venerdì 28 dicembre 2012
Ascorbato di Potassio - La Nostra Arma Contro le Malattie Degenerative e non solo
L'ascorbato di potassio è un sale derivato dall'acido ascorbico (vitamina C) e si ottiene per soluzione estemporanea a freddo in acqua dei due composti (acido ascorbico e bicarbonato di potassio), i quali devono essere in forma cristallizzata purissima (livello di purezza non inferiore al 97%). Inoltre è un fortissimo antiossidante.
L'acido ascorbico, che deve essere giornalmente assunto dal nostro organismo con la dieta alimentare, è un importante antiossidante ed è indispensabile per la sintesi biologicamente attiva del collagene e dei tessuti connettivi. Inoltre aumenta l'assorbimento del ferro, contribuisce all'accrescimento delle ossa, migliora la resistenza alle infezioni e potenzia il sistema immunitario. La sua carenza provoca lo scorbuto. Il potassio è un regolatore importantissimo per il metabolismo cellulare. È un cofattore, cioè un elemento che permette il corretto funzionamento di enzimi e proteine intracellulari.
L'acido ascorbico, che deve essere giornalmente assunto dal nostro organismo con la dieta alimentare, è un importante antiossidante ed è indispensabile per la sintesi biologicamente attiva del collagene e dei tessuti connettivi. Inoltre aumenta l'assorbimento del ferro, contribuisce all'accrescimento delle ossa, migliora la resistenza alle infezioni e potenzia il sistema immunitario. La sua carenza provoca lo scorbuto. Il potassio è un regolatore importantissimo per il metabolismo cellulare. È un cofattore, cioè un elemento che permette il corretto funzionamento di enzimi e proteine intracellulari.
Perché si utilizza l'ascorbato di potassio?
Perché questo sale evidenzia una straordinaria azione contro le patologie degenerative e la sua assunzione regolare, anche a livello preventivo, permette un potenziamento delle difese immunitarie.
La liquirizia
Come si produce la liquirizia?
Le radici della pianta di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) sono lavate e fatte essiccare e, una volta rimosse le fibre, vengono macinate, pressate e messe a contatto con acqua bollente per estrarne il succo.
Questo viene chiarificato e concentrato tramite bollitura per ottenere una pasta nera, densa e profumata, che è fatta passare attraverso macchine che le danno la forma desiderata.
Nei dolciumi a base di liquirizia possono essere aggiunti aromi e altri additivi, ma è vietato l’uso di coloranti.
La migliore? In Calabria!
La pianta della liquirizia cresce nell’Asia sudoccidentale e nell’Europa mediterranea, ma la migliore al mondo si trova in Calabria, lungo la costa ionica.
Qui infatti il clima esalta il contenuto in glicirrizina, la sostanza che dà il sapore. Nota fin dall’antichità per il sapore dolce e le proprietà medicamentose, la liquirizia era usata 5.000 anni fa in Cina contro la tosse e le malattie del fegato.
LIQUORE ALLA LIQUIRIZIA
Ed ecco un liquore per digerire a fine pasto
INGREDIENTI
500g d'alcool 100g di liquirizia pura 600g di zucchero 750g di acqua
PROCEDIMENTO
Riducete in polvere la liquirizia.Preparate lo sciroppo: fate bollire l'acqua e aggiungere lo zucchero, fate bollire per qualche minuto fino a che lo zucchero sara sciolto.
Aggiungete allo sciroppo la liquirizia, mescolare e lasciare raffreddare
Quando lo sciroppo è freddo aggiungere l'alcool e mescolare bene.
Imbottigliate, tappate e mettere in frezeer se si vuole servire il liquore freddo.
Se lo lasciate imbottigliato per circa due settimane diventa ottimo
Le radici della pianta di liquirizia (Glycyrrhiza glabra) sono lavate e fatte essiccare e, una volta rimosse le fibre, vengono macinate, pressate e messe a contatto con acqua bollente per estrarne il succo.
Questo viene chiarificato e concentrato tramite bollitura per ottenere una pasta nera, densa e profumata, che è fatta passare attraverso macchine che le danno la forma desiderata.
