martedì 8 gennaio 2013

I vichinghi in America

Scavando tra le rovine di un antico palazzo a Baffin Island, molto al di sopra del Circolo Polare Artico, un gruppo di archeologi guidato dalla professoressa Patricia Sutherland, della Memorial University di Newfoundland e ricercatore presso l'Università di Aberdeen, in Scozia, ha trovato alcuni strumenti molto affilati, che recano tracce di leghe di rame, quali il bronzo, e che suggeriscono l'ipotesi che siano stati forgiati da fabbri vichinghi. 
Gli archeologi sanno da tempo che i Vichinghi salparono alla volta del Nuovo Mondo intorno all'anno 1000.
 Una saga popolare islandese narra le gesta di un capo vichingo di nome Leif Eriksson, che navigò dalla Groenlandia verso ovest in cerca di fortuna. Eriksson si fermò a lungo sull'isola di Baffin, percorrendo la costa chiamata Helluland, un'antica parola norrena che vuol dire "terra dalle lastre di pietra". Poi riprese il mare dirigendosi verso sud, alla volta di un luogo che, una volta raggiunto, chiamò Vinland. Nel 1960 due ricercatori norvegesi, Helge Ingstad e Anne Stine INgstad, scoprirono e scavarono un campo vichingo posto a l'Anse aux Meadows, sulla punta settentrionale di Terranova, il primo avamposto vichingo in America ufficialmente riconosciuto. Il campo risale ad un periodo compreso tra il 989 e il 1020 ed era composto di sale per le riunioni e capanne adibite alla tessitura, alla lavorazione del ferro ed alla riparazione delle imbarcazioni.


Il team del professor Sutherland è sulle tracce dei Vichinghi in America dal 2001. In questi anni hanno scoperto molti elementi che provano la presenza di queste genti nordiche nel Nuovo Mondo. I Vichinghi sarebbero salpati per le Americhe alla ricerca di risorse preziose. Se tutte le scoperte e le ipotesi formulate dal professor Sutherland saranno convalidate dalla ricerca scientifica, si tratterà sicuramente di una scoperta che potrebbe aprire nuove strade nella conoscenza della colonizzazione del Nuovo Mondo.

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