giovedì 14 febbraio 2013
La bellezza nell'antichità
In una necropoli vicino Chiusi, è stato ritrovato, miracolosamente intatto, un unguento etrusco. L'unguento si trovava nella sepoltura di una donna e risale alla seconda metà del II secolo a.C.
La grande piastrella di terracotta che sigillava la tomba ha permesso agli studiosi di affermare che la donna era di nobili origini. E' stato ritrovato anche il suo nome, inciso in rosso porpora: Thana Presnti Plecunia Umranalisa, che ha confermato l'appartenenza della defunta ad una delle famiglie aristocratiche più importanti della Chiusi etrusca.
Le ceneri della donna riposano in una piccola urna in travertino decorata con il volto di quella che dovrebbe essere la dea Cel Ati. Poco lontano gli archeologi hanno rinvenuto il beauty case decorato con ossa, avorio, stagno e bronzo, dove erano stati riposti gli oggetti personali di Thana: una coppia di anelli di bronzo, un paio di pinzette, due pettini ed un recipiente per unguenti di alabastro.
All'analisi il preparato è risultato composto da olio di moringa (usato sia da Greci che Egizi), resina di pino e resina di lentisco. Visto che gli alberi di moringa si trovano solo in Sudan ed in Egitto, gli archeologi hanno concluso, anche tenendo conto che l'unguentarium in alabastro era di chiare origini egizie, che la preziosa crema profumata sia stata importata proprio dal paese del Nilo.
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