venerdì 8 marzo 2013

Come siamo fatti ....L'occhio




Hai qualcuno nell'occhio La prossima volta che parlate con qualcuno, fissatelo dritto negli occhi.
Poi aguzzate bene la vista e forse riuscirete a scorgere - se la vista non vi inganna - una persona riflessa.
Siete voi in formato mignon.
O meglio in formato "pupilla". Proprio dalla sua caratteristica di restituire immagini di "pupilli" (in latino pupilla significa bambolina) ha preso il nome la pupilla, il cerchiolino al centro dei nostri occhi.
Nella foto al microscopio, la pupilla circondata dall'iride, la membrana pigmentata che conferisce all'occhio il suo colore.


Solo una lente di 9 millimetri è sufficiente per consentire ai nostri occhi di mettere a fuoco il mondo circostante.
È il cristallino - qui al microscopio – una struttura simile a una lente che cambia forma, aumentando o diminuendo la curvatura in base alla vicinanza o meno dell’oggetto da visualizzare.
Un po’ come succede all’obiettivo della macchina fotografica che si allunga o si accorcia (ma non cambia forma), in base alla distanza dall’oggetto da mettere a fuoco.
L’alterazione della capacità di modulazione del cristallino, con l’avanzare dell’età, porta alla presbiometria.
I presbiti vedono bene da lontano ma non da vicino.

Obiettivo naturale
Quello che vedete è il dispositivo di messa a fuoco di una speciale "macchina fotografica": il nostro occhio.
Senza il corpo ciliare, qui visto al microscopio, la nostra vista risulterebbe infatti perennemente sfocata.
Fortunatamente invece, quest’insieme di tessuti di forma circolare, nascosti dietro l’iride, modifica di volta in volta la curvatura del cristallino - la lente interna all'occhio - rendendo possibile la messa a fuoco.
Non solo, tra uno "zoom" e l’altro, il corpo ciliare è impegnato anche nella produzione di umor acqueo, un liquido salato che idrata e dà volume alla cornea.

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