martedì 12 marzo 2013

Ebe, la dea della giovinezza




(Lo stesso nome Ήβη significa “ giovinezza ”) appartenente al pantheon greco,nata da Zeus ed Era e sorella di Ares ed Ilizia.
 Ebe era la coppiera degli dei prima che il ruolo passasse a Ganimede – non a caso uno dei suoi epiteti era Ganimeda, vale a dire “ colei che allieta ” – ( Iliade IV, 1 ssg. ):

‘Seduti intorno a Zeus, gli dei stavano a convegno / sul pavimento d’oro, e fra loro Ebe veneranda / mesceva come vino il nettare; quelli con le coppe d’oro / brindavano gli uni agli altri, volgendo lo sguardo a Troia’.

 In un altro passo omerico viene descritta come una premurosa sorella che fa il bagno ad Ares reduce dallo scontro con Diomede ( Il. V, 905 ) 
 Venne data in sposa ad Eracle quando l’eroe ascese all’Olimpo e fu accolto tra gli dei,in seguito alla riconciliazione con la sua avversatrice Era; all’eroe la dea generò due figli, Alessiare e Aniceto ( Teogonia 950 – 955 ) 

 A tradizioni tarde risalirebbe la credenza che faceva di Ebe la figlia di Era e la figliastra ( privigna ) di Zeus, e che fosse in grado di restituire la giovinezza, tradizione seguita da Ovidio ( Met. IX, 397 – 401, ove la dea ringiovanisce Iolao, nipote di Ercole ).

 Il culto
 In Grecia sorgevano templi in suo onore a Sicione e Fliunte, ed era venerata per lo più in connessione con Eracle, Apollo Pizio, le Ore, le Cariti e Afrodite. A Roma Ebe venne identificata colla dea Iuventas, ed era ritenuta la personificazione del continuo rifiorire e ringiovanire dello Stato; presso il circo Massimo le era stato eretto un tempio nel 191 a.C.

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