Nei dolciumi a base di liquirizia possono essere aggiunti aromi e altri additivi, ma è vietato l’uso di coloranti.
La migliore? In Calabria!
La pianta della liquirizia cresce nell’Asia sudoccidentale e nell’Europa mediterranea, ma la migliore al mondo si trova in Calabria, lungo la costa ionica.
Qui infatti il clima esalta il contenuto in glicirrizina, la sostanza che dà il sapore. Nota fin dall’antichità per il sapore dolce e le proprietà medicamentose, la liquirizia era usata 5.000 anni fa in Cina contro la tosse e le malattie del fegato.
LIQUORE ALLA LIQUIRIZIA
Ed ecco un liquore per digerire a fine pasto
INGREDIENTI
500g d'alcool 100g di liquirizia pura 600g di zucchero 750g di acqua
PROCEDIMENTO
Riducete in polvere la liquirizia.Preparate lo sciroppo: fate bollire l'acqua e aggiungere lo zucchero, fate bollire per qualche minuto fino a che lo zucchero sara sciolto.
Aggiungete allo sciroppo la liquirizia, mescolare e lasciare raffreddare
Quando lo sciroppo è freddo aggiungere l'alcool e mescolare bene.
Imbottigliate, tappate e mettere in frezeer se si vuole servire il liquore freddo.
Se lo lasciate imbottigliato per circa due settimane diventa ottimo
Avicenna
Avicenna (Ibn Sinā)nato 980, morto 1037
Insieme ai due grandi medici dell’antichità Ippocrate di Coo (460 a.C. – 377 a.C.) e Galeno di Pergamo (129-216), Avicenna trova menzione da parte del sommo poeta Dante Alighieri nel IV canto dell’Inferno, a significare lo straordinario rilievo che, nella storia della scienza medica, ma non solo, ebbero il profilo e l’opera di questo eccezionale studioso di origine persiano, versato in una molteplicità di discipline scientifiche, cui egli arrecò il proprio, imprescindibile contributo.
Il Liber canonis medicinae (il termine canon, impiegato nel titolo, permette di comprendere come tale scritto abbia costituito per secoli un’autorevole fonte normativa per lo status della scienza medica) è, per eccellenza, l’opera avicenniana in cui l’autore profuse il proprio patrimonio di conoscenze sperimentali, descrivendo criteri diagnostici e fissando inedite correlazioni di causa-effetto per l’individuazione delle patologie del corpo così come della sfera neurologico-psichiatrica (il lettore interessato può reperirehttp://ddc.aub.edu.lb/projects/saab/avicenna/index.html una preziosa scansione, nelle lingue araba e inglese, del testo del Kitab al-Qanun fi al-Tibb).
Ma anche il Libro della guarigione (o Kitāb al-Shifā) rappresenta un’opera unica e fondamentale nel suo genere: in questo monumentale trattato enciclopedico, l’autore riversò il patrimonio delle proprie scoperte e acquisizioni in un vastissimo raggio di ambiti scientifici, dalla chimica all’astronomia, dalla fisica alla logica, dalla musica alla matematica.
Come si può notare, non c’è un solo campo dello scibile umano nel quale Avicenna non impresse la propria orma, meritando così l’altissima considerazione di cui egli godette sin dagli anni della sua vita, in cui si dedicò con profitto all’esercizio dell’arte medica.
Anche le questioni filosofiche non potevano non attrarre e inquietare un fertile ingegno come il suo: si pensi, ad esempio, allo sforzo avicenniano di accostamento e integrazione del pensiero neoplatonico e aristotelico nella tradizione filosofico-teologica propria dell’Islam, come si può ravvisare nel Libro dei concetti e degli avvertimenti (o Kitāb al-Ishārat wa I-tanbīhāt) o al suo contributo in campo metafisico intorno al primato causale di Dio o alla distinzione dell’Intelletto Agente rispetto alle facoltà dell’umana intellezione.
Non trascurabili furono gli apporti in materia di logica e ontologia, che non mancarono di ripercuotersi e suscitare la riflessione degli intellettuali di epoca posteriore.
