venerdì 22 febbraio 2013

La mattanza delle balene

Nel dicembre 2012, la corte americana del nono distretto ha concesso un’ingiunzione temporanea per le baleniere giapponesi e ha ordinato alla Sea Shepherd Conservation Society USA di star lontana 500 metri dalle navi baleniere.
La Sea Shepherd USA ha subito ottemperato all’ingiunzione.
Non ha mai infranto una legge americana a partire dal giorno della sua nascita, nell’agosto del 1977.
In conformità a quanto ordinato, la Sea Shepherd USA ha bloccato il fondo Operazione Zero Tolleranza e ha ritirato ogni forma di sostegno, lasciando la campagna nelle mani della Sea Shepherd Australia, sotto il controllo di Bob Brown, ex sen. federale australiano e leader dei Verdi.

 Bob Brown aveva già condotto una campagna per la Sea Shepherd con la Steve Irwin per la protezione delle balene in Australia Occidentale, e le campagne nell’Oceano del Sud sono state condotte al di fuori dell’Australia dal 2005.
Questa stagione, con quattro navi, la campagna è più forte, ma sta affrontando sfide più complesse.
L’ingiunzione imposta alla Sea Shepherd USA ha indebolito le finanze della campagna, ma ha causato qualcosa di ancora più pericoloso agli equipaggi delle quattro navi.
Ha incoraggiato le baleniere giapponesi.
Sono bracconieri, non diversi dai cacciatori di elefanti e rinoceronti in Africa, ad eccezione del fatto che i bracconieri africani sono generalmente neri e poveri e vengono perseguiti per i loro crimini.
I bracconieri di balene invece sono incoraggiati dal proprio governo a perpetrare i loro crimini. È una strana battaglia quaggiù, nei mari del sud. Entro due giorni ci aspettiamo che le navi arpionatrici, insieme alla nave Shonan Maru #2 armata dal governo e alla petroliera coreana Sun Laurel, recuperino il ritardo con la Nisshin Maru.
Questo opporrà una flotta di 6 baleniere contro 3 navi della Sea Shepherd.
Gli equipaggi della Sea Shepherd si sono impegnati a bloccare le operazioni di caccia illegale, e sembra che i cacciatori abbiano ricevuto l’ordine di uccidere il numero più alto di balene possibile.
È una prova di forza maggiore, la sfida per i volontari della Sea Shepherd è di salvare più balene possibili, facendo in modo che non ci siano feriti tra i bracconieri sempre però più ostili e aggressivi.
Il tutto è reso più pericoloso dall’isolamento e dalle precarie condizioni meteorologiche e del mare.
L’agenzia della pesca giapponese ha rilanciato il permesso di uccidere 935 balene minke che sono specie protetta, 50 balenottere in via di estinzione, e 50 megattere sempre in via di estinzione.
E se ritorneranno l’anno prossimo, anche l’equipaggio della Sea Shepherd lo farà, e l’anno seguente lo stesso, se necessario.
Qual è il fine di dichiarare e stabilire una riserva per le balene se viene permessa la loro uccisione?

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