bicchiere di vino e lo passò a turno a ciascuno di loro. " Bevete questo vino" disse " poiché questo é il mio sangue, che io verserò perché siano perdonati i peccati di tutti." Mangiarono senza parlare.

Quando ebbero finito, Gesù ruppe il silenzio con parole che fecero rabbrividire tutti i commensali. " Un'ultima cosa devo dirvi" disse profondamente turbato. " Questa sera uno di voi mi tradirà". I discepoli non credevano alle loro orecchie. Cominciarono a parlare tutti insieme, decisi a negare questa terribile accusa. Eppure Gesù era sicuro. " Ma chi sarà? Signore?" chiese Pietro. " Chi di noi tradirà?" Prima che Gesù avesse il tempo di rispondere, ci fu un certo scompiglio, in fondo alla tavolata. Uno dei dodici, di nome Giuda Iscariota, si era alzato di scatto rovesciando la sedia ed era uscito di corsa. Gesù non ebbe bisogno di parlare; la risposta era evidente. Sarebbe stato Giuda a tradirlo. Più tardi,quella sera, Gesù andò con i discepoli, all'orto di Getsemani. Mentre pregavano, ecco arrivare Giuda con un drappello di guardie del Tempio; qualche giorno prima aveva preso accordi con i sacerdoti per consegnare loro Gesù in cambio di trenta denari. "Quello che bacerò é l'uomo che volete!" bisbigliò Giuda ai soldati. E andò diritto a raggiungere Gesù. " Ti saluto Maestro" disse Giuda e baciò Gesù su una guancia. Immediatamente i soldati afferrarono Gesù e lo portarono via. I discepoli non poterono fare nulla. Scappò via anche Giuda, vergognandosi di quello che aveva fatto. Gesù fu condotto al Tempio, dove i sacerdoti lo stavano aspettando. Ora toccava a loro dimostrare che c'erano buone ragioni per mandare a morte Gesù.

Lo interrogarono per tutta la notte, sperando di coglierlo in fallo. Ma Gesù non disse nulla. Alla fine il sommo sacerdote gli pose una domanda: " Sei tu il figlio di Dio?" gli chiese. " Sì, lo sono" rispose Gesù. " E' una bestemmia!" gridarono gli altri sacerdoti. " Sostiene di essere Dio,mentre non lo é e non può esserlo!" dissero ancora. " Deve morire per questa bestemmia!" convennero tutti. I sacerdoti portarono Gesù davanti a Ponzio Pilato, il governatore romano, perché era necessario il suo consenso per poter condannare a morte Gesù. Pilato si trovò di fronte ad un dilemma; non voleva mettersi in contrasto con i sacerdoti, e al tempo stesso, era convinto che Gesù non meritasse la condanna a morte. Così condusse fuori Gesù e lo mostrò alla folla in attesa. " E' mia abitudine liberare un prigioniero in occasione della vostra Pasqua" disse alla gente. " Chi volete libero? Devo liberare Gesù?" " No!" gridò la folla. "libera Barabba, al posto suo!" I sacerdoti avevano pagato quella gente. " E Gesù invece sia crocifisso!". Pilato non ebbe altra scelta che liberare Barabba e consegnare Gesù ai soldati.

Gesù fu condotto sul Golgota, che vuol dire " il luogo del teschio" e qui venne inchiodato ad una croce, con un ladrone alla sua sinistra e un ladrone alla sua destra. " Perdonali, Padre Mio" pregò Gesù " poiché non sanno quello che fanno." Tutto il giorno Gesù restò appeso alla croce, diventando sempre più debole. Poi, quando cadde la notte, lanciò un ultimo grido. " E' compiuto!" disse, e con queste parole morì. Alcuni seguaci di Gesù pregarono Pilato di concedere il suo corpo per dargli degna sepoltura. Pilato acconsentì perché si sentiva un po' colpevole. I seguaci fecero scendere dalla croce il corpo di Gesù; lo avvolsero in un grande lenzuolo bianco e così fasciato lo portarono in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fecero rotolare una pietra all'ingresso della tomba e tornarono lentamente a casa; quello era il giorno più triste della loro vita. Passati tre giorni, Maria Maddalena ed alcuni discepoli tornarono al sepolcro.

Con loro enorme stupore, videro che la pietra era stata tolta e la tomba era vuota. Il corpo di Gesù era scomparso. I discepoli corsero ad avvisare gli altri, mentre Maria Maddalena rimase presso il sepolcro a piangere. D'un tratto alzò gli occhi e accanto a lei c'era un uomo. " Perché piangi?" le chiese l'uomo con grande dolcezza. " Cosa è successo?" La donna iniziò a parlargli della tomba vuota, ma lui la interruppe. " Non mi riconosci, Maria?" disse. " Sono io, Gesù. Và a dire ai miei amici che sono vivo e non essere più triste." Piena di gioia,Maria corse dai discepoli per raccontare quello che aveva visto. All'inizio non le credettero; era troppo bello per essere vero. Ma ben presto arrivarono delle conferme: altri l'avevano visto. E poi, un giorno venne a trovarli di persona. Dapprima pensarono che fosse un fantasma, ma Gesù mostrò i segni dei chiodi sulle mani e sui piedi, e mangiò il pesce e il miele che gli diedero. Poi disse ai discepoli di raccontare a tutti che era morto e resuscitato per loro, in modo che ciascuno, chiunque fosse, venisse perdonato dei propri peccati e conducesse una vita buona ed onesta.

Alla fine prese congedo dai discepoli, poi, sotto ai loro occhi, fu sollevato in cielo su una nuvola.La festa di Pasqua ripropone ogni anno questo messaggio di libertà e speranza. Anche la natura sembra coglierlo e farlo suo: l'erba ricresce nei prati, spuntano fiori e germogli, nascono cuccioli e pulcini. Tutto è promessa e speranza nel domani.





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