Fonte: Antika
Fonte: Antika
Il treno "proiettile"
E’ stato inaugurato in Cina il treno “proiettile”, ovvero una linea ad alta velocità che collega Pechino a Canton (o Guangzhou).
La nuova linea veloce copre la distanza di 2.298 chilometri in sole otto ore, compiendo trentacinque fermate.
In precedenza il treno impiegava circa venti ore per percorrere il tragitto.
L’inaugurazione è avvenuta alle nove del 26 dicembre con la partenza del primo convoglio. Un’ora dopo è partito un altro treno in direzione opposta. La velocità del mezzo sarà di circa trecento chilometri orari.
Per l’occasione la televisione cinese ha trasmesso in diretta l’evento, filmando anche l’interno di questi treni hi-tech.
E’ stata scelta questa data, il 26 dicembre, perché coincide con la nascita del presidente Mao Zedong, il fondatore della Repubblica Popolare.
Questi nuovi treni cercheranno di entrare in concorrenza con la linea aerea, unico mezzo finora che riusciva a coprire la distanza in tempi ragionevoli.
Il treno della China Railway High-Speed (CRH) sembra essere pieno di comodità, silenzioso e, appunto iperveloce.
Questo sarà il primo di un progetto di rete ferroviaria ad alta velocità, basato sulle lunghe distanze. Entro il 2020 sono infatti in programma altre linee, forse otto in tutto, con l’obiettivo di creare una griglia ferroviaria con quattro linee che collegheranno Est e Ovest e altre quattro, ad incrocio, sulla perpendicolare Nord-Sud.
Soddisfatto il ministro dei trasporti Zhou Li che ha definito la linea ad alta velocità la “più avanzata tecnologicamente”.
La nuova linea veloce copre la distanza di 2.298 chilometri in sole otto ore, compiendo trentacinque fermate.
In precedenza il treno impiegava circa venti ore per percorrere il tragitto.
L’inaugurazione è avvenuta alle nove del 26 dicembre con la partenza del primo convoglio. Un’ora dopo è partito un altro treno in direzione opposta. La velocità del mezzo sarà di circa trecento chilometri orari.
Per l’occasione la televisione cinese ha trasmesso in diretta l’evento, filmando anche l’interno di questi treni hi-tech.
E’ stata scelta questa data, il 26 dicembre, perché coincide con la nascita del presidente Mao Zedong, il fondatore della Repubblica Popolare.
Questi nuovi treni cercheranno di entrare in concorrenza con la linea aerea, unico mezzo finora che riusciva a coprire la distanza in tempi ragionevoli.
Il treno della China Railway High-Speed (CRH) sembra essere pieno di comodità, silenzioso e, appunto iperveloce.
Questo sarà il primo di un progetto di rete ferroviaria ad alta velocità, basato sulle lunghe distanze. Entro il 2020 sono infatti in programma altre linee, forse otto in tutto, con l’obiettivo di creare una griglia ferroviaria con quattro linee che collegheranno Est e Ovest e altre quattro, ad incrocio, sulla perpendicolare Nord-Sud.
Soddisfatto il ministro dei trasporti Zhou Li che ha definito la linea ad alta velocità la “più avanzata tecnologicamente”.
Nella Repubblica delle Banane ..Dio li fa e poi li accoppia
L’asse tra il Vaticano e Monti: il patto scellerato con l’Europa anticristiana
28 dic – Se le vie del Signore sono infinite.
Resta tuttavia arduo comprendere come possano incrociarsi e addirittura sposarsi, il Magistero della Chiesa, la morale cattolica, la Dottrina sociale che ispirati dalla fede in Dio e dai dogmi presidiati dal Papa mettono al centro la persona, la famiglia naturale e il bene comune, con la spregiudicata ideologia di Mario Monti che sulla scia del modello cinese coniuga capitalismo e statalismo, mettendo al centro la moneta, le banche e i mercati. Il monito di Gesù “Non potete servire a Dio e a Mammona” (Matteo 6,24 e nel Luca 16,13) risuona in modo dirompente nelle coscienze di tutti i fedeli e, più in generale, delle persone di buona volontà.
