giovedì 17 gennaio 2013

Le civiltà che ci hanno preceduto erano più tecnologiche della nostra?

Queste sono costruzioni realizzate mediante l'uso di giganteschi blocchi irregolari estratti da cave a volte distanti dal sito centinaia o migliaia di chilometri.
Macigni ricavati dalle pietre più dure e più pesanti al mondo, trasportati non si sa come attraverso vie impossibili per essere poi incastrati perfettamente tra loro senza l'uso di malta.
Il risultato lo possiamo ammirare ancora oggi tra i resti archeologici di queste meravigliose mura a "secco", dove le pietre risultano praticamente saldate tra loro con una tecnica ancora sconosciuta.
I massi ciclopici così incastonati sono riusciti a resistere a tutti i danni prodotti dal tempo.
Questo, assieme alla precisione, portò gli edifici ad avere un'impareggiabile resistenza sismica grazie all'alta staticità ed alla continuità dinamica, l'assenza di frequenze risonanti e di punti di effetto intaglio.
Nel corso di un terremoto di magnitudo bassa o media, gli edifici erano stabili, e durante uno forte i blocchi di pietre "ballavano" attorno alla loro normale posizione atterrando esattamente nello stesso ordine dopo il terremoto. 
Possiedono quindi caratteristiche di solidità e di resistenza notevolmente superiori a qualsiasi altra tecnica di costruzione moderna.
Le pietre angolari di queste antiche costruzioni presentano poi delle caratteristiche davvero uniche, in quanto furono levigate e curvate fino a formare un angolo perfetto su un unico enorme blocco incassato magistralmente nel resto della costruzione.
Teniamo presente che, se volessimo riprodurre mura del genere in epoca moderna, dovremmo ricorrere a tutte le ultime tecnologie con un dispendio enorme di capitali.
Queste mura hanno presumibilmente circa 3.000 anni.
Ciò che più sbalordisce è che tali opere non sono solo eccezionalmente antiche, ma sono per giunta attribuite a popoli che non conoscevano neppure la ruota e avevano attrezzi rudimentali.
Non da sottovalutare che tra una pietra e l'altra non è possibile infilare nemmeno una carta velina.

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