venerdì 29 marzo 2013

Betta Splendens, il pesce combattente



Betta Splendens, conosciuto comunemente come pesce combattente o pesce siamese combattente, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Osphronemidae.

 Il pesce combattente presenta un corpo cilindrico con evidenti pinne a forma di veli. In particolar modo il maschio ha una splendida livrea, con una varietà di colori che vanno dal rosso al blu, con riflessi verdi; inoltre tutto il corpo è attraversato da piccole striature longitudinali; possiede anche delle grandi pinne che vengono usate come armi nei combattimenti e per corteggiare le femmine.

 L’azione dell’uomo ha selezionato gli individui con le pinne più sviluppate e variopinte così si è passati dalla forma un po’ meno vistosa in natura ad individui con eclettiche tonalità di colore, che possiamo osservare negli acquari.
 Le femmine sono in genere più piccole dei maschi (questi raggiungono anche i 6,5 cm), e possiedono livree molto meno appariscenti e colorate e le pinne sono meno sviluppate.
 La netta differenza tra maschi e femmine (nelle dimensioni, nei colori o nel possedere qualche altro evidente carattere distintivo) è definita dimorfismo sessuale.



Il nome di “combattente” deriva dalla ferocia con la quale i maschi si affrontano, sino a che uno dei due lascia il duello o muore. Diversamente le femmine si possono osservare raggruppate una accanto all’altra.
 Originale è il metodo di riprodursi di questi pesci. Il maschio provvede prontamente a fecondare le uova che la femmina depone in prossimità di un “nido galleggiante”. Questo è creato dal compagno grazie a delle bolle d’aria, rivestite di saliva viscosa, che emette dalla bocca. 
In ogni caso le uova vengono raccolte e trasportate nel nido dal maschio, dove queste si schiudono dopo circa 24-30 ore. E’ il maschio ad investire tutte le proprie energie nella cura della prole: veglia gelosamente il nido e nessuno, nemmeno la femmina, se male intenzionata, può avvicinarsi. 
Il momento critico per i giovani pesci è la terza settimana, durante la quale si forma il “labirinto” che permette loro di respirare anche l’ossigeno contenuto nell’aria, e quindi di sopravvivere anche con poca acqua a disposizione.
 E’ sicuramente una specie molto prolifica, anche se la mortalità tra i giovani è molto elevata. Sono carnivori e si nutrono di gamberetti, insetti, mosche.
 In natura questo variopinto pesce lo possiamo ammirare nelle calme acque della Thailandia.



I maschi dei pesci combattenti sono così aggressivi che attaccano perfino la propria immagine riflessa in uno specchio.
 In Thailandia essi vengono allevati per appositi combattimenti, sull’esito dei quali il pubblico può scommettere. La competizione comincia mettendo due pesci dalle caratteristiche simili in contenitori di vetro adiacenti. Quando essi cominciano ad attaccarsi, vengono tolti dai contenitori separati e messi in un’unica vasca più grande. Non appena gli animali si sono ripresi dal trauma del trasferimento, si dispongono fianco a fianco e cominciano a eseguire rapidi movimenti d’attacco. A causa delle piccole dimensioni dei denti, i morsi si concentrano sulle pinne.
 A volte i combattimenti vengono interrotti, approfittando del momento in cui i pesci salgono in superficie per rifornirsi d’ossigeno. Sebbene i danni che gli animali subiscono durante i combattimenti siano spesso estesi, essi guariscono nell’arco di qualche settimana.

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