martedì 26 marzo 2013
Alimentazione ayurvedica
L’Ayurveda è una scienza medica sacra indiana.
Le origini storiche dell’ayurveda si perdono indietro nei secoli.
Si tende a datare infatti le origini storiche dell’ayurveda a ritroso fino a 6000 anni fa
Secondo l’Ayurveda il corpo fisico è pervaso da tre dosha (energie vitali) in proporzioni diverse.
Questi determinano tramite il loro stato di equilibrio o squilibrio rispetto alla costituzione individuale, lo stato di benessere o malattia dell’individuo.
Ogni dosha è composto da due elementi.
Che determinano le qualità che li caratterizzano.
I tre dosha sono:
Vata (forza di eliminazione) composto da spazio e aria, è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione sanguigna..).
Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidezza e fluidità.
La sua sede principale è il colon.
Pitta (forza di combustione) composto da fuoco e acqua, è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo) che mentale (elaborazione delle emozioni).
Le sue qualità sono: caldo, untuoso, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità.
La sua sede principale è l’intestino tenue.
Kapha (forza di assimilazione) composto da acqua e terra, è il dosha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uniforme.
Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesantezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levigatezza e densità.
I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni che ne possono derivare. Secondo l’ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha; per guarire bisogna trovare i rimedi atti a ristabilire l’equilibrio perso.
ALIMENTAZIONE AYURVEDICA
L’ayurveda non prescrive diete, ma consiglia di mangiare con un occhio alla costituzione dosha e con una particolare attenzione ai sapori.
Secondo l’Ayurveda ogni sapore ha un suo effetto sull’organismo.
SAPORE DOLCE: stimola il pancreas, è calmante del carattere e dell’appetito (frutta, lattosio, zucchero di canna, miele, cereali, patate, gli oli e i grassi).
SAPORE ACIDO: stimola le ghiandole gastriche, stimola la secrezione salivare e favorisce il senso di soddisfazione (agrumi, frutti di bosco, fragole, prugne, pomodori, spinaci, vino, yogurt).
SAPORE PICCANTE: stimola il metabolismo, riscalda e purifica (aglio, peperoncino, pepe, cipolle, rafano, ravanelli, prezzemolo, menta, zenzero)
SAPORE SALATO: stimola l’appetito (frutti di mare).
SAPORE AMARO: purifica e depura, stimola il fegato e la cistifellea (melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura).
SAPORE ASTRINGENTE: sedativo delle mucose, prosciugante e astringente (legumi, finocchi, carciofi, mele, pere, mirtilli, salvia, rosmarino, curcuma)
DIMAGRIRE CON L’AYURVEDA
Per dimagrire, secondo la teoria ayurvedica, occorre limitare drasticamente i cibi di sapore dolce e salato, che aumentano kapha, e privilegiare i sapori piccanti, amari e astringenti.
Questi infatti sono in grado di ridurre l’energia di tipo kapha che favorisce gli accumuli di grasso e la cellulite edematosa, con presenza di gonfiori dovuti al ristagno di liquidi nei tessuti.
Gli alimenti piccanti sono molto utili per dimagrire: fanno bruciare di più e accelerano l’eliminazione delle sostanze residue.
Chi è soprappeso, infatti, ha in genere un metabolismo lento.
In sanscrito, l’antica lingua indiana, il metabolismo è chiamato agni, cioè il fuoco.
Agni ha sede nello stomaco e coincide con la capacità digestiva: se questa è buona il cibo si trasforma velocemente e nel corpo restano meno tossine.
Le spezie e le bevande calde mantengono acceso agni.
Per questo l’ayurveda suggerisce di condire sempre i cibi con spezie, radici e semi e accompagnare i pasti con bevande tiepide, perché quelle fredde rallentano la digestione e aumentano kapha favorendo il soprappeso. Peperoncino, noce moscata e pepe nero, per esempio, sono spezie piccanti che stimolano il metabolismo e favoriscono l’eliminazione di tossine.
Salvia e rosmarino eliminano i liquidi in eccesso.
Tutte le spezie combattono la formazione di gas intestinali. .
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