Non si può non restare esterrefatti leggendo l’esplicito sostegno dell’organo ufficiale dello Stato del Vaticano, l’Osservatore romano, in un articolo in cui si esalta l’espressione di Monti “salire in politica”, valutandola come “un appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune”.
Così come si tessono le lodi del capo dello Stato Napolitano “un’altra figura istituzionale che gode di ampia popolarità e alla quale tutti riconoscono il merito di aver individuato proprio nel senatore a vita l’uomo adatto a traghettare l’Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria”.
E’ stupefacente constatare che è stato un amore a prima vista.
Ricevendo Monti in Vaticano lo scorso gennaio, Benedetto XVI si rivolse a lui con parole di apprezzamento:
“Voi avete cominciato bene in una situazione difficile e quasi insolubile”.
Eppure Monti, dopo essere stato calato dall’alto dei poteri finanziari forti alla guida del governo in modo più che discutibile.
Aveva già ripristinato la tassa sulla prima casa maggiorata del 60% dopo la rivalutazione degli estimi catastali.
Aveva aumentato l’età pensionabile in modo retroattivo violando i patti con milioni di cittadini.
Aveva annunciato l’aumento dell’Iva e del prezzo dei carburanti facendo impennare il costo della vita. Aveva scatenato il regime di polizia fiscale che controlla tutti i conti correnti e affida obbligatoriamente alle banche le transazioni superiori ai mille euro.
Così come nel successivo colloquio il Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, aveva espresso a Monti “attenzione e incoraggiamento per un’azione difficile, che costa sacrifici a noi per fronteggiare la crisi economica: un impegno notevole anche dal punto di vista morale”.
Le basi del sodalizio tra la Chiesa e Monti furono gettate nel Forum delle associazioni cattoliche svoltosi a Todi il 17 ottobre 2011.
Voluto dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco, che vide la partecipazione di ben tre futuri ministri del governo Monti: l’allora amministratore delegato di Banca Intesa Corrado Passera, il Rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.
Da allora il cardinale Bagnasco è in prima linea nella difesa di Monti, rispondendo addirittura “a chiamata” del Corriere della Sera, così come è accaduto il 10 dicembre scorso, per contrastare l’attacco frontale di Silvio Berlusconi al capo del governo: “La preoccupazione più grande è la tenuta del nostro Paese e quindi la coesione sociale. (…)
Il governo tecnico ha messo al riparo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose.
Non si può mandare in malora i sacrifici nostri di un anno, che sono ricaduti spesso sulle fasce più fragili. (…) E si conferma la radice di una crisi che non è solo economica e sociale, ma culturale e morale”. Per Bagnasco Monti sarebbe promotore di una riforma culturale e morale che si tradurrebbe anche nella salvezza economica e sociale dell’Italia? Lui che ha raddoppiato il numero degli italiani che soffrono la fame, che ha costretto 47 mila famiglie ad abbandonare la casa perché non hanno i soldi per pagare il mutuo, che ha triplicato la percentuale dei giovani disoccupati o inoccupati, che condanna a morte una media di 200 imprese al giorno? E ci si è forse dimenticati che Monti era nella Commissione Europea, presieduta da un altro cattolico caro alla Chiesa, Romano Prodi, quando quest’Europa relativista bocciò il riferimento alle radici giudaico-cristiane nella bozza della nuova Costituzione che fu poi bocciata dai referendum popolari?
Che cosa è che lega la Chiesa a Monti?
Il ricatto di dover pagare per intero l’Imu sui fabbricati di proprietà della Chiesa il cui valore è pari a circa un terzo del valore degli immobili in Italia e che pertanto si tradurrebbe in un salasso finanziario? E’ questa l’ipotesi più accreditata. Ma anche se così non fosse, la Chiesa sappia che il sodalizio con Monti consolida il disorientamento e allontana sempre di più i fedeli.
