mercoledì 13 marzo 2013
Il Batavia e il suo equipaggio
La vicenda del Batavia risulta particolarmente interessante grazie anche alla sua storia caratterizzata dall’ammutinamento della ciurma capeggiato dal capo mercante Jeronimus Cornelisz e dal timoniere Ariaen Jacobsz. L’ammutinamento influenzò notevolmente sia la storia precedente che quella successiva al naufragio, caratterizzando inoltre il sito dal punto di vista della ricostruzione storico – archeologica. La scoperta del Batavia, datata 1963, si deve ad alcuni subacquei sportivi che rinvennero i resti del relitto nelle acque antistanti la Beacon Island nel arcipelago denominato Houtman Abrolhos al largo delle coste del Western Australia. Come accennato nel precedente contributo, questa scoperta stimolò una notevole attenzione nell’opinione pubblica che portò all’avvio di un programma strutturato per la protezione dei relitti e per lo sviluppo della ricerca archeologico – subacquea in Australia
Il 29 Ottobre del 1628 salpa dalla città di Texel, in Olanda, il Batavia. Commissionata tempo prima dall'allora Compagnia Olandese delle Indie Orientali, il Batavia si accingeva ad intraprendere una lunga navigazione in direzione di Jakarta per imbarcare spezie, che in quel dato periodo storico, costituivano merce di primaria importanza per le potenze economiche europee.
Sarebbe sicuramente stato un normale viaggio commerciale, e il nome Batavia, probabilmente non sarebbe neanche arrivato a noi, se a bordo della nave non ci fossero stati tre personaggi, che avrebbero cambiato il destino di questa nave. François Pelsaert, era al comando del Batavia, nonché commerciante incaricato di acquistare il carico di spezie per conto della compagnia. Il comandante in seconda, Adriaen Jacobsz, aveva avuto già modo di navigare con Pelsaert, ed i due, non erano mai andati troppo d'accordo, anzi, nel tempo il loro rapporto era quasi mutato in odio. Il terzo personaggio legato al Batavia era un passeggero, Jeronimus Cornelisz, in fuga dall'Olanda a causa di una bancarotta, per la quale stava rischiando l'arresto.
Il capitano in seconda ed il bancarottiere, alle spalle di Pelsaert, concepirono un piano che avrebbe loro permesso di cambiare vita utilizzando l'oro e l'argento custodito nel ventre del Batavia, per l'acquisto delle merci.
Passato il Capo di Buona Speranza, Jacobsz portò il Batavia fuori rotta. Il piano architettato dai due, era quello di violentare una donna facente parte dei passeggeri del Batavia, in modo da far prendere a Pelsaert duri provvedimenti disciplinari nei confronti dell'equipaggio, il quale equipaggio, si sarebbe dovuto poi ammutinare per ripicca nei confronti del comandante, guidato da Jacobsz e Cornelisz. La violenza della donna però, non suscitò da parte di Pelsaert nessun duro provvedimento disciplinare nei confronti dell'equipaggio, mandando in fumo i progetti dei due, che per il momento si dovettero accontentare del fuori rotta della nave.
Il 4 Giugno del 1629, a largo delle coste Australiane il Batavia urtò violentemente la barriera corallina dell'isola di Beacon. Delle 341 persone a bordo del Batavia 40 morirono annegate, ed il resto con l'ausilio delle scialuppe, furono trasportate a terra sulle isolette vicine, comprese donne e bambini.
Quel tratto di costa, dopo alcune esplorazioni via terra e via mare, risultò privo di di acqua potabile e con ristrette difficoltà a procurarsi cibo. Pelsaert, a capo di un piccolo gruppo decise di raggiungere la città di Batavia (oggi Jakarta), utilizzando una delle imbarcazione della nave, a forza di remi.
Ci vollero 33 giorni di viaggio, senza interruzioni, ma alla fine Pelsaert raggiunse la colonia Olandese. Il Governatore, mise subito a disposizione di Pelsaert una nave per il salvataggio dei superstiti, e trascorso un' altro mese, finalmente Pelsaert si ritrovò difronte al relitto del Batavia.
Nel frattempo Cornelisz, consapevole delle conseguenze che lo aspettavano per aver portato il Batavia fuori rotta e convinto di poter fondare un nuovo regno nelle terre in cui si trovava, insieme ad un gruppo di marinai ammutinati a lui fedeli, trucidò 125 persone sopravvissute al naufragio, tra le quali vi erano donne e bambini. All'arrivo di Pelsaert, vi fu una breve battaglia che vide gli ammutinati capitolare subito, con l'arresto di Cornelisz. Pelsaert, a questo punto dovette considerare la prospettiva di tornare in Olanda con una nave piena di ammutinati, e decise che la soluzione migliore fosse processare i prigionieri sul posto.
Il processo fu molto breve e vide la condanna di tutti gli ammutinati. A Cornelisz, vennero tagliate le mani e successivamente impiccato assieme ai suoi compagni. Il Batavia era partito con 341 persone, ma di queste né il Batavia né 273 videro mai Jakarta.
La storia del Batavia, in un certo senso non ha mai avuto una fine. Nell'Aprile del 1840, i resti del Batavia sono stato oggetto di un'illustre avvistamento da parte del comandante Pringle Stokes, dell'H.M.S.Beagle, con a bordo lo scienziato Charles Darwin.
Nel 1970 ha avuto inizio un lavoro di recupero sul relitto del Batavia che ha riportato alla luce numerosi oggetti conservati ora al Maritime Museum di Freemantle.
Nel 1985 i Paesi Bassi, sotto la direzione dello storico navale Willem Vos, hanno dato inizio alla costruzione di una replica della nave, che rispettasse l'originale in tutto e per tutto. Infatti per la ricostruzione durata ben 10 anni, sono state adottate le tecniche e i materiali dell'epoca, tagliando ad esempio il legno di quercia con i rudimentali strumenti utilizzati XVII°secolo, ed intrecciando corde di canapa. Il risultato è senza dubbio straordinario ed oggi la nave fa bella mostra di se a Lelystad, in Olanda, in ricordo di questo straordinario quanto tragico pezzo di storia navale.
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