venerdì 25 gennaio 2013

Il cavallo selvaggio e il cavallo domestico



Un cavallo selvaggio incontrò un cavallo domestico e cominciò a rimproverano per la sua condizione di schiavitù. La bestia domata replicò sostenendo di essere libera come il vento.
"E allora", disse l'altro, "spiegami un po' a cosa serve quell'arnese che hai in bocca".
"E' ferro", fu la risposta, "uno dei tonificanti più efficaci".
"Sì, ma cosa vogliono dire quelle redini che ci sono attaccate?".
"Servono a impedire che mi caschi dalla bocca quando sono troppo pigro per tenerlo stretto".
"E che mi dici della sella?".
"Mi risparmia molta fatica: quando sono stanco ci monto sopra e vado a cavallo".

Non c'è nessuno peggiore dello schiavo che bacia le proprie catene e dell'uomo che scusa le cattive abitudini che lo tengono prigioniero. Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.

Afferma Isaiah Berlin:
«L'essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c'è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l'illusione di averla»

Nessun commento:

Posta un commento