Certamente non potrà godere della comprensione e del consenso delle famiglie, degli imprenditori, degli esodati e dei giovani che sono le principali vittime della forsennata strategia dell’austerità che ha ridotto la persona a strumento al servizio della moneta, spogliando in parallelo l’Italia della propria sovranità per darla in pasto a quest’Europa dei banchieri e alle istituzioni finanziarie globalizzate in cui ha servito e che sostengono Monti.
Fonte ioamolitalia
28 dic – Se le vie del Signore sono infinite.
Resta tuttavia arduo comprendere come possano incrociarsi e addirittura sposarsi, il Magistero della Chiesa, la morale cattolica, la Dottrina sociale che ispirati dalla fede in Dio e dai dogmi presidiati dal Papa mettono al centro la persona, la famiglia naturale e il bene comune, con la spregiudicata ideologia di Mario Monti che sulla scia del modello cinese coniuga capitalismo e statalismo, mettendo al centro la moneta, le banche e i mercati. Il monito di Gesù “Non potete servire a Dio e a Mammona” (Matteo 6,24 e nel Luca 16,13) risuona in modo dirompente nelle coscienze di tutti i fedeli e, più in generale, delle persone di buona volontà.
Non si può non restare esterrefatti leggendo l’esplicito sostegno dell’organo ufficiale dello Stato del Vaticano, l’Osservatore romano, in un articolo in cui si esalta l’espressione di Monti “salire in politica”, valutandola come “un appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune”.
Così come si tessono le lodi del capo dello Stato Napolitano “un’altra figura istituzionale che gode di ampia popolarità e alla quale tutti riconoscono il merito di aver individuato proprio nel senatore a vita l’uomo adatto a traghettare l’Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria”.
E’ stupefacente constatare che è stato un amore a prima vista.
Ricevendo Monti in Vaticano lo scorso gennaio, Benedetto XVI si rivolse a lui con parole di apprezzamento:
“Voi avete cominciato bene in una situazione difficile e quasi insolubile”.
Eppure Monti, dopo essere stato calato dall’alto dei poteri finanziari forti alla guida del governo in modo più che discutibile.
Aveva già ripristinato la tassa sulla prima casa maggiorata del 60% dopo la rivalutazione degli estimi catastali.
Aveva aumentato l’età pensionabile in modo retroattivo violando i patti con milioni di cittadini.
Aveva annunciato l’aumento dell’Iva e del prezzo dei carburanti facendo impennare il costo della vita. Aveva scatenato il regime di polizia fiscale che controlla tutti i conti correnti e affida obbligatoriamente alle banche le transazioni superiori ai mille euro.
Così come nel successivo colloquio il Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, aveva espresso a Monti “attenzione e incoraggiamento per un’azione difficile, che costa sacrifici a noi per fronteggiare la crisi economica: un impegno notevole anche dal punto di vista morale”.
Le basi del sodalizio tra la Chiesa e Monti furono gettate nel Forum delle associazioni cattoliche svoltosi a Todi il 17 ottobre 2011.
Voluto dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco, che vide la partecipazione di ben tre futuri ministri del governo Monti: l’allora amministratore delegato di Banca Intesa Corrado Passera, il Rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.
Da allora il cardinale Bagnasco è in prima linea nella difesa di Monti, rispondendo addirittura “a chiamata” del Corriere della Sera, così come è accaduto il 10 dicembre scorso, per contrastare l’attacco frontale di Silvio Berlusconi al capo del governo: “La preoccupazione più grande è la tenuta del nostro Paese e quindi la coesione sociale. (…)
Il governo tecnico ha messo al riparo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose.
Non si può mandare in malora i sacrifici nostri di un anno, che sono ricaduti spesso sulle fasce più fragili. (…) E si conferma la radice di una crisi che non è solo economica e sociale, ma culturale e morale”. Per Bagnasco Monti sarebbe promotore di una riforma culturale e morale che si tradurrebbe anche nella salvezza economica e sociale dell’Italia? Lui che ha raddoppiato il numero degli italiani che soffrono la fame, che ha costretto 47 mila famiglie ad abbandonare la casa perché non hanno i soldi per pagare il mutuo, che ha triplicato la percentuale dei giovani disoccupati o inoccupati, che condanna a morte una media di 200 imprese al giorno? E ci si è forse dimenticati che Monti era nella Commissione Europea, presieduta da un altro cattolico caro alla Chiesa, Romano Prodi, quando quest’Europa relativista bocciò il riferimento alle radici giudaico-cristiane nella bozza della nuova Costituzione che fu poi bocciata dai referendum popolari?
