mercoledì 6 febbraio 2013

Ci rimane solo ............

Viviamo su una penisola in mezzo al mare
Abitiamo potenzialmente su una polveriera
Il nostro territorio è altamente sismico
Il tutto sistematicamente IGNORATO DA CHI CI GOVERNA
Il Marsili è un vulcano sottomarino localizzato nel Tirreno meridionale e appartenente all'arco insulare Eoliano.
Si trova a circa 140 km a nord della Sicilia ed a circa 150 km ad ovest della Calabria ed è il più esteso vulcano d'Europa.
Scoperto negli anni venti del XX secolo e battezzato in onore dello scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili,
Dimensioni 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza (pari a 2100 chilometri quadrati di superficie Assieme al Magnaghi, al Vavilov e al Palinuro, il Marsili è inserito fra i vulcani sottomarini pericolosi del Mar Tirreno
Il monte si eleva per circa 3000 metri dal fondo marino, raggiungendo con la sommità la quota di circa 450 metri al di sotto della superficie del mar Tirreno. È stato indicato come potenzialmente pericoloso, perché potrebbe innescare un maremoto che interesserebbe le coste tirreniche meridionali. Il sismologo Enzo Boschi, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha dichiarato:
« La nostra ultima ricerca mostra che il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento. » Il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un'onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi, ma non si possono fare previsioni.
Il rischio è reale e di difficile valutazione.
Quello che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità « La caduta rapida di una notevole massa di materiale — spiega Boschi — scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri. »
SENZA CONTARE CHE:
Nella vicina base Usa di Sigonella sono state accumulati ordigni atomici, in violazione del Trattato internazionale di non proliferazione nucleare.
Che succederà?
Non solo:
Trivellazioni nel mar di Sicilia.  Mentre Greenpeace solcava i mari siciliani con il suo “No Trivelle Tour” per dire no alle trivellazioni petrolifere offshore nel Canale di Sicilia, Il Governo Monti preveda lo sviluppo delle attività petrolifere nell’”offshore ibleo”.
il ministro Corrado Passera ha inserito in un documento strategico ufficiale del Governo italiano un progetto specifico (perché di questo si tratta: il Governo che benedice la piattaforma Vega B ancor prima di concederle la Valutazione Ambientale)
Vulcani in Italia

Nessun commento:

Posta un commento