martedì 26 marzo 2013

La mattanza sta per avere inizio...


Dal primo aprile a Siena partirà la caccia in tana. Una pratica antica ma non priva di violenza e dolore, che si affianca al già fin troppo criticato appuntamento con la caccia. Gli animalisti e le associazioni sono scese in campo, per cercare di arginare questa pratica truculenta. Ribattezzata come tecnica per il contenimento e il controllo degli esuberi, in realtà potrebbe trasformarsi in una mattanza.


Il periodo di cattura e caccia in tana coinciderebbe con il momento delicato della riproduzione e delle nascite. Quel tempo importante della vita di una volpe, quando i cuccioli in tana sono piccoli, nudi e ciechi. Una vera crudeltà che non possiede una motivazione reale, neppure quella legata alla pelliccia. Gli animalisti sono convinti che l’apertura alla caccia in tana sia una conseguenza delle abitudini alimentari della volpe, un problema per i cacciatori.
Se durante l’inverno è solita cibarsi di frutta, bacche e carogne, in primavera ed estate è pronta per alimentarsi con insetti, rane, topi ma anche lepri e caprioli. Ovvero l’obiettivo primario dei cacciatori, i quali troverebbero sulla strada un temibile avversario. Cacciare la volpe in tana, con l’ausilio dei cani per giunta, è una scelta riconducibile a questo tipo di competizione innaturale. In particolare vista la scelta violenta della caccia, ovvero sparare agli animali selvatici e protetti , ma non per reali esigenze alimentari.

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