giovedì 14 marzo 2013

Isola di Celebes



Sulawesi, o Celebes come la chiamavano i portoghesi, è la quarta isola per grandezza di tutto l’arcipelago indonesiano dopo il Borneo, Nuova Guinea e Sumatra, ma anche una delle più importanti dal punto di vista etnografico e paesaggistico.
 A sud si trova la terra dei Toraja, popolazione che vive in case assolutamente favolose somiglianti a prue di navi dirette verso chissà dove, mentre a nord ci sono le spiagge che hanno reso celebre Sulawesi anche tra gli amanti del relax marittimo e degli sport subacquei.

Ha una forma estremamente irregolare, non riconducibile a nessuna figura geometrica: a qualcuno ricorda una “k” scritta male, ad altri fa venire in mente un’orchidea sbocciata. Si trova sulla via marittima che collega Giava alle Molucche.
 Nel XVI sec. i portoghesi chiamarono l’isola Ponto de Celebres (Punto degli infami), infatti anche loro dovettero avere a che fare con i pirati locali, che attaccarono molti convogli marittimi lusitani. Il termine “Celebres” è stato deformato in “Celebes”, idioma con il quale è stata indicata l’isola fino all’indipendenza. Si è cominciato ad usare il nome Sulawesi solo dal 1945.
 L’isola presenta due tra le maggiori attrattive turistiche dell’Indonesia: nel sud, la regione dei Toraja (anche nota come Tanatoraja) e nel nord la barriera corallina (una delle più belle di tutta l’Asia) l’arcipelago di Bunaken, nella baia di Manado. L’interno di Sulawesi è in buona parte ancora selvaggio, con comunicazioni piuttosto difficili. 
Oggi l’isola è divisa in quattro province: sud, sud-orientale, centrale e nord. La maggior parte dei turisti si reca nella splendida zona collinare di Tanatoraja (Sulawesi centro-meridionale) e la piccola città di Rantepao ne accoglie molti.

 I Toraja che abitano questa regione coltivano il riso, allevano i maiali e i bufali indiani, ma hanno attirato l’attenzione dei turisti grazie alle loro elaborate cerimonie, ai luoghi di sepoltura e alle case tradizionali. 
 Di tutte le cerimonie toraja, le più importanti sono legate al passaggio nell’aldilà dei defunti. Senza un rito funerario appropriato, lo spirito del morto è destinato a portare disgrazie alla sua famiglia. I funerali possono durare per molti giorni, coinvolgere centinaia di ospiti e prevedere sacrifici di bufali. Feste, danze e canti sono talvolta accompagnati da combattimenti tra galli, sisemba (tipo di lotta in cui si usano solo i piedi) e persino combattimenti tra bufali, durante i quali gli animali, stimolati dall’inserimento di un peperoncino nel didietro, incrociano le corna e si spingono.

Se si è invitati a una cerimonia, bisogna vestirsi in modo decoroso, portare dei doni da distribuire e non sedersi nelle zone destinate agli ospiti o alla famiglia. Si possono fare fotografie, ma con ritegno. Il periodo migliore per visitare Rantepao è tra marzo e maggio, anche se la maggior parte dei funerali si volge nella ’stagione delle feste’ da luglio a settembre.
 Luglio e agosto sono i mesi più affollati e i prezzi degli alberghi aumentano. La prospera città di Manado (Sulawesi settentrionale) è celebre perché è il luogo di accesso alle meravigliose scogliere coralline al largo della vicina Pulau Bunaken. Ci sono molte possibilità di alloggiare in modo confortevole ed economico a Pulau Bunaken con possibilità di fare immersioni ed escursioni nelle isole vicine. Si possono noleggiare canoe o piccole barche a motore per raggiungere i reef più isolati ed incontaminati nei dintorni delle vicine isole di Manado Tua, Pulau Siladen e Pulau Mantehage. Un traghetto giornaliero collega Manado a Pulau Bunaken. Le attrazioni non sono solo al largo, Manado, infatti, ha una affascinante cultura con influenze indonesiane, filippine e della California meridionale. Si possono anche provare le interessanti ricette locali (qualcuno è interessato al topo selvatico fritto?) e ammirare spettacolari vulcani.

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