venerdì 11 gennaio 2013

Credono di essere eleganti e invidiabili .....Non sanno che a molti procurano solo ribrezzo

Scusi signora, la sua pelliccia gronda sangue!
Per fare una pelliccia ci vogliono molti più animali di quanti possiate immaginare.
Per una pelliccia di un metro occorrono a seconda del tipo: 16 coyote, 18 linci, 60 visoni, 45 opossum, 20 lontre, 42 volpi, 40 procioni, 50 zibellini, 8 foche, 50 topi muschiati o 15 castori.
Ma lista non finisce qui, si potrebbe continuare.
Milioni di animali che ogni anno ed in ogni parte del mondo vengono allevati ed uccisi per diventare capi d’abbigliamento.
Pellicce intere ma non solo, anche colli, polsini e vari inserti qua e là cuciti. Una sofferenza inaudita evitabile.
Negli allevamenti 
Gabbie troppo piccole, freddo, condizioni igienico sanitarie inesistenti, stress da detenzione, paura, violenza, sofferenza: sono questi i principali elementi che caratterizzano la vita di milioni di animali, come volpi, ermellini, visoni, cincillà, conigli e tanti altri animali, allevati e fatti riprodurre con il solo scopo di ricavarne pellicce. Vittime sacrificali che hanno la sola colpa di avere un pelo folto, lucente e purtroppo ricercato dall’industria della moda.
Perché sono proprio gli stilisti il principale motore di questo continuo e assurdo massacro.
E l’uccisione, alla fine di una vita di sofferenze, avviene tramite metodi il cui unico scopo e’ quello di non rovinare la “preziosa” pelliccia: elettrocuzione anale, colpo contundente al muso, rottura delle ossa cervicali o tramite il gas, questi sono solo alcuni dei metodi più comuni negli allevamenti europei.

In natura 
Ogni anno vengono uccisi milioni di animali selvaggi, solo per il valore della loro pelle.
La maggior parte, quasi 30 milioni, viene uccisa con le tagliole.
Un terzo di essi va perduto perché a forza di morsi si staccano la zampa, il piede o le dita.
Insieme a questi animali vengono intrappolati anche animali domestici, come cani e gatti, capitati inconsapevolmente nella trappola.
Nello stomaco delle volpi artiche catturate spesso vengono trovate parti del loro stesso corpo: frammenti di denti rotti nella lotta con la tagliola e talvolta parti di piedi maciullati, pezzi di pelliccia, brandelli di pelle, schegge di ossa.
Gli animali da pelliccia presi in trappola sono circa 12 milioni.
Ma questa è solo una parte della tragedia.
Per ogni due di loro ne rimangono intrappolati altri tre inutili ai fini della pelliccia, senza valore commerciale.
Tutte le specie animali vengono catturate, quelli che hanno un valore e quelli che non valgono niente, i predatori e gli animali domestici, quelli ancora immaturi e le femmine gravide: la trappola non fa distinzioni.
Inserti in pelliccia
Anche colli, polsini o altri inserti di pelliccia provengono da animali barbaramente uccisi per il loro pelo.
Le giacche col cappuccio in pelliccia, che tanto vanno di moda in questi anni, con ogni probabilità sono state prodotte con il sangue di innocenti uccisi.
Quei polsini che adornano troppo spesso i capi d’abbigliamento erano certamente di un animale.
Le etichette che descrivono la derivazione dei capi d’abbigliamento spesso non sono veritiere, nel dubbio non comperare un prodotto se non puoi essere certo che non sia stato fabbricato ammazzando animali. Loro non sono decorazioni per giubbotti, borse o scarpe, ma sono esseri senzienti non umani e come tali hanno diritto alla vita.
Non essere complice di questo sterminio, vestiti senza crudeltà.

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