Che cosa è che lega la Chiesa a Monti?
Il ricatto di dover pagare per intero l’Imu sui fabbricati di proprietà della Chiesa il cui valore è pari a circa un terzo del valore degli immobili in Italia e che pertanto si tradurrebbe in un salasso finanziario? E’ questa l’ipotesi più accreditata. Ma anche se così non fosse, la Chiesa sappia che il sodalizio con Monti consolida il disorientamento e allontana sempre di più i fedeli.
Certamente non potrà godere della comprensione e del consenso delle famiglie, degli imprenditori, degli esodati e dei giovani che sono le principali vittime della forsennata strategia dell’austerità che ha ridotto la persona a strumento al servizio della moneta, spogliando in parallelo l’Italia della propria sovranità per darla in pasto a quest’Europa dei banchieri e alle istituzioni finanziarie globalizzate in cui ha servito e che sostengono Monti.
Fonte ioamolitalia
Laguna Cejar
Un lago salato in pieno deserto: è la Laguna Cejar, a 20 km da San Pedro di Atacama nel cuore dell'omonimo deserto di sale in Cile. A 2.300 metri di altitudine, appare come un turchese incastonato tra cristalli bianchi.
Oltre alla sua indiscutibile bellezza, questo lago regala bagni indimenticabili a chi si immerge nelle sue acque: a causa dell'alta concentrazione di litio, infatti, permettono di galleggiare ancor più che nelle celebri acque del Mar Morto. Questo perchè il lago è formato da una risalita di acque percolate dalle Ande, la cui evaporazione ha arricchito a tal punto il suo contenuto di minerali da ricoprire le sue sponde di formazioni cristalline.
Oltre alla sua indiscutibile bellezza, questo lago regala bagni indimenticabili a chi si immerge nelle sue acque: a causa dell'alta concentrazione di litio, infatti, permettono di galleggiare ancor più che nelle celebri acque del Mar Morto. Questo perchè il lago è formato da una risalita di acque percolate dalle Ande, la cui evaporazione ha arricchito a tal punto il suo contenuto di minerali da ricoprire le sue sponde di formazioni cristalline.
Un sogno dove rifugiarci
A tutti noi serve un sogno dove rifugiarci,un posto lontano, nel nostro cuore..dove troviamo ciò che ci è negato…dove l’illusione diviene speranza
e dove siamo capaci di tutto…
Case addobbate
Negli Stati Uniti è una tradizione consolidata, molto di più che dalle nostre parti. Esistono gare tra i vicini e tra gli abitanti della stessa strada per stimolare sempre l'inventiva e il genio dei partecipanti, questo oltretutto va a tutto vantaggio dei bambini che godono di spettacoli di luci senza eguali.
Il Colibrì
Per la sua spiccata aggressività, la rapidità nel volo e nelle acrobazie, per gli stupendi colori di cui è dotato.
Le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del dio Sole.
Gli Atzechi adoravano il dio “colibrì azzurro “ e ad esso innalzarono il loro tempio.
Il popolo Nazca lo ritrasse nella Pampa di Ingenio, in Perù, in un enorme disegno visibile solo dall’aereo (del quale ancor oggi non si conosce il significato).
Questo piccolo uccello, della famiglia dei Trochilidi, proprio delle foreste dell’America tropicale, è uno degli animali più belli esistenti oggi sul nostro pianeta.
Nessuno, è riuscito a resistere all’incanto di questa creatura.
Cristoforo Colombo lo descriveva come “piccolo meraviglioso uccello tanto diverso dai nostri”. I grandi maestri della zoologia, ciascuno con un proprio stile, cercarono poi di descriverlo con le loro parole.
Audubon lo comparò a “frammenti di arcobaleno”.
Goeldi lo descrisse come “pietra preziosa e fiore convertito in animale”, altri semplicemente come “gioia della natura”.
Un angelo per noi
La mamma, un angelo in terra che ci dona la sensazione di “casa” ovunque noi siamo.
Stephen Littleword
Stephen Littleword
IO DO UNA COSA A TE ..TU DAI UNA COSA A ME
Vaticano: Monti vuole recuperare
il senso nobile della politica
ROMA - L'espressione «salire in politica» utilizzata da Mario Monti, rappresenta la sintesi di «un appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune. Ed è questa domanda di politica alta che probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando o sulla quale comunque il capo del governo uscente intende legittimamente far leva e che interpella i partiti al di là dei contenuti del suo manifesto politico».
E' quanto scrive oggi l'Osservatore romano in un articolo dal titolo: «La salita in campo del senatore Mario Monti», nel quale si guarda in modo positivo alla decisione del senatore a vita di entrare nella competizione elettorale. «L'espressione "salire in politica", usata da Monti nel corso della conferenza stampa di domenica - scrive ancora l'Osservatore - è stata accolta con ironia, in qualche caso con disprezzo. Ma si nota la sintonia con il messaggio ripetuto in questi anni dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, non a caso un'altra figura istituzionale che gode di ampia popolarità e alla quale tutti riconoscono il merito di aver individuato proprio nel senatore a vita l'uomo adatto a traghettare l'Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria». «Annunciando il suo impegno in politica - si legge sul giornale della Santa Sede - il senatore a vita intende aprire la seconda fase di un programma riformatore che è stato solo abbozzato nel corso dell'ultimo anno sulla spinta della congiuntura finanziaria. Monti è stato chiamato dai partiti a prendere decisioni inderogabili, di cui nessuno intendeva però prendersi la responsabilità diretta, per il timore di pagare un prezzo elettorale troppo alto. Quelle stesse forze politiche si ritrovano ora a interrogarsi sull'impatto che può avere la 'salita in politica di chi doveva, quasi per mandato, diventare impopolare. Una prospettiva che fornisce da sola molto materiale alla riflessione dei partiti, così come il successo che anche i sondaggi sembrano ora attribuire a chi ha imposto agli italiani sacrifici pesanti».
Da Il MESSAGGERO.it
ROMA - L'espressione «salire in politica» utilizzata da Mario Monti, rappresenta la sintesi di «un appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune. Ed è questa domanda di politica alta che probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando o sulla quale comunque il capo del governo uscente intende legittimamente far leva e che interpella i partiti al di là dei contenuti del suo manifesto politico».
E' quanto scrive oggi l'Osservatore romano in un articolo dal titolo: «La salita in campo del senatore Mario Monti», nel quale si guarda in modo positivo alla decisione del senatore a vita di entrare nella competizione elettorale. «L'espressione "salire in politica", usata da Monti nel corso della conferenza stampa di domenica - scrive ancora l'Osservatore - è stata accolta con ironia, in qualche caso con disprezzo. Ma si nota la sintonia con il messaggio ripetuto in questi anni dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, non a caso un'altra figura istituzionale che gode di ampia popolarità e alla quale tutti riconoscono il merito di aver individuato proprio nel senatore a vita l'uomo adatto a traghettare l'Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria». «Annunciando il suo impegno in politica - si legge sul giornale della Santa Sede - il senatore a vita intende aprire la seconda fase di un programma riformatore che è stato solo abbozzato nel corso dell'ultimo anno sulla spinta della congiuntura finanziaria. Monti è stato chiamato dai partiti a prendere decisioni inderogabili, di cui nessuno intendeva però prendersi la responsabilità diretta, per il timore di pagare un prezzo elettorale troppo alto. Quelle stesse forze politiche si ritrovano ora a interrogarsi sull'impatto che può avere la 'salita in politica di chi doveva, quasi per mandato, diventare impopolare. Una prospettiva che fornisce da sola molto materiale alla riflessione dei partiti, così come il successo che anche i sondaggi sembrano ora attribuire a chi ha imposto agli italiani sacrifici pesanti».
Da Il MESSAGGERO.it