domenica 3 febbraio 2013

Il collasso di una stella -due soli


Secondo una notizia diffusa da un noto fisico, la Terra, in un tempo imprecisato, verrà riscaldata da due soli grazie all’esplosione della supernova Betelgeuse.
Questa previsione, non si sa di preciso quando avverrà, ma si sa solo che avverrà.
A darne notizia è il fisico Brad Carter dell’Università del Queensland, in Australia, notizia riportata anche dal Telegraph, il quotidiano inglese che annuncia: "potrebbe succedere a breve…".
Nella costellazione di Orione, in alto a sinistra, si trova una stella rossastra chiamata Betelgeuse, una supergigante rossa di classe spettrale M1-2 Iab, quindi attualmente in una fase piuttosto avanzata della sua evoluzione. Si tratta della decima stella più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo, anzi di una delle stelle tra le più luminose in assoluto: la sua superficie, infatti, è pari a 15-20 volte quella del Sole.
Considerando queste eccezionali qualità, il destino di Betelgeuse è quello di esplodere in supernova, che corrisponde allo stadio finale delle stelle più grandi.
Piero Benvenuti, professore di astrofisica all’Università di Padova e presidente dell’Inaf, ha spiegato: "Che esploda come supernova è sicuro, ma sapere quando accadrà è una sciocchezza!"
Quando si esaurisce la sorgente, il combustibile nucleare che si trova all’interno della stella, questa collassa e i materiali che la compongono vengono proiettati verso l’esterno creando una sfera di fuoco che si allarga a una velocità di 5, 10 mila chilometri al secondo.
L’evento dalla Terra sarebbe visibile anche di giorno.
Ma sarebbe davvero difficile definirlo come "secondo sole". Questo dipende dalla distanza che separa Betelgeuse dalla Terra: circa 640 anni luce.
Ciò significa che, se la luce del Sole arriva sul nostro pianeta in soli otto minuti, quella di Betelgeuse impiegherà invece 640 anni.
Ma nonostante sia eccessivo definire questo evento come la nascita di un secondo sole, anche perché dovrebbe durare appena due settimane, Benvenuti ha aggiunto:
"Dal punto di vista scientifico è una grande opportunità di studio. È raro vedere un’esplosione galattica".
Questo evento, nel corso della storia, sarebbe accaduto già altre volte: nel 1054 furono i cinesi a veder brillare una grossa stella nel cielo:
"Era nella nostra galassia, nella costellazione del Granchio.
Nel 1572 il danese Tycho Brahe ne osservò una e nel 1604 Giovanni Keplero e Galileo Galilei ne videro un’altra a occhio nudo" ha spiegato il professore. Dunque non accadrà nulla di catastrofico alla Terra tranne la visione di 2 soli in alcune parti del nostro pianeta e un lieve aumento della temperatura per un breve periodo.

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