lunedì 3 dicembre 2012
Il potere della parola Un mezzo che può creare o distruggere
Qualcuno si domanderà ....
Ma a che serve postare queste cose???
Noi non possiamo fare nulla il mondo va così!!!!
E' vero! sembra che non possiamo fare nulla.
SEMBRA!!!!
Ma una cosa invece possiamo farla.
Possiamo insegnare ai nostri figli le cose giuste (loro saranno gli uomini di domani) e se avranno un buon insegnamento non commetteranno certe ingiustizie.
Possiamo parlarne ai nostri amici e conoscenti pregando loro di fare altrettanto.
Gli oceani sono fatti di piccole gocce e ognuna di esse è l'oceano
Pensaci quando compri un capo d'abbigliamento con la pelliccia
Vi prego di guardarli bene!!!!
Queste sono le (B E L L E)pelliccette che stanno intorno ai cappucci dei giubbotti.
Un ABOMINEVOLE MERCATO che frutta miliardi.
E' vero che ciascuno è libero d'indossare ciò che vuole.
Ma è giusto almeno saperlo!!!!
Una mia considerazione
Cosa pensate si provi ad essere legato e vedere e sentire i tuoi simili urlare e sapere che farai la stessa fine????
Las bolas grandes
COSTARICA, 21OO A.C
Agli inizi degli anni Trenta durante alcuni lavori di disboscamento che sarebbero serviti a far spazio a piantagioni, di banane, i funzionar! della United Fruit Company si imbatterono in uno spettacolo davvero straordinario. Parzialmente interrate, giacevano nel sottosuolo centinaia, forse migliala di sfere di pietra di tutte le dimensioni. Le più piccole erano grandi quanto un pallone da calcio, le più grandi avevano un diametro di due metri e mezzo e pesavano fino a 16 tonnellate. Chi le aveva scolpite? E soprattutto, a che cèsa servivano? A tutt'oggi non si è trovata una spiegazione soddisfacente a questo mistero. Perfino la datazione di questi reperti è stata fatta in modo indiretto. Il fatto che le sfere siano state trovate parzialmente interrate significa che sono sprofondate sotto il loro stesso peso, qualche millimetro all'anno. Così, noti i chilogrammi di ciascuna pietra, è stato possibile calcolare che risalgono ad almeno 2100 anni prima di Cristo. Di sicuro il granito di cui sono fatte non è disponibile sui luoghi dei ritrovamenti. Le cave più vicine sono a 50 chilometri, una distanza enorme per trasportare blocchi di pietra, anche di dimensioni straordinarie, senza alcun mezzo che non fosse la forza fisica. II fatto che le sfere siano state originariamente trovate in gruppi numerosi fino a 45 pezzi ha fatto pensare a qualche studioso che fossero dei veri e propri modellini tridimensionali di mappe astronomiche. Purtroppo questa ipotesi non può più essere verificata perché moltissime delle pietre sono state rimosse dagli abitanti della vicina Palmar Sur che le utilizzano come... decorazioni per il giardino!
tratto da Focus
Agli inizi degli anni Trenta durante alcuni lavori di disboscamento che sarebbero serviti a far spazio a piantagioni, di banane, i funzionar! della United Fruit Company si imbatterono in uno spettacolo davvero straordinario. Parzialmente interrate, giacevano nel sottosuolo centinaia, forse migliala di sfere di pietra di tutte le dimensioni. Le più piccole erano grandi quanto un pallone da calcio, le più grandi avevano un diametro di due metri e mezzo e pesavano fino a 16 tonnellate. Chi le aveva scolpite? E soprattutto, a che cèsa servivano? A tutt'oggi non si è trovata una spiegazione soddisfacente a questo mistero. Perfino la datazione di questi reperti è stata fatta in modo indiretto. Il fatto che le sfere siano state trovate parzialmente interrate significa che sono sprofondate sotto il loro stesso peso, qualche millimetro all'anno. Così, noti i chilogrammi di ciascuna pietra, è stato possibile calcolare che risalgono ad almeno 2100 anni prima di Cristo. Di sicuro il granito di cui sono fatte non è disponibile sui luoghi dei ritrovamenti. Le cave più vicine sono a 50 chilometri, una distanza enorme per trasportare blocchi di pietra, anche di dimensioni straordinarie, senza alcun mezzo che non fosse la forza fisica. II fatto che le sfere siano state originariamente trovate in gruppi numerosi fino a 45 pezzi ha fatto pensare a qualche studioso che fossero dei veri e propri modellini tridimensionali di mappe astronomiche. Purtroppo questa ipotesi non può più essere verificata perché moltissime delle pietre sono state rimosse dagli abitanti della vicina Palmar Sur che le utilizzano come... decorazioni per il giardino!
tratto da Focus
Come è nato il premio Nobel?
Il premio fu creato da Alfred Bernhard Nobel, chimico svedese (1833-1896). Nobel inventò la dinamite e poi la balistite, esplosivo da lancio. Dai brevetti e da altre iniziative industriali ricavò un’immensa fortuna e nel 1895, nel testamento, destinò il suo patrimonio a una fondazione con lo scopo di distribuire ogni anno cinque premi a chi avesse reso i maggiori benefici all’umanità nei campi della chimica, della medicina o della fisiologia, della letteratura, della fisica e della difesa delle relazioni amichevoli tra i popoli. Il Nobel per la pace. Stabilì anche che i primi quattro premi fossero assegnati da istituti svedesi, ma quello per la pace da un comitato eletto dal parlamento norvegese. Non si sa la ragione di questa scelta. Dal 1814 Svezia e Norvegia erano unite sotto la stessa corona, ma in quella fine di secolo i norvegesi premevano per una separazione e si pensa che Nobel abbia voluto in questo modo favorire una soluzione pacifica del problema. Ogni anno, a ottobre, sono resi noti i nomi dei vincitori; la consegna dei premi, a Stoccolma e a Oslo, avviene il 10 dicembre, anniversario della morte di Nobel. Il primo premio fu assegnato nel 1901. Nel 1968 la Banca di Svezia creò un ulteriore premio detto “a ricordo di Nobel” per le scienze economiche e assegnato insieme agli altri.
Un pesce palla artista dell’oceano per amore
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, meno del 5% degli oceani nel mondo è stata completamente esplorata. Questo vuol dire che il 95% di ciò che si trova in profondità dell’acqua sulla nostra Terra deve essere ancora visto dagli occhi dell’essere umano. Durante un’immersione nelle acque di Amami Oshima, Yoji Ookata, esperto sommozzatore e fotografo subacqueo, si è imbattuto in bizzarre formazioni circolari disegnate sul fondale sabbioso, a circa 25 metri di profondità dalla superficie.
Queste formazioni circolari, del diametro di 60-70 centimetri, sembravano essere state meticolosamente disegnate sulla sabbia in modo tale da creare creste simmetriche disposte in cerchi concentrici. L’origine di questi “disegni” di straordinaria bellezza è rimasta per qualche tempo un mistero, fino a quando Ookata ha deciso di scoprire l’artista che si celava dietro a queste opere d’arte di fondale. Le telecamere di Ookata hanno mostrato che l’artista è un pesce palla che, con l’aiuto di una sola delle sue pinne, lavora notte e giorno per creare queste strutture circolari. Non solo: questi pesci sono stati osservati mentre spaccavano alcune conchiglie con il loro becco per ottenere piccoli frammenti da utilizzare (apparentemente) come decorazione dei disegni.
La località dei disegni nella sabbia, Amami Oshima, è un’isola semi-tropicale che fa parte del gruppo delle Isole Amami, nell’archipelago giapponese di Ryukyu. Tra le specie che popolano quella regione del Pacifico ci sono anche quelle appartenenti alla famiglia dei Tetraodontidae, comunemente noti come pesci palla.Al contrario di quanto si possa essere portati a pensare, non tutti i pesci palla sono velenosi, e non tutti i pesci palla velenosi dispongono di una tossina tale da uccidere un essere umano. In questo caso, tuttavia, non è la tetradotossina ciò che ci interessa, ma la ragione che spinge un pesce palla a creare complicati cerchi nella sabbia.
Per quale motivo un pesce palla dovrebbe prendersi la briga di disegnare nella sabbia forme di questo genere? Come in molti altri strani comportamenti del regno animale, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una strategia riproduttiva.La femmina di questa particolare specie di pesce palla (specie non specificata, ma pare simile ad un Takifugu vermicularis), infatti, sembra essere ipnoticamente attratta dai disegni nella sabbia; i maschi, quindi, non fanno altro che attrarre una femmina tramite le loro composizioni artistiche e la guidano alla deposizione e fecondazione delle uova al centro del cerchio nella sabbia che hanno appositamente creato.
In genere, la riproduzione della maggior parte delle specie di pesce palla avviene tramite un corteggiamento fisico in cui il maschio espone la propria “mercanzia”, guidando nel frattempo la femmina verso un riparo in cui farle deporre le uova. La specie di pesce palla osservata da Ookata sembra aver elaborato una strategia del tutto differente durante i suoi ultimi 80-100 milioni di anni di evoluzione. La serie di creste che decorano i cerchi non hanno solo una funzione visiva: servono soprattutto per mitigare le correnti oceaniche, proteggendo le uova ed evitando di esporle a potenziali pericoli. Anche le conchiglie frantumate sembrano avere un altro scopo oltre a quello decorativo, visto che potrebbero essere la prima fonte di nutrienti a disposizione dei